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Alfredo Vignale: chi era costui?

Abbiamo parlato più volte di Ford Vignale. Quanti di voi conoscono la storia di Alfredo Vignale? Scopriamolo insieme.

Ci vuole una bella memoria e cultura storica dell’automobile per sapere chi era e cosa ha fatto Alfredo Vignale. Fu lui nell’immediato dopoguerra a dare ovviamente il nome alla omonima “carrozzeria”, quando i designer non esistevano o meglio non si chiamavano così. Era il tempo dei Carrozzieri, gli artigiani-artisti dell’automobile come lo fu Pininfarina più d’ogni altro, creatori di capolavori passati alla storia e tutti in gran parte italiani.

Erano i tempi delle “fuoriserie” e della assoluta libertà di espressione puramente stilistica senza ostacoli di leggi che ne limitassero la fantasia mentre l’automobile di oggi muoveva i primi passi. Ed erano anche i tempi in cui i clienti più facoltosi ordinavano qualsiasi macchina, da una Ferrari a una Rolls, su misura e rigorosamente destinata a restare modello unico.

carrozzeria_vignale_4Vignale era uno di loro e raggiunse anche una discreta fama grazie alle sue interpretazioni di modelli italiani, dalle utilitarie della Fiat alle più nobili Lancia senza mai impegnarsi su Alfa Romeo, ma dedicandosi molto a Ferrari e ancor più a Maserati di cui firmò la 3500 GT, la Mexico e la Sebring.

Erano gli anni Sessanta quando i saloni dell’auto dedicavano un intero padiglione solo ai Carrozzieri che dominavano regolarmente le cronache e attiravano il pubblico sognante con i loro saggi esclusivi o con brillanti interpretazioni dei modelli di serie. Ma per Vignale furono gli ultimi, giusto alla fine del decennio fu costretto a cedere azienda e marchio ad Alejadro De Tomaso morendo poco dopo in un incidente stradale. De Tomaso che possedeva già la Ghia non ne fece nulla e nel ‘73 cedette a sua volta entrambi i marchi alla Ford che puntò soprattutto su Ghia per le versioni top dei suoi modelli reclamizzati con lo slogan “Most famous italian style”. E ora, tanti anni dopo, è finalmente la volta di Vignale seppure scelto solo come nome tirato fuori dagli archivi delle proprietà aziendali.

L’era dei Carrozzieri durò simbolicamente fino all’alba degli anni ’80 chiudendosi lentamente ma inesorabilmente. Costretti per sopravvivere a entrare sempre più nella scia delle grandi industrie i vecchi Carrozzieri-artigiani sempre meno liberi, rimasero schiacciati fra una buona dose di arroganza industriale, le nuove regole emergenti sempre più restrittive ed i problemi di industrializzazione e dei relativi costi che influivano su fantasie irrealizzabili.

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Così alcuni si persero per strada nelle alterne vicende della vita o solo per età ma non per mancanza di talento lasciando spazio ai giovani designer industriali. Primo fra tutti Giorgetto Giugiaro, l’uomo della Lamborghini Miura, della VW Golf e della Panda, per citare solo tre esempi estremi, che riuscì in fondo a riscattarli tutti.

(Immagine Carrozzeria Vignale by Vignale.org)

Nella prossima pagina parliamo del Salone del Mobile di Milano, dove è stata presentata la Ford Vignale S-Max.

Saloni dell’auto o Saloni del Mobile?

L’ultima moda dell’automobile è il… mobile. Ovvero il Salone del mobile di Milano che vi stiamo raccontando giorno dopo giorno su Designerblog. Come sappiamo il Salone ha poi sconfinato nel “fuori salone” dove nulla è escluso e tutti possono sbizzarrirsi nel trovare il nesso più adatto.

Design e “lifestyle” sono ormai le parole d’ordine cui nessuno può sottrarsi se vuole essere “in”. Forse gli stessi organizzatori non ne avevano immaginato l’evoluzione in questa dimensione ma di certo hanno fatto bingo moltiplicando all’infinito un business di tutto rispetto. Nel caso dell’auto, poi, in crisi di identità e soprattutto di mercato, l’occasione per infilarsi nella mischia prima timidamente poi in modo sempre più esteso, è diventata come una manna piovuta dal cielo. Tramontata l’era del Motor Show bolognese, pur se promette per quest’anno un’edizione inedita mentre Alfredo Cazzola si prepara a lanciare il “Milano Auto Show” in vista dell’Expo 2015, ecco dunque “quelli dell’automobile” pronti a intercettare le attenzioni del pubblico con un linguaggio diverso per dimostrare che la vecchia quattroruote fa ancora parte degli arredi nobili e up to date della famiglia moderna e dei suoi nuovi costumi e stili di vita, per dirla all’italiana.

Ognuno lo fa a modo suo valorizzando i gioielli di famiglia, che per Renault, ad esempio, sono le auto elettriche cui è stata dedicata una mostra denominata “Ambienti sensibili e sostenibili” e naturalmente in altra sede l’ultima Twingo al suo debutto italiano.

Per Volvo, invece, le tappe sono addirittura tre e parlano di Design e Arte, di Tecnologia e di Svedesità grazie alla illuminata gestione del patron cinese mentre Mini presenta “Parallels”, un sofisticato gioco di luci e suoni creato dal partner United Visual Artists di Londra dedicato a Mini connected ovvero “la mobilità digitale interconnessa”.

QUI TUTTI GLI AGGIORNAMENTI SUL SALONE DEL MOBILE DI MILANO 2014

Audi, dal canto suo, punta tutto sul design sotto la regia di Walter de Silva per confermare la sua ambizione di essere al top in materia con una esposizione all’Università degli Studi dei materiali innovativi e dei progetti di stile dei futuri modelli nell’ambito del programma “Feeding New Ideas for the City” organizzato dalla rivista Interni. La lista è lunga come quella delle fantasiose variazioni sul tema realizzate per l’occasione e offerte dalle marche presenti impegnate nel difficile compito di mostrare l’immagine adeguata alle aspettative dei tempi e dei visitatori.

Ford Vignale S-Max Concept presentata al Fuori Salone

Ford S-MAX Vignale concept

Da questo punto di vista la scelta più concreta è quella di Ford Europa che ha potuto sfruttare l’occasione per illustrare più e meglio di quanto non sia avvenuto al debutto di Francoforte nel settembre scorso, un ambizioso progetto di valorizzazione del brand in corso di sviluppo che porta il nome di “Vignale Vision” e sarà proposto al pubblico fra la fine di quest’anno con la nuova Mondeo e l’anno prossimo con la altrettanto inedita S Max esposta a Milano ancora in fase di “concept”, vera ambasciatrice del programma.

Design mirato, colore esclusivo (Milano Grigio) “che richiama la luminosità dei gioielli” e tutti i dettagli possibili ispirati “dalle moda di tendenza”, arredi interni, pellami e impunture suggeriti dal mondo dell’arredamento, insomma profumo di lusso Ford style. “Ma senza eccessi superflui per raggiungere nuovi livelli di raffinatezza” come dice l’Exterior Design Director di Ford Stefan Lamm. Insieme alla Mondeo i due modelli apriranno la strada non solo all’offerta di vetture più sofisticate nel design come negli allestimenti interni, in tutti i contenuti specifici e nella massima garanzia di qualità in produzione, ma anche e soprattutto a una modalità di rapporto con i clienti tipica delle marche premium ma del tutto inedita per un costruttore “generalista”. Questi i sintesi i criteri imposti dalla “formula” Vignale.

Solo 500 concessionari in tutta Europa “abilitati” a quel tipo di prodotto (in Italia saranno 35), personale di vendita addestrato specificamente come unici addetti al cliente che sarà ricevuto dai “Relationship Manager” nelle “Vignale Lounge” (allestite e in mostra al Salone del mobile), costruendo un rapporto diretto che continuerà indefinitamente con l’assistenza personalizzata, compresi ritiro e consegna dell’auto a domicilio. E, naturalmente, digital area, siti e linee telefoniche riservate, sono solo le componenti base di una formula che si preannuncia ricca di sorprese per un cliente che ama e può permettersi qualche lusso in più anche senza sconfinare ai piani più alti dei listini.

Il costo? Difficile dirlo per ora, in attesa di definire tutti i contenuti, anche per i diversi livelli che saranno offerti: nel prezzo di una Vignale sarà comunque già compreso l’intero pacchetto di servizio, ma potranno essere previsti ulteriori “servizi speciali” un po’ come avviene con gli optional di allestimento.

Si potrebbe definire “Prove di premium” la scommessa, più che una sfida, su cui Ford Europa è impegnata al massimo a giudicare dal numero e dal livello dei manager presenti a Milano per incontrare la stampa internazionale. Ma è anche una ennesima tappa non casuale del lungo percorso avviato nove anni fa a Detroit da Alan Mulally e riassunto nel concetto mondiale di “One Ford” che ora fissa il più estremo degli obiettivi, quello di occupare un piano più alto nel valore del brand Ford anche sfidando, questo si, le nebbie della crisi generalizzata sul mercato europeo.

“Questa volta non stiamo pensando ai volumi di vendita – precisa subito Gaetano Thorel, ex presidente di Ford Italia e ora responsabile del marketing per l’Europa – i clienti dell’area Vignale saranno persone con reddito medio alto di 70, 80.000 euro l’anno e potranno rappresentare non più del 10/15% delle vendite complessive. Vignale, al di là dei rifermenti storici, è un nome identificativo di una nuova immagine del nostro brand che una parte dei nostri clienti potrà verificare e apprezzare personalmente. Senza dimenticare – aggiunge Thorel – che l’anno prossimo arriveranno anche l’Edge e la Mustang…”.

Come dire, le “prove di premium” sono solo all’inizio.

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