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Lotus Esprit: il progetto è ancora vivo

Nuove indiscrezioni smentiscono l’abbandono da parte di Lotus del progetto Esprit: la nuova Lotus Esprit potrebbe così arrivare sul mercato con un V8 da oltre 600 cavalli.

Dopo il continuo tira e molla che ha caratterizzato le indiscrezioni sul possibile arrivo sul mercato della nuova Lotus Esprit, tutto sembrava andato a monte dopo l’allontanamento dalla società inglese dell’ormai ex Ceo Dany Bahar, pare vi siano interessanti novità sulla supercar britannica. Dopo molti mesi dalle ultime notizie trapelate riguardo alla sportiva, sembra che vi sia una possibilità concreta che Lotus possa finalmente lanciarla sul mercato. Il processo di rinnovamento della gamma Lotus è iniziato e, stando a quanto riportato dalle interviste dell’australiana Motoring, il progetto della futura supercar V8 non è stato affatto accantonato.

Quando la società inglese è passata sotto il controllo della malese DRB-Hicom alcune voci avevano infatti affermato che il progetto Lotus Esprit era ad uno stato molto avanzato di completamento, ma poi, complice la crisi monetaria, venne rimandato. Il lancio della sportiva tuttavia non è ancora certo, Lotus potrebbe essere interessata alla produzione solo a patto di avere una richiesta da parte della clientela di una vettura al di sopra dell’attuale gamma di sportive. A livello tecnico però la vettura potrebbe non riproporre le soluzioni telaistiche della sua progenitrice, abbandonando quindi la storica trave centrale per passare ad una piattaforma diversa.

Quello che potrebbe già essere pronto per la produzione, e forse destinato anche ad altre vetture, sarebbe il propulsore V8 da 4.8 litri che potrebbe proporre una potenza superiore ai 600 cavalli, con un regime di rotazione massimo di ben 9.000 giri al minuto. Specifiche da vera automobile da corsa, come l’originale Lotus Esprit, che dovranno però fare i conti anche con le severe norme anti inquinamento attualmente presenti e sempre più rigide. Tuttavia questo motore sarebbe stato pensato come piattaforma modulare, con i tecnici che, grazie ad alcune modifiche, sarebbero in grado di utilizzare alcune componenti in comune, e le stesse tecnologie, per i futuri motori a sei e a quattro cilindri che andranno a spingere le sportive di Hethel e, perché no, anche alcune vetture del gruppo Proton.

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