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Sanzioni per revisione auto scaduta: quanto si paga di multa

Come funziona il meccanismo delle sanzioni a carico di chi circola alla guida di un veicolo non revisionato, o con revisione scaduta.

A quanto ammontano le sanzioni per i conducenti di veicoli non revisionati, sospesi dalla circolazione perché in attesa di esito del collaudo periodico o con revisione già scaduta? Ci sono solamente sanzioni pecuniarie oppure vi si aggiungono anche sanzioni accessorie? Cosa dice il Codice della Strada in tal senso? E come mettersi in regola?

In questa guida facciamo chiarezza sull’importante questione della revisione auto scaduta: perché è importante provvedere in tempo ad effettuare i collaudi periodici al veicolo, quanto si paga di multa se si viene “pizzicati” alla guida di un mezzo non revisionato o con la revisione già scaduta, quanto costa portare l’auto in revisione.

Revisione scaduta: quali sanzioni si applicano

Principale obiettivo delle revisioni periodiche ai veicoli a motore ed ai relativi rimorchi e semirimorchi è la certificazione del rispetto delle condizioni previste dalla legge in materia di:

  • Sicurezza;
  • Silenziosità;
  • Norme sull’inquinamento ambientale.

Per questo, le sanzioni a carico di chi circola alla guida di un veicolo non revisionato, con la revisione scaduta o sospeso dalla circolazione in attesa di esito del collaudo sono piuttosto “salate”.

Nello specifico, la disciplina sulle sanzioni per mancato collaudo si riferisce all’art. 80 comma 14 del Codice della Strada, che stabilisce quanto segue:

“Chiunque circola con un veicolo che non sia stato presentato alla prescritta revisione è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 173 euro a 694 euro. Tale sanzione è raddoppiata in caso di revisione omessa per più di una volta in relazione alle cadenze previste dalle disposizioni vigenti”.

In altri termini, l’importo della sanzione amministrativa per il trasgressore che non ha ottemperato all’obbligo del collaudo periodico e circola ugualmente, raddoppia.

Nel caso in cui un conducente viene fermato e dal controllo ai documenti del veicolo risulta che questo non è in regola con la revisione, l’organo accertatore (ovvero l’agente che in quel momento sta effettuando il controllo dei documenti) annota sulla carta di circolazione che il veicolo è sospeso dalla circolazione fino a quando la revisione non sarà stata effettuata e superata. In questo caso, è possibile circolare unicamente per recarsi al collaudo.

Va tenuto presente che se, nonostante questa limitazione si circola lo stesso senza provvedere alla revisione (che può avvenire presso un Centro revisioni autorizzato o in Motorizzazione), le sanzioni sono ancora più gravi: ci sono infatti una sanzione amministrativa da 1.998 euro a 7.993 euro, e il fermo amministrativo del veicolo per 90 giorni. In caso di recidiva della violazione, c’è la confisca amministrativa del veicolo.

Collaudo periodico auto: ogni quanto va fatto

La revisione delle autovetture deve essere effettuata, obbligatoriamente, dopo 4 anni dalla prima immatricolazione del veicolo (entro la fine dello stesso mese), e successivamente ogni 2 anni (sempre entro il termine del mese di riferimento).

Se le date di prima immatricolazione e di un collaudo non coincidono (perché la revisione è stata superata dopo il mese che si riferisce alla prima immatricolazione), tutte le revisioni successive devono seguire quest’ordine: vale a dire che il veicolo non va portato al collaudo nel mese che si rifà alla prima immatricolazione, ma a quello della revisione precedente.

Come controllare la scadenza della revisione

Conoscere quando scade la revisione, cioè entro quando il veicolo va presentato al collaudo, è semplice. In effetti, esistono diverse modalità, che riassumiamo di seguito.

  • Carta di circolazione. Dalla data di prima immatricolazione, e dalle date delle revisioni che vengono applicate – sotto forma di etichetta adesiva – sul “retro” della carta di circolazione dagli addetti al collaudo, è facilissimo calcolare quando scade la prossima revisione;
  • Tramite il Portale dell’Automobilista. Il servizio online a cura del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili dà a tutti i possessori di un veicolo a motore la possibilità di sapere quando bisogna effettuare il prossimo collaudo (informazione peraltro utilissima, in caso di acquisto di un veicolo usato, perché permette di sapere se il mezzo è in regola con le revisioni precedenti, e il suo chilometraggio alla data dell’ultimo collaudo in ordine di tempo). Per visualizzare le informazioni relative, è sufficiente accedere al menu “Verifica Ultima Revisione”, inserire la categoria di veicolo che interessa (autoveicolo, motoveicolo, ciclomotore, rimorchio), il suo numero di targa, digitare un codice “Captcha” di sicurezza, e cliccare sul pulsante “Ricerca”;
  • Mediante informative postali dai Centri di revisioni autorizzati. Spesso, i Centri collaudo privati inviano comunicazioni postali ai proprietari di veicoli che si sono in precedenza rivolti a loro per la revisione: questi “avvisi”, chiaramente a scopo pubblicitario, sono peraltro utili perché ricordano agli utenti l’imminente scadenza della revisione del proprio veicolo.

Quanto si paga per la revisione dell’auto

I costi da affrontare per portare la propria vettura al collaudo periodico sono differenti a seconda se ci si rivolge in Motorizzazione civile oppure presso uno dei tanti Centri di revisione autorizzati.

Di seguito le tariffe 2023 di revisione per i veicoli a motore, compresi quelli ad alimentazione alternativa (metano e GPL).

  • Collaudo effettuato in Motorizzazione: 54,90 euro;
  • Collaudo effettuato presso un Centro revisioni autorizzato: 78,96 euro.

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