Sfreccia a 255 km/h, multa annullata per radar non omologato
In Italia, un conducente evita una multa per eccesso di velocità grazie a un radar non omologato. Un caso che fa discutere sulla sicurezza stradale
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Un automobilista è stato sorpreso a viaggiare a una velocità impressionante di 255 km/h, ma è riuscito a evitare le conseguenze grazie a un cavillo tecnico. L’uso di un radar non omologato ha portato all’annullamento delle sanzioni, accendendo un acceso dibattito sulla sicurezza stradale e sull’affidabilità dei controlli in Italia.
L’episodio, avvenuto nel maggio 2024, si è verificato sull’autostrada A26, nei pressi di Sillavengo, in Piemonte. Il conducente stava superando di ben 125 km/h il limite consentito di 130 km/h. Inizialmente, la polizia stradale aveva emesso una multa di 845 euro e disposto la sospensione della patente fino a 12 mesi. Tuttavia, la vicenda ha preso una piega inaspettata grazie a una lacuna tecnica.
Il punto di svolta è stato rappresentato dalla difesa legale del conducente. L’avvocato GP ha dimostrato che il dispositivo Trucam utilizzato per rilevare la velocità non era dotato della necessaria omologazione ufficiale, ma solo di un’approvazione preliminare. Questo dettaglio è stato cruciale per l’annullamento di tutte le sanzioni stradali da parte della prefettura di Novara, sollevando interrogativi sull’efficacia e la legalità dei controlli.
Requisiti legali per i dispositivi di controllo
Secondo la giurisprudenza della Cassazione italiana, le rilevazioni di velocità sono valide solo se effettuate con apparecchiature pienamente omologate. Una semplice approvazione tecnica preliminare non è sufficiente, come dimostrato da questo caso. Questo principio è fondamentale per garantire che le sanzioni siano inoppugnabili e che il sistema di controllo del traffico mantenga la sua credibilità.
Tuttavia, questa vicenda mette in luce una problematica significativa: come bilanciare l’esigenza di avere strumenti tecnicamente e legalmente impeccabili con la necessità di punire comportamenti estremamente pericolosi, come l’eccesso di velocità registrato in questo caso? La mancanza di omologazione del dispositivo ha di fatto impedito di sanzionare una condotta che rappresenta un grave rischio per la sicurezza stradale.
Le implicazioni per la sicurezza stradale
Nonostante l’annullamento delle sanzioni, il caso evidenzia l’estrema pericolosità di guidare a 255 km/h. A tali velocità, il tempo di reazione di un conducente diventa insufficiente per affrontare ostacoli improvvisi, e l’energia cinetica in caso di impatto è devastante. Gli esperti di sicurezza stradale sottolineano che, indipendentemente dall’esito legale, comportamenti del genere mettono a rischio non solo il conducente, ma anche gli altri utenti della strada.
Questa vicenda ha inoltre messo in evidenza la necessità di aggiornare e verificare regolarmente la conformità degli strumenti di controllo utilizzati dalle forze dell’ordine. Le autorità dovranno prestare maggiore attenzione all’aspetto tecnico-legale dei dispositivi, per evitare che infrazioni gravi restino impunite a causa di vizi procedurali. L’obiettivo deve essere quello di chiudere questa falla tecnica nel sistema di controllo della velocità sulle strade italiane.
Per il conducente, questa vittoria legale rappresenta un esito fortunato, ma non cancella la gravità del comportamento tenuto alla guida. Le autorità, dal canto loro, sono chiamate a intensificare gli sforzi per garantire che i dispositivi di rilevazione siano pienamente conformi alle normative. Solo così sarà possibile assicurare che casi di radar non omologato non compromettano l’efficacia del sistema di controllo del traffico e che episodi simili non si ripetano in futuro.
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