Tiene il finestrino abbassato e riceve una multa da 42 euro: perché

Lasciare l’auto con i finestrini abbassati può costare una multa. Scopri cosa dice il Codice della Strada, i rischi e i consigli della polizia locale

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 26 lug 2025
Tiene il finestrino abbassato e riceve una multa da 42 euro: perché

Un episodio recente avvenuto a Fano ha riportato all’attenzione una norma spesso trascurata dagli automobilisti: lasciare i finestrini abbassati quando l’auto è in sosta può comportare una sanzione pecuniaria. Il caso ha coinvolto un settantunenne che, parcheggiando la propria vettura in via Condotti, nel quartiere Fano 2, ha trovato una multa di 42 euro sul parabrezza. L’uomo, incredulo, ha dichiarato di ignorare l’esistenza di questa disposizione, sollevando interrogativi e discussioni tra i cittadini.

Cosa dice il CdS

L’episodio, sebbene possa sembrare marginale, evidenzia come alcune regole del codice della strada siano poco conosciute ma di fondamentale importanza per la collettività. La norma, infatti, non nasce da un eccesso di zelo burocratico, ma da esigenze concrete di sicurezza veicolo. Un’auto lasciata con i vetri anche solo parzialmente aperti diventa facilmente accessibile a chiunque, esponendola non solo al rischio di furto, ma anche alla possibilità che persone non autorizzate possano metterla in movimento, generando potenziali pericoli.

Gli agenti della polizia locale, intervenuti per chiarire la situazione, hanno spiegato che la disposizione è esplicitamente prevista dal codice della strada. Secondo la normativa, ogni automobilista è tenuto ad adottare tutte le misure necessarie per impedire l’uso del mezzo da parte di terzi non autorizzati. Questo obbligo comprende la chiusura completa di porte e finestrini abbassati, oltre all’inserimento del freno a mano. L’obiettivo è evitare che il veicolo, lasciato incustodito, possa diventare una minaccia per la sicurezza pubblica.

Sanzionata la negligenza

In passato, questa tipologia di infrazione veniva sanzionata principalmente quando da tali negligenze derivavano danni o incidenti. Oggi, invece, le forze dell’ordine adottano un approccio più preventivo: la multa viene comminata già in fase di controllo, senza attendere che si verifichino conseguenze. Tale misura, oltre a scoraggiare comportamenti imprudenti, contribuisce a diffondere una maggiore consapevolezza sulle regole da rispettare per la sicurezza veicolo.

Nonostante la sorpresa del settantunenne e la sua convinzione che un semplice avvertimento sarebbe stato più opportuno, la legge non lascia spazio a interpretazioni: la prevenzione è prioritaria. La sanzione prevista ammonta a 42 euro, ma può essere ridotta a 29,40 euro se pagata entro cinque giorni dalla notifica, incentivando così il saldo tempestivo e la regolarizzazione della posizione.

Opinioni discordanti

L’episodio ha generato opinioni discordanti tra i residenti. Da un lato, c’è chi ritiene giusto applicare rigorosamente le norme del codice della strada per tutelare la collettività; dall’altro, non manca chi considera eccessiva l’attenzione verso infrazioni ritenute minori, soprattutto in assenza di danni concreti. Tuttavia, il caso di Fano rappresenta un chiaro monito: anche le disattenzioni apparentemente innocue possono avere conseguenze concrete, sia sul piano economico che su quello della sicurezza veicolo.

Dopo aver pagato la multa e regolarizzato la propria posizione, il cittadino coinvolto ha voluto lanciare un messaggio ai concittadini, invitandoli a prestare maggiore attenzione e a informarsi sulle disposizioni vigenti. La sua esperienza mette in luce l’importanza di una conoscenza approfondita delle regole della circolazione e di comportamenti responsabili, anche nelle situazioni più ordinarie.

In definitiva, il codice della strada pone la sicurezza veicolo al centro di ogni disposizione, richiedendo agli automobilisti di non sottovalutare neppure i dettagli più banali, come i finestrini abbassati in sosta. Una piccola dimenticanza può trasformarsi non solo in una sanzione, ma anche in un rischio per sé e per gli altri. L’episodio di Fano, quindi, diventa un utile promemoria per tutti: rispettare le regole non è solo un obbligo, ma una forma di tutela per la propria incolumità e quella della collettività.

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