Stellantis, il nuovo piano per le fabbriche italiane: cosa cambia

Stellantis rilancia il Piano Italia con nuovi investimenti, puntando su produzione sostenibile, ibride e competitività per il mercato europeo

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 15 mag 2025
Stellantis, il nuovo piano per le fabbriche italiane: cosa cambia

“Non tutti vogliono un’auto elettrica,” ha dichiarato Jean-Philippe Imparato, direttore operativo per l’Europa di Stellantis, annunciando un importante aggiornamento del Piano Italia durante l’Automotive Dealer Day di Verona. Il dirigente francese ha evidenziato la necessità di un approccio più pragmatico al mercato automobilistico europeo, dove i veicoli elettrici faticano a conquistare una quota significativa.

La produzione auto in Italia

Il rinnovato Piano Italia, che sarà ufficialmente presentato a giugno, punta a rilanciare la produzione auto negli stabilimenti italiani del gruppo con l’introduzione di nuovi modelli strategici. A Mirafiori inizierà la produzione della 500 in versione ibrida, con una capacità produttiva di 130.000 unità all’anno. Lo stabilimento di Pomigliano ospiterà una nuova compact car e la futura generazione della Pandina, prevista per il 2029. Anche Maserati beneficerà di strategie mirate per rafforzare la sua posizione nel segmento premium.

Jean-Philippe Imparato ha sottolineato le sfide che il gruppo si trova ad affrontare in Europa, tra cui i costi di produzione particolarmente elevati. Produrre un’automobile in Italia è tre volte più costoso rispetto alla Spagna e quattro volte più oneroso che in Germania. A questi fattori si aggiungono le spese derivanti dalle stringenti normative europee su sicurezza, crash test e sistemi avanzati di assistenza alla guida, che incidono per 2.000-3.000 euro sul prezzo finale di ogni veicolo.

Rivisti gli obiettivi riguardanti l’elettrico

In questo contesto, Stellantis ha rivisto i propri obiettivi per il mercato elettrico, puntando a raggiungere una quota del 20% entro il periodo 2025-2027. Tuttavia, con il mercato dei veicoli elettrici attualmente fermo al 17%, il gruppo ha deciso di adottare una strategia che includa anche le motorizzazioni ibride come soluzione transitoria. Per accelerare il ricambio del parco circolante europeo, che conta 256 milioni di veicoli, di cui la metà con più di dieci anni di vita, Stellantis propone una campagna di rottamazione a livello continentale e incentivi per l’acquisto di vetture ibride e plug-in. Secondo il gruppo, questa strategia potrebbe contribuire in modo più efficace alla riduzione delle emissioni CO2 rispetto a una focalizzazione esclusiva sui veicoli elettrici.

Per affrontare la concorrenza globale e mantenere la competitività, il programma di rilancio prevede il lancio di 14 nuovi modelli tra la seconda metà del 2024 e l’inizio del 2025, con particolare attenzione alle motorizzazioni ibride. Parallelamente, il gruppo sta lavorando per ridurre il divario nei costi di produzione delle batterie rispetto ai concorrenti cinesi, che attualmente rappresentano una sfida significativa per l’industria europea.

“Non condivido l’idea che la guerra sia finita e i cinesi abbiano vinto,” ha concluso Jean-Philippe Imparato, riaffermando l’impegno di Stellantis a mantenere una rete di concessionari solida e a continuare a investire nell’industria automobilistica italiana, nonostante le difficoltà legate al costo lavoro e alle sfide globali. Questo rinnovato approccio strategico dimostra la volontà del gruppo di affrontare le sfide del settore automobilistico con pragmatismo e innovazione.

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