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Auto diesel GPL: come funzionano e perché convengono

L’uso del GPL non è una novità per l’autotrazione. Siamo abituati a vederlo abbinato ai motori a benzina, oggi però si può installare anche sui motori diesel. Funziona? Conviene? Vediamo di scoprirlo.

Un‘auto diesel GPL per aggirare le normative sempre più stringenti sui motori a gasolio, capace di emettere meno anidride carbonica e meno polveri sottili, riducento anche le spese di gestione. Messa così sembra quasi la panacea per gli automobilisti, una soluzione in grado di rendere ancora più puliti i motori a gasolio – anche quelli recenti, che sono decisamente meno inquinanti dei vecchi – con vantaggi economici per il portafoglio.

E in effetti promette di esserlo. Un autoveicolo “dual fuel” – alimentato da un sofisticato sistema di gestione che mescola i due carburanti in un mix composto al 70% da gasolio e al 30% da GPL –  è l’idea su cui hanno lavorando diverse aziende italiane. Noi abbiamo intervistato Andrea Rossani di Rossanauto e Vincenzo Mosca di Eco World Gas per capire come funziona un’ auto diesel GPL e perché una soluzione del genere convenga all’ambiente e all’automobilista.

Auto diesel GPL: come funziona?

I carburanti alternativi – GPL e metano – non sono certo una novità per l’autotrazione. Fino ad oggi siamo stati abituati a vederli abbinati a motori benzina per la classica funzionalità “dual fuel”, vale a dire la possibilità di utilizzare le modalità benzina e gas in maniera totalmente alternativa e indipendente una dall’altra.

L’inedita combinazione diesel GPL, invece, ha una modalità di funzionamento diversa, denominata “mixed fuel”. In questo caso, il GPL non è alternativo al diesel, ma grazie ad un sosfisticato sistema viene mescolato a quest’ultimo in un mix composto al 30% di gas e al 70% di gasolio.

Auto diesel GPL

Il sistema distribuito da Rossanauto e chiamato “Diesel Mixed-Fuel” non richiede modifiche particolari al motore. Al pari del caso dwl “dual fuel” benzina GPL, viene installato un serbatoio nel bagagliaio con il relativo tappo di carica, le tubazioni, gli iniettori che portano il GPL direttamente nel condotto di aspirazione e la centalina di controllo. A quest’ultima è demandata la funzione di gestire esattamente la quantità di gas da iniettare, che deve rispettare le proporzioni con il gasolio che finisce nei cilindri.

auto diesel GPL

Ed ecco la peculiarità del “mixed fuel” diesel GPL: dal momento che su un motore a gasolio non sono presenti candele, per innescare l’accensione del GPL è necessaria la presenza di gasolio nella miscela. La parte di gasolio, che si innesca per compressione, funge da detonatore per il gas. Sfruttando questa soluzione è stato possibile utilizzare un carburante che ha bisogno dell’accensione comandata su un motore ad accensione spontanea.

La miscela composta da gasolio e GPL viene dosata dalla centralina elettronica, sviluppata da aziende con un elevato know how del settore e in grado di dosare la quantità esatta di GPL in relazione alla fase di marcia, alla potenza richiesta e al tipo di motore.

Stessa potenza, consumi ed emissioni ridotti

I test condotti da Rossnauto sulle vetture dotate di sistema “Diesel Mixed-Fuel” dimostrano che la perdita di potenza è trascurabile, ma i consumi di gasolio scendono mediamente del 30% e le emissioni allo scarico vengono tagliate di una percentuale simile, grazie alla combustione più pulita.

Sul tema dei consumi incide, ovviamente, il fatto che la percentuale di GPL che si sostituisce al gasolio ha un costo alla pompa nettamente più basso, generalmente la metà. Inoltre, durante la fase di combustione, il GPL alza la temperatura dei gas di scarico riducento i residui incombusti a tutto beneficio dell’EGR e del FAP. Questo significa interventi di manutenzione meno frequenti e una minore usura del Filtro Anti Particolato, installato su molte vetture diesel.

Auto diesel GPL esentate dai blocchi della circolazione

Auto diesel GPL

Un tema molto sentito dai possessori di auto diesel è quello inerente i blocchi del traffico. Negli ultimi mesi – complice la caccia alle streghe che non tiene conto dell’efficienza dei nuovi motori a gasolio – molte città stanno sbarrando l’accesso a questo tipo di auto. Oppure, nella migliore delle ipotesi, ne bloccano periodicamente la circolazione anche se risultano essere Euro 5 o Euro 6.

La tecnologia “Diesel Mixed-Fuel” permette di avere gli stessi vantaggi di cui usufruiscono le vetture a benzina trasformate in “dual fuel”: libertà di circolazione (ad eccezione delle vecchie Euro 0 e Euro 1) e la possibilità di ottenere degli sconti per l’accesso alle Zone a Traffico Limitato, a seconda delle diverse politiche locali.

E’ importante chiarire che le autorità europee si sono espresse chiaramente su questo argomento: se i cicli di omologazione certificano che – durante il funzionamento in modalità “mixed fuel” le auto diesel GPL producono emissioni nei limiti della normativa Euro 6 – vanno considerate come tali.

Quanto costa un impianto per auto diesel GPL?

Auto diesel GPL

Fin qui abbiamo visto come un’auto diesel GPL possa contribuire a ridurre consumi ed emissioni rispetto ad una tradizionale vettura a gasolio. Abbiamo visto anche come la tecnologia “Diesel Mixed-Fuel” proposta da Rossanauto consenta di migliorare la combustione del motore diesel, grazie all’aumento della temperatura nella camera di scoppio e nello scarico.

Ma quanto costa installare questo tipo di tecnologia? Secondo Andrea Rossani – titolare di Rossanauto – il costo medio di un impianto, completo di installazione e pratiche di omologazione, è di circa 3.000 euro, che può essere suscettibile di leggere variazioni a seconda del motore dell’auto in questione e di eventuali accessori.

Un investimento ammortizzabile tramite diversi fattori

Si tratta, naturalmente, di un investimento importante che deve essere ammortizzato sia tramite il risparmio sulla gestione sia tramite il superamento delle limitazioni alla circolazione. Parliamo quindi di fattori tangibili e di altri intangibili, che possiamo riassumere in questo modo:

  • riduzione dei costi de combustibile compresi tra il 20 e il 40%;
  • riduzione dei costi della ZTL (zona a traffico Limitato), dove previsto dalle singole Amministrazioni;
  • libertà di circolazione nella fascia verde, dove previsto dalle singole Amministrazioni;
  • stesse performances in termini di coppia/potenza e guidabilità;
  • autonomia maggiore rispetto a quella originaria (aggiunta di un secondo serbatoio di carburante);
  • “switch back”, ovvero possibilità di tornare a diesel in automatico o mediante commutazione manuale;
  • massima flessibilità di adattamento a varie tipologie di motori diesel.

Se vogliamo farci un’idea della percorrenza media annuale necessaria ad ammortizzare il costo dell’impianto diesel GPl, è ancora Andrea Rossani a darci una stima: “se ci basiamo sui soli fattori tangibili, possiamo attestare la percorrenza media necessaria ad ammortizzare il Diesel Mixed-Fuel in circa 40/50.000 chilometri annui. Naturalmente, fattori intangibili come la libertà di circolazione incidono in maniera soggettiva, ma possono contribuire ad abbassare la soglia di percorrenza minima”.

 

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