Addio 500 ora c'è la Fiat Grande Panda, cambio nella fabbrica africana

Fiat sposta la produzione della Grande Panda a Tafraoui (Orano) come hub per il Maghreb; la 500 ibrida cessa la produzione in Algeria e le ultime unità saranno consegnate

Addio 500 ora c'è la Fiat Grande Panda, cambio nella fabbrica africana
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Giorgio Colari
Pubblicato il 2 ott 2025

Il panorama industriale dell’automotive si arricchisce di un nuovo capitolo strategico: la storica Fiat 500 ibrida esce di scena nello stabilimento di Tafraoui, lasciando spazio alla nuova protagonista, la Grande Panda. La decisione, annunciata ufficialmente da Fiat, rappresenta una vera e propria rivoluzione produttiva nel Nord Africa, in particolare per la Stellantis, che conferma la propria determinazione nel rafforzare la presenza nel continente e, soprattutto, in Algeria.

Una nuova stagione

Lo stabilimento di Tafraoui, situato a circa 15 chilometri da Orano, si prepara così a vivere una nuova stagione. Dopo aver superato la soglia dei 50.000 veicoli prodotti, l’impianto si trasforma in un hub centrale per la strategia di espansione di Stellantis nell’area del Maghreb. Il cambio di rotta è netto: la Fiat 500 ibrida non sarà più prodotta in Algeria, lasciando il testimone alla nuova Grande Panda, berlina compatta destinata a conquistare i mercati europei e mediterranei.

Il piano di produzione della nuova Grande Panda in Algeria si inserisce in una strategia multifattoriale che guarda alla riduzione dei costi, alla vicinanza geografica ai mercati di riferimento e alle politiche favorevoli del governo algerino nei confronti dell’industria automobilistica. L’impianto di Tafraoui potrà così sfruttare appieno la sua posizione privilegiata, vicina ai porti mediterranei e alle principali rotte commerciali, consolidando il suo ruolo di fulcro produttivo per l’intera regione del Maghreb.

Ci saranno anche Doblò e Frontera

Oltre alla Grande Panda, la linea produttiva continuerà a ospitare modelli già affermati come il Doblò e il Doblò Panorama, mentre non mancano indiscrezioni su un possibile ampliamento della gamma. Voci di settore parlano dell’arrivo di modelli come la Opel Frontera e, in prospettiva, persino di una vettura a marchio Alfa Romeo. Un segnale chiaro della volontà di Stellantis di diversificare ulteriormente la propria offerta e rafforzare la centralità dell’Algeria nelle strategie produttive future.

Per il mercato locale, questa svolta rappresenta una straordinaria opportunità di crescita industriale e occupazionale. Con oltre 45 milioni di abitanti, l’Algeria si configura come un bacino di utenza potenzialmente enorme, capace di stimolare l’indotto e generare nuovi posti di lavoro. Tuttavia, gli esperti sottolineano l’importanza di investire in modo significativo nella formazione delle risorse umane e nell’integrazione delle catene di fornitura locali, elementi chiave per garantire benefici concreti e duraturi.

Dal punto di vista commerciale, la Grande Panda resta un modello cruciale per il marchio Fiat, pensato soprattutto per i consumatori europei e dell’area mediterranea. La scelta di spostare la produzione in Algeria potrebbe consentire una riduzione dei costi, ma apre anche interrogativi sui tempi di consegna e sulle possibili barriere commerciali verso l’Europa, soprattutto in un contesto internazionale caratterizzato da incertezze logistiche e normative.

Un’operazione consolidata

Questa operazione riflette una tendenza ormai consolidata nel settore automobilistico: la necessità di diversificare geograficamente la produzione per mitigare i rischi, sfruttare vantaggi fiscali e avvicinarsi ai mercati emergenti. In questo scenario, la posizione di Tafraoui si conferma come un asset strategico di primaria importanza per Stellantis.

Non mancano, tuttavia, le preoccupazioni. I sindacati europei esprimono timori riguardo ai possibili impatti occupazionali derivanti dal trasferimento di parte della produzione fuori dal Vecchio Continente. Parallelamente, gli analisti finanziari invitano alla cautela sulla sostenibilità a lungo termine di questa scelta, sottolineando che il successo dipenderà dalla qualità della collaborazione con le autorità algerine e dal rispetto degli standard industriali internazionali.

In conclusione, la transizione produttiva verso Tafraoui sancisce una nuova fase nella strategia globale di Stellantis. L’Algeria diventa così una base strategica per il futuro, non solo come piattaforma produttiva ma anche come ponte verso i mercati europei e africani. Un cambio di paradigma che potrebbe ridefinire gli equilibri dell’automotive nel Mediterraneo, aprendo la strada a nuove opportunità e sfide per tutto il settore.

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