Home Tuning Suzuki Jimny, dalla Cina la versione cabrio da 120.000 euro

Suzuki Jimny, dalla Cina la versione cabrio da 120.000 euro

Un’officina cinese ha trasformato l’attuale generazione della Suzuki Jimny in una variante cabrio dal costo esorbitante.

Lanciata nel 1998 come sostituta della Samurai, la Suzuki Jimny è un piccolo fuoristrada versatile e particolarmente apprezzato in tutto il mondo. Questo piccolo 4×4 è stato proposto anche in versione cabrio, o meglio con un tetto soft top in grado di rendere la vettura ancora più accattivante. Purtroppo, la seconda generazione della Jimny, lanciata nel 2018, non è però stata proposta anche in versione scoperta. Questa “mancanza” è stata riempita da un’officina cinese che ha customizzato una Jimny trasformandola per l’occasione di una Jimny convertibile. Non si tratta quindi della realizzazione di un clone, come molto spesso accade in Cina, ma di una vettura originale, appositamente elaborata.

Suzuki Jimny cabrio: costo 120mila euro

Per questa particolare creazione, l’elaboratore YiChe Garage ha importato un esemplare di Jimny (non distribuito ufficialmente in Cina) al prezzo di circa 60.000 euro. L’officina ha peso in seguito altri 60mila euro per apportare le modifiche necessarie per la trasformazione, di conseguenza il conto finale ha raggiunto la bellezza di 120mila euro, ma il risultato è a dir poco spettacolare.

Suzuki Jimny cabrio: ispirata alle icone dell’off-road

Dalla galleria di immagini è possibile apprezzare l’ottimo risultato, capace di esaltare ulteriormente le forme squadrate di questo iconico modello. Secondo il tuner, la vettura dovrebbe richiamare una specie di nuovo modello del marchio Wey, appartenete al colosso cinese Great Wall Motors. Ricordiamo che proprio il brand Wey propone nella sua gamma una linea di fuoristrada chiamata “Tank”, che vanta un denominato Tank 300 che richiama vetture iconiche del calibro di Ford Bronco, Mercedes Classe G e Jeep Wrangler.

Una piccola Tank

Secondo YiChe Garage, questa Jimny cabrio può considerare una sorta di “Tank 100”, mentre dalla versione 300, riprende i proiettori LED, la calandra e il fascione paraurti. Dalla vettura è inoltre stato rimosso il badge Suzuki in modo da evitare qualsiasi contenzioso legale sul copyright. Al suo posto troviamo invece il logo dell’officina e l’auto è stata ribattezzata “Conscience”, nome basato un gioco di parole cinese.

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