È considerata la peggior auto di sempre, ma lui la conserva con orgoglio

La Yugo 45, da peggior auto della storia a simbolo nostalgico. Scopri la storia e il possibile ritorno con il progetto Siaji

Di Fabrizio Caratani
Pubblicato il 4 giu 2025
È considerata la peggior auto di sempre, ma lui la conserva con orgoglio

“La peggiore auto della storia? Non per me”, dichiara Allan Smyes, un cinquantenne britannico che ha fatto della sua passione per le auto d’epoca una missione personale. Smyes è infatti il proprietario di una delle rarissime Yugo 45 ancora in circolazione, un modello che rappresenta un’epoca controversa dell’industria automobilistica, spesso criticata ma intrisa di fascino storico.

Derivata dalla Fiat 127

La Yugo 45, prodotta dalla Zastava in Jugoslavia tra il 1981 e il 2000, è considerata uno dei più celebri fallimenti dell’automobilismo mondiale. Derivata dalla Fiat 127, questa vettura doveva incarnare l’evoluzione del celebre modello italiano. Tuttavia, la Fiat decise di abbandonare il progetto in favore della Fiat Uno, lasciando la casa automobilistica jugoslava a sviluppare autonomamente il veicolo. Il risultato? Un’auto che, pur con molte limitazioni, divenne il mezzo di trasporto più diffuso nel suo paese d’origine.

In un’intervista al Daily Mail, Smyes racconta con passione la sua visione controcorrente: “Se me l’aveste chiesto quarant’anni fa, probabilmente avrei condiviso l’opinione negativa comune. Oggi, però, apprezzo la Yugo per quello che realmente è: un mezzo di trasporto essenziale, senza pretese. Forse, all’epoca, le aspettative erano semplicemente troppo alte”.

Unica nel suo genere

L’esemplare di Smyes è unico nel suo genere. Tra le sue peculiarità, spicca un abitacolo dal curioso colore caramello, che il proprietario definisce con ironia “magnifico e orribile al tempo stesso”. Un altro dettaglio interessante è il bodykit applicato direttamente in fabbrica, fissato con semplici rivetti. Questo elemento, per quanto rudimentale, contribuisce al fascino vintage dell’auto, nonostante le vistose vibrazioni a velocità elevate.

Nonostante il coinvolgimento del prestigioso studio ItalDesign nella progettazione, le prestazioni della Yugo 45 rimangono modeste. Dotata di motori Fiat e di un cambio a quattro marce, l’auto raggiunge a fatica i 70 km/h. Tuttavia, proprio questa semplicità costruttiva è uno dei punti di forza del veicolo, come sottolinea Smyes: “Necessita solo di manutenzione basilare. Se qualcosa si guasta, posso ripararla personalmente. Da quando la possiedo, toccando ferro, non mi ha mai lasciato a piedi”.

Il mito della Yugo

Il mito della Yugo, tuttavia, potrebbe non essere relegato al passato. L’imprenditore tedesco Aleksandar Bjelić ha recentemente acquisito i diritti sul marchio e ha presentato un concept chiamato Siaji, una hatchback dal design retrò che si ispira agli anni ’80. Smyes, da appassionato quale è, non nasconde il suo entusiasmo: “Sarebbe fantastico se il nome tornasse in auge, è un’idea brillante”.

Da simbolo di un fallimento industriale a oggetto di culto per gli appassionati di auto storiche, la Yugo dimostra come alcune vetture, nonostante i loro limiti, riescano a conquistare un posto speciale nel cuore degli automobilisti e nella storia dell’automobile. Questo piccolo gioiello jugoslavo, con i suoi difetti e le sue particolarità, continua a essere un simbolo di un’epoca irripetibile.

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