Stellantis, furto da 500.000 euro in pezzi di ricambio: i sospetti
Due dipendenti del centro logistico Stellantis a Vesoul arrestati per furto di ricambi (450-500k€). Indagini su vendite online e rischio per la supply chain globale
Un nuovo caso scuote il settore automotive europeo: una vasta operazione di furti di ricambi automobilistici è stata scoperta nel cuore della Francia, con due dipendenti del colosso Stellantis coinvolti in un sistema di sottrazione interna che ha portato a un danno economico stimato tra i 450.000 e i 500.000 euro. Il teatro di questa vicenda è il centro logistico di Vesoul, un polo strategico per la distribuzione dei componenti del gruppo, che ora si trova al centro di un’inchiesta che mette in luce vulnerabilità e rischi gestionali in uno dei comparti più delicati della filiera automobilistica.
Un furto sistematico al centro della logistica Stellantis
Tutto ha avuto inizio quando la sicurezza dello stabilimento francese ha rilevato la presenza sospetta di sacchi colmi di ricambi abbandonati in prossimità di una recinzione perimetrale. Un dettaglio che ha fatto scattare immediatamente l’allarme e avviato le indagini interne. Le autorità, coordinate dal procuratore di Vesoul, Arnaud Grécourt, sono riuscite in breve tempo a individuare i presunti responsabili: due uomini, rispettivamente di 35 e 38 anni, entrambi dipendenti del sito logistico, che hanno poi ammesso parzialmente le proprie responsabilità nel corso degli interrogatori.
Le motivazioni addotte dai sospettati sono state definite come “personali”, ma gli inquirenti ipotizzano un’attività ben più strutturata. Le perquisizioni effettuate nelle abitazioni e nei veicoli degli indagati hanno infatti permesso di recuperare ulteriori componenti rubati e ingenti somme di denaro contante, elementi che suggeriscono la presenza di una vera e propria rete organizzata e una pianificazione accurata delle operazioni di sottrazione.
Il ruolo strategico di Vesoul nella filiera Stellantis
Il centro di Vesoul non rappresenta un semplice magazzino: si tratta del cuore pulsante della logistica di Stellantis, con circa 3.000 dipendenti e una gestione quotidiana di oltre 350.000 tipologie di ricambi. La complessità operativa della struttura, con centinaia di camion in transito ogni giorno, costituisce un vantaggio competitivo ma, allo stesso tempo, espone l’intero sistema a vulnerabilità significative che possono essere sfruttate per attività illecite come quelle emerse nelle ultime settimane.
Episodi seriali e precedenti nel gruppo
Il caso di Vesoul non è un episodio isolato per il gruppo Stellantis. Negli anni scorsi, altri importanti stabilimenti come Poissy, Mulhouse e Sochaux sono stati teatro di simili furti, con particolare riferimento a componenti elettronici di alto valore e parti destinate ai modelli premium del marchio. Questo trend ha portato gli investigatori a sospettare l’esistenza di una rete di rivendita parallela, in grado di smistare i pezzi rubati verso canali non ufficiali e piattaforme di e-commerce.
Leboncoin e il mercato parallelo dei ricambi
Una parte significativa dei ricambi sottratti sarebbe stata destinata alla vendita su Leboncoin, uno dei più noti siti di annunci online in Francia. Questa piattaforma, grazie alla sua ampia diffusione e alla relativa facilità di anonimato, rappresenta un canale privilegiato per la monetizzazione della refurtiva. Lo schema seguito dagli autori del furto rispecchia un modello ormai consolidato: sottrazione interna, occultamento e successiva vendita attraverso circuiti digitali, aggirando i controlli delle reti ufficiali di distribuzione.
Reazioni e contromisure di Stellantis
La reazione di Stellantis non si è fatta attendere. L’azienda ha sporto formale denuncia e avviato una revisione delle proprie procedure di sicurezza. Fonti interne annunciano l’implementazione di inventari più frequenti, controlli rafforzati sul personale e l’adozione di sistemi di tracciabilità avanzata per i componenti più sensibili. L’obiettivo è duplice: limitare i danni economici, stimati in centinaia di migliaia di euro, e tutelare la reputazione del gruppo in un mercato sempre più competitivo e attento ai temi della sicurezza e dell’affidabilità.
Gli esperti di supply chain sottolineano come episodi di questo tipo abbiano un impatto diretto su tutta la filiera: la disponibilità dei ricambi per le officine ne risente, i tempi di riparazione per i clienti finali si allungano e i costi di gestione aumentano, con effetti negativi sulla qualità complessiva del servizio.
Indagini in corso e prospettive future
Le indagini sono ancora in corso per accertare la reale portata dell’operazione e individuare eventuali complici all’interno e all’esterno del polo logistico di Vesoul. Nel frattempo, nel settore automotive si riaccende il dibattito sull’importanza di trovare un equilibrio tra efficienza logistica e sicurezza, soprattutto in contesti ad alta complessità gestionale dove i rischi di infiltrazioni e furti sono sempre in agguato.
Il caso di Stellantis e del centro di Vesoul diventa così un campanello d’allarme per l’intero comparto: la protezione dei ricambi e l’integrità della logistica rappresentano oggi una sfida cruciale per la sostenibilità e la competitività dell’industria automobilistica globale.