Volkswagen, i dazi di Trump pesano: stime preoccupanti
Volkswagen taglia le previsioni 2025 dopo la stangata dei dazi USA. Margini operativi in calo, riorganizzazione e pressioni su Bruxelles per un accordo
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/2025/07/Volkswagen-dieselgate.jpg)
Il settore automobilistico europeo si trova in una fase di profonda trasformazione e, per certi versi, di crisi. Tra i protagonisti di questa turbolenza spicca Volkswagen, il colosso tedesco che si trova oggi a dover affrontare una delle sfide più complesse della sua storia recente. Nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti, un calo degli utili, la stagnazione delle vendite globali e un ambizioso piano di riorganizzazione con pesanti tagli al personale stanno ridisegnando il futuro della casa di Wolfsburg, costringendola a ripensare strategie e priorità in vista del 2025.
Le nuove tariffe commerciali americane hanno colpito duramente il gruppo tedesco, che ha dovuto rivedere al ribasso le proprie previsioni finanziarie. Secondo le ultime comunicazioni ufficiali, la perdita attribuibile ai dazi introdotti dagli Stati Uniti si attesta a 1,3 miliardi di euro. Una cifra significativa, che si riflette direttamente sulla redditività del gruppo. Il margine operativo previsto per il prossimo anno oscilla ora tra il 4% e il 5%, ben lontano dal target iniziale del 5,5%-6,5%. Un taglio che evidenzia la pressione crescente sulle performance aziendali, in un contesto globale sempre più incerto.
Preoccupano le vendite globali
A preoccupare gli investitori non sono solo i dati finanziari, ma anche le prospettive sulle vendite globali. Nonostante una timida crescita dell’1,5% nelle consegne nei primi sei mesi dell’anno, il gruppo ha dovuto ammettere che le performance negli Stati Uniti sono in netta flessione, con una diminuzione di quasi il 10%. Un dato che pesa soprattutto sui marchi premium come Audi e Porsche, storicamente trainanti per i conti del gruppo. La stagnazione delle vendite globali costringe quindi Volkswagen a rivedere le proprie strategie commerciali e a puntare su nuovi mercati e segmenti.
Il secondo trimestre del 2025 si è rivelato particolarmente difficile per il gruppo: l’utile operativo è sceso a 3,8 miliardi di euro, segnando un calo del 29% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un dato che fotografa la complessità del momento e la necessità di interventi rapidi e incisivi. In questo scenario, la riorganizzazione interna diventa un passaggio obbligato. “Dobbiamo accelerare i tagli ai costi. Non possiamo più aspettare”, ha dichiarato il CEO Oliver Blume, sottolineando l’urgenza di mettere in atto un piano di ristrutturazione che prevede oltre 35.000 tagli al personale entro la fine del decennio.
Riorganizzazione per rendere più agile il business
Il piano di riorganizzazione di Volkswagen punta non solo a ridurre i costi, ma anche a rendere l’azienda più agile e competitiva in un mercato in rapida evoluzione. Il gruppo si trova infatti a dover fronteggiare una doppia pressione: da un lato la necessità di investire massicciamente nei modelli elettrici, dall’altro l’avanzata della concorrenza cinese, sempre più aggressiva sia in termini di prezzo che di tecnologia. La transizione verso la mobilità elettrica richiede investimenti ingenti, mentre i margini si assottigliano e le tensioni commerciali rischiano di compromettere ulteriormente la redditività.
Non sorprende quindi che il gruppo tedesco stia facendo pressione su Bruxelles affinché venga raggiunto al più presto un accordo con Washington, sulla scia di quello già siglato con il Giappone che ha portato i dazi al 15%. Un’intesa di questo tipo, secondo il CFO Arno Antlitz, sarebbe fondamentale per mantenere il margine operativo nella fascia centrale delle nuove previsioni e per ridare stabilità al business. In gioco c’è la capacità di Volkswagen di continuare a investire nell’innovazione e di restare competitiva a livello globale.
Crisi per il colosso tedesco
La crisi di Volkswagen è lo specchio delle difficoltà che stanno attraversando molti altri costruttori europei. Il settore si trova stretto tra l’aumento dei costi della transizione verso i modelli elettrici, la pressione esercitata dalla concorrenza cinese e le nuove incertezze legate alle politiche commerciali internazionali. In questo contesto, la capacità di adattarsi rapidamente e di stringere alleanze strategiche diventa un fattore chiave per la sopravvivenza e il rilancio.
In definitiva, il futuro di Volkswagen si giocherà sulla capacità di gestire efficacemente la riorganizzazione, contenere i costi e rafforzare la propria presenza nei segmenti a maggiore crescita, senza perdere di vista la necessità di innovare e di rispondere alle nuove esigenze del mercato globale. Il 2025 sarà un anno cruciale: dalle scelte di oggi dipenderà la posizione del gruppo nell’industria automobilistica del prossimo decennio.
Ultime notizie
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/2025/07/1704208799-3.jpg)
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/2025/07/LYNXMPEL6N0IR_L.jpg)
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/2025/07/porsche_911_carrera_t5.jpg)
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/2025/07/Hyundai-IONIQ-9-SUV-elettrico-scaled.jpg)