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Vendite auto Italia: l’altalena di settembre

Pesante calo nelle immatricolazioni, dovuto all’abbuffata di agosto legata allo smaltimento delle scorte pre-WLTP. Nei primi nove mesi del 2018 prosegue il crollo del diesel. Jeep e Seat le marche migliori. Le classifiche per carrozzeria e segmento. La Top 50 delle auto più vendute

E’ la situazione dei vasi comunicanti: se il livello dell’acqua sale da una parte, è perché scende dall’altra. Così sono le vendite auto in Italia (ma anche nel resto dell’Unione europea, come vedremo più avanti nel corso del mese) a settembre 2018. Se ad agosto c’è stato un picco dovuto ad una situazione contingente, per forza di cose a settembre doveva esserci una flessione marcata, una volta finita quella contingenza. Infatti ad agosto le vendite erano salite del 9,3% rispetto ad un anno prima; poi però a settembre sono precipitate, registrando un pesante -25,4%. Il motivo porta la sigla WLTP.

 

Vendite auto Italia a settembre: il perché dell’altalena

Ricordiamo brevemente la vicenda. Dal 1° settembre 2018 negli stati dell’Unione europea le auto di nuova immatricolazione devono essere omologate secondo lo standard WLTP (Worldwide Harmonized Light Vehicle Procedure), i cui parametri per misurare consumi ed emissioni sono molto più realistici rispetto al vecchio ciclo NEDC usato finora. Di conseguenza gli stock di vetture nuove già prodotte ma rispondenti allo standard precedente dovevano essere smaltiti a tutti i costi prima del ° settembre, altrimenti sarebbero state invendibili. Quindi costruttori e reti vendita hanno svuotato i piazzali in piena estate, a suon di promozioni e auto-immatricolazioni, cioè acquisti intestati a se stessi. Ecco perché le vendite si sono impennate ad agosto. Attendiamoci quindi nei prossimi mesi un’invasione di auto a Km zero a prezzi più o meno stracciati.

Ovviamente a settembre non c’era più questa esigenza, quindi la situazione è tornata normale. E la normalità dice che in Italia il mercato non sta tirando. In più, avendo dovuto aggravare i propri bilanci nel mese precedente tramite auto-acquisti, i concessionari (cioè quelli che avevano trascinato il rialzo nella statistica del mercato) non avevano certo la possibilità di esporsi ulteriormente. Quindi nei dati di vendita è venuto a mancare il loro apporto spesso consistente. Da qui il crollo, spiegato sinteticamente dai seguenti numerini: rispetto a settembre 2017, le auto-immatricolazioni segnano un -35,5%; le vendite a società di noleggio “Captive” (prigioniere), cioè quelle appartenenti direttamente ai costruttori, registrano -37,2%.

Vuol dire che concessionari e finanziarie delle case hanno bruscamente interrotto gli acquisti proprio perché ora si trovano pieni di vetture vecchie da smaltire ai clienti finali, i quali stentano a riprendere il ritmo. Lo testimonia anche il -16,3% delle vendite ai privati a settembre 2018, sempre a causa dell’orgia di promozioni agostana. E comunque concessionari e case hanno fatto quello che possono anche a settembre. Lo dice il +20,1% alla voce “altri noleggi”. Che sono noleggi effettuati proprio da costruttori e concessionari a se stessi. Non molto in termini assoluti, comunque, solo 3.684 veicoli.

 

Come sta andando il mercato auto in Italia

Quindi lasciamo perdere il dato del solo settembre, poco significativo per i motivi sopra citati, e concentriamoci invece sul 2018 fino a questo punto, quindi il periodo gennaio-settembre (elaborazione Unrae su dati del ministero dei Trasporti). In totale sono state vendute 1.501.490 autovetture, pari al -2,8% rispetto allo stesso periodo del 2017.

Cominciamo dalla struttura del mercato, cioè chi compra di più. I privati, essenzialmente le famiglie, languono, perché la situazione economica generale è lontana dall’essere migliorata. Quindi abbiamo un -4,8%, che però corrisponde sempre alla fetta maggiore delle vendite (la quota di mercato), il 59,9%. In realtà oggi il mercato in Italia lo muovono soprattutto le società di noleggio, e un ruolo non secondario lo ricopre il car sharing, ormai pervasivo nelle metropoli. Però si tratta di un movimento molto “drogato”.

Perché se in totale il noleggio ha registrato +3,2% (364.469 veicoli), vediamo che di questo dato la voce “altri noleggi” rappresenta il 40%. “Altri noleggi” significa auto-immatricolazioni ad uso noleggio effettuati da concessionari e case auto. A ciò aggiungiamo le immatricolazioni per vendite alle società: -4% e rappresentano il 23,6% nella quota di mercato. Di queste, la quota di mercato delle auto-immatricolazioni pesa per il 18,5%. Il cane che si morde la coda, insomma.

 

Vendite auto in Italia: la lunga agonia del diesel

Lo stanno scientificamente uccidendo per motivi politici, lo abbiamo ripetuto più volte. E la strategia funziona. La gente smette di comprare auto diesel perché teme, a ragione, che prima o poi impediranno di circolare anche con l’auto nuova, senza parlare del crollo del suo valore residuo. Allora ecco il -9% nelle vendite 2018. di auto a gasolio. Ciò nonostante, il diesel rappresenta ancora largamente la maggiore quota di mercato: 53,3%. Salgono le auto a benzina, +2,1% (33,6% di quota).

Seconda giovinezza per il metano, +40,2%, grazie alla consistente maggiore offerta di modelli con questa alimentazione. Ma siamo solo all’1% in quota di mercato. Le ibride vanno forte, +33,2%: ma la quota è solo del 4,1% per le auto-ricaricabili e dello 0,2% per le plug-in. Le auto elettriche fanno passi da gigante: +150,9%, però rappresentano sempre lo 0,2% del mercato (solo 3.588 veicoli su 1,5 milioni totali). Cala il GPL, -3,1%; ma è sempre la terza alimentazione italiana data la quota di 6,4%. Tornando sul diesel, Unrae comunica un dato molto interessante: le immatricolazioni nelle tre città principali, qui nel periodo gennaio-agosto 2018: a Roma -22,3%, a Milano -28,6%, a Torino -37,4%. Cioè le città dove sono maggiori le limitazioni alla circolazione. Non c’è bisogno di aggiungere altro.

 

Le vendite auto per marca: Seat dietro Jeep

Le vendite di auto in Italia per marca non vedono significative novità nell’arco dei nove mesi del 2018. La migliore performance tra i grandi volumi è sempre quella della Jeep, +86,46%, inavvicinabile. Segue Seat con +20,45%, poi Volkswagen a +12,22%. Fra le marche con piccoli volumi (sotto i 1.000 al mese ma più di 1.000 totali) notiamo Jaguar con uno straordinario +70,05%, Mitsubishi con +39,04% e Subaru con +12,92%.

Vediamo invece chi perde. Fra i grandi volumi il declino della Lancia è inarrestabile, -27,73%. Ma nemmeno per il marchio Fiat è stata una buona annata, -20,27%. Abbiamo poi Mini con -14,84%.  Per quanto riguarda le quote di mercato, nulla cambia. Fiat comanda col 21,5%, poi Volkswagen 7,30%, Ford 6,85%, Renault 6,74% e Peugeot 5,02%.

La lotta fra i marchi premium e super-premium invece, Jeep a parte, vede Volvo con +6,73% e Alfa Romeo con +6,48%, le uniche con performance positiva. Audi registra -7,70%, Mercedes -7,01%, BMW -3,97%, Land Rover -8,29%. Fra le marche con piccoli volumi abbiamo detto di Jaguar a +70,05% e di Subaru a +12,92%. Porsche ha +7,30%, Lexus + 4,63%, Maserati -5,93%, DS -9,70%, Infiniti un pesantissimo -68,6%, Tesla +4,05%, Ferrari +10,44%, Lamborghini un eccellente +42,73%, Aston Martin -30,77%. Nelle quote di mercato invece comandano le tedesche, sempre dopo la Jeep che ha il 4,38%. Audi ha il 3,29%, Mercedes il 3,10, BMW il 2,98%, Alfa Romeo il 2,51%.

 

Vendite auto Italia: classifica per carrozzeria

I SUV (intendendo anche i crossover) sono inarrestabili, anzi sono gli unici che crescono: +28,5% i crossover e +15,5% quelli classificati come fuoristrada, cioè essenzialmente i SUV 4×4, dato che di fuoristrada veri ce ne sono ormai pochissimi. Le coupé registrano un +5,6%, tutte le altre carrozzerie calano in modo pesante: berline -11,8%, station wagon -18,1%, monovolume piccole -39,6% monovolume medie -22,2%, monovolume grandi -8,8%, multispazio -7,8%, cabrio e spider -24,9%. Ma come quota di mercato le auto più diffuse sono sempre le berline (prevalentemente quelle a due volumi): 53,1%, Seguono crossover con 21,4%, fuoristrada 8%, station 7,3%. Allora vediamo quali sono i modelli più venduti per carrozzeria e segmento, limitandoci ai primi tre modelli per categoria. Li vediamo qui sotto. La Jeep Renegade appare in due graduatorie, Unrae suddivide le versioni tra due e quattro ruote motrici.

 

Vendite auto Italia: classifica per segmento

I segmenti di mercato sono generalmente suddivisi secondo le dimensioni delle vetture, in particolare la lunghezza. Raggruppano quindi tutte le carrozzerie e le fasce di prezzo. Ricordiamo quali sono i principali, secondo la terminologia adottata in Europa dall’industria e anche dalla stessa Commissione europea. Il segmento A è quello delle citycar. Il segmento B riguarda le utilitarie, il C le medie, il D le medio-grandi, il segmento E le cosiddette Executive, cioè le grandi intorno ai 5 metri. Il segmento F raggruppa le auto di lusso, quelle che chiamiamo ammiraglie. Qui sotto la classifica per i primi nove mesi 2018 in Italia, sempre con i primi tre modelli per categoria.

 

Vendite auto Italia: la classifica assoluta

Chiudiamo con la Top 50, cioè la classifica delle auto più vendute in Italia in assoluto, senza distinzioni. Potete leggerla nel file allegato qui sotto.

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