Il prezzo del petrolio scende, ma benzina e gasolio costano ancora cari
Nonostante il calo del petrolio, i prezzi dei carburanti restano alti. Consumatori e associazioni chiedono trasparenza e interventi
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Il costo dei carburanti continua a crescere in Italia, nonostante il calo del prezzo del greggio. Attualmente, la benzina ha raggiunto 1,734 euro al litro, mentre il gasolio si attesta a 1,643 euro al litro. Questo accade nonostante il Brent europeo sia sceso a 67 dollari al barile, in seguito all’annuncio di una tregua tra Iran e Israele mediata da Donald Trump.
Il divario che alimenta il dibattito
Il fenomeno del disallineamento tra il prezzo petrolio e i costi finali alla pompa si ripresenta regolarmente, soprattutto nei mesi estivi. Secondo le rilevazioni del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, gli aumenti recenti hanno generato indignazione tra i consumatori e le associazioni di categoria. L’Unione Nazionale Consumatori, attraverso il suo presidente Massimiliano Dona, ha sottolineato che l’incremento settimanale è stato significativo: quasi 3,8 centesimi per la benzina e oltre 4,9 centesimi per il gasolio. Per un pieno di 50 litri, questo si traduce in un aumento di 1,88 euro per la benzina e 2,47 euro per il gasolio.
La complessa struttura del prezzo
Il costo finale dei carburanti è determinato da una struttura articolata. Comprende il costo industriale della materia prima, le accise – tra le più alte in Europa – e l’IVA al 22%, che si applica anche sulle accise stesse, generando un effetto di doppia tassazione. Le fluttuazioni del prezzo dipendono non solo dalle quotazioni del greggio, ma anche dai prodotti raffinati. In Europa, il mercato di riferimento è quello di Amsterdam-Rotterdam-Anversa, dove si formano i prezzi dei carburanti già lavorati.
Le reazioni delle associazioni
Il Codacons ha reagito con fermezza a questa situazione, presentando un esposto all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Stefano Zerbi, portavoce dell’associazione, ha richiesto verifiche per accertare eventuali pratiche speculative, soprattutto in relazione al recente riordino delle accise previsto dal decreto del 14 maggio 2025. Secondo il Codacons, il decreto avrebbe dovuto bilanciare i costi tra benzina e gasolio, ma tale obiettivo sembra essere stato disatteso. L’associazione chiede maggiore trasparenza per evitare speculazioni e tutelare i consumatori.
Soluzioni per il risparmio
In attesa di interventi strutturali, molti cittadini stanno adottando strategie per il risparmio carburante. Una delle soluzioni più popolari è rivolgersi alle pompe bianche, distributori indipendenti che spesso offrono prezzi più competitivi rispetto alle grandi catene. Altre opzioni includono le stazioni di servizio presso i supermercati, dove i costi sono generalmente più bassi.
La tecnologia si rivela un valido alleato in questo contesto. Applicazioni come Prezzi Benzina, Fuelio e Fuel Flash consentono di monitorare in tempo reale i costi dei carburanti e individuare le soluzioni più economiche. Inoltre, alcuni consumatori stanno valutando l’opzione di fare rifornimento oltre confine, in paesi come Austria e Slovenia, dove i prezzi possono risultare più vantaggiosi.
Questi accorgimenti rappresentano un supporto concreto per le famiglie italiane, specialmente durante i mesi estivi, quando gli spostamenti aumentano. Tuttavia, rimane urgente la necessità di un intervento istituzionale per garantire una maggiore equità nei prezzi e alleviare il peso economico sui consumatori.
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