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Patente B privatista: modalità, documenti, quanto costa

Prendere la patente B da privatista è più economico rispetto a conseguirla in autoscuola, ma occorre far da se per tutti gli adempimenti burocratici.

Come si consegue la patente B da privatista? È più complicato rispetto a seguire l’intero corso in una scuola guida? Quali sono i documenti necessari? Quanto costa? Ed è possibile presentarsi alla prova pratica con un’auto di proprietà, oppure serve una vettura munita di doppi comandi?

In questa guida facciamo chiarezza su tutto quello che riguarda la patente da privatista (in riferimento alla patente B): cosa bisogna fare, quando conviene, quanto si risparmia in rapporto alle spese da sostenere appoggiandosi ad un’autoscuola, qual è l’iter burocratico da seguire.

Patente B: cosa si può guidare

Innanzitutto, un rapido riassunto su quali veicoli possono essere guidati con la patente B:

  • Autovetture fino a 9 posti a sedere compreso il conducente;
  • Motocicli fino a 125 cc di cilindrata, con 11 kW (15 CV) di potenza massima;
  • Tricicli oltre 50 cc di cilindrata ed aventi almeno 46 cm di distanza fra le ruote “gemellate”;
  • Quadricicli a motore aventi massa a vuoto fino a 0,55 tonnellate, fino a due posti a sedere compreso il conducente, e che sviluppano una velocità massima di 80 km/h;
  • Autocarri e veicoli commerciali leggeri fino a 3,5 tonnellate di massa complessiva a pieno carico;
  • Autocaravan fino a 3,5 tonnellate di massa complessiva;
  • Complessi di veicoli con rimorchio leggero (fino a 750 kg) o rimorchio non leggero (oltre 750 kg): in entrambi i casi, la massa totale del complesso di veicoli non deve superare 3,5 tonnellate;
  • Macchine agricole anche eccezionali, compresi trattori e mietitrebbiatrici, ed esclusi trattori agricoli e forestali gommati e cingolati nonché carri per la raccolta di frutta, per i quali occorre un patentino di abilitazione specifico;
  • Macchine operatrici non eccezionali, ovvero macchine a ruote o a cingoli destinate ad operazioni su strada o nei cantieri, eventualmente equipaggiate con attrezzature specifiche. La massa operativa non dev’essere superiore a 3,5 tonnellate. Per alcune tipologie di macchine movimento terra (escavatori idraulici, escavatori a fune, pale frontali, terne, autoribaltabili a cingoli, pompe per calcestruzzo) occorre essere in possesso di un patentino di abilitazione dedicato.

Come si prende la patente da privatista

Per conseguire la patente da privatista, bisogna prima di tutto rispettare l’età minima, che relativamente alla patente B è di 18 anni. I documenti da presentare e lo svolgimento degli esami sono gli stessi della patente conseguita in autoscuola, con la differenza che chi decide per il “fai-da-te” deve farsi carico in autonomia dell’iter burocratico.

Quali documenti servono per la patente da privatista

Riportiamo di seguito l’elenco dei documenti che servono per prendere la patente B da privatista.

  • Modello TT2112: questo modulo, che si compone di 8 pagine ed è essenziale per chiedere di sostenere gli esami in Motorizzazione, è scaricabile online tramite il Portale dell’Automobilista, oppure è disponibile se ci si reca di persona presso gli uffici della Motorizzazione civile (Dipartimento dei Trasporti Terrestri) competenti;
  • Attestazione dell’avvenuto versamento di 16 euro sul c/c 4028 per la prenotazione dell’esame di teoria;
  • Attestazione dell’avvenuto versamento di ulteriori 16 euro sullo stesso c/c 4028, come pagamento di prenotazione dell’esame di guida;
  • Attestazione dell’avvenuto versamento di 26,40 euro sul bollettino postale 9001;
  • Un certificato medico anamnestico ad uso patente: questo certificato, che va richiesto e dev’essere rilasciato dal proprio medico di famiglia, non può essere più vecchio di 3 mesi rispetto alla data di presentazione dei documenti in Motorizzazione;
  • Una marca da bollo da 16 euro che va accompagnata, insieme ad una foto tessera, al certificato medico;
  • Fotocopia fronte-retro di un documento di identità in corso di validità;
  • Fotocopia del codice fiscale;
  • Fotocopia della patente di guida eventualmente già in possesso;
  • Due foto tessera;
  • Per i cittadini extracomunitari: copia del permesso di soggiorno o della carta di soggiorno in corso di validità. L’originale andrà presentato al momento dell’esame di guida.

Come si svolge l’esame di teoria da privatista

L’esame di teoria deve essere effettuato entro sei mesi dalla data di avvenuta presentazione della domanda. Le modalità di esame per chi decide di conseguire la patente B da privatista sono le stesse previste dalla legge per chi prende la patente iscrivendosi ad un’autoscuola. Unica differenza: l’esame si tiene non nella scuola guida stessa, ma nelle aule della Motorizzazione civile.

La prova di teoria si compone di 30 domande a risposta secca, contenute in una scheda informatizzata che va compilata attraverso un terminale scegliendo “V” (per “vero”) oppure “F” (per “falso”).

Il tempo massimo per completare la scheda-quiz di esame è 20 minuti.

Si è promossi all’esame di teoria se si commettono fino a tre errori: oltre questo limite, il candidato viene respinto e ha a disposizione un altro tentativo, ad almeno un mese di distanza.

Chi ha già risposto ad una domanda può eventualmente modificare la propria risposta, è possibile passare da una domanda ad un’altra non in ordine numerico progressivo. Al termine della prova, è possibile visualizzare una schermata di riepilogo delle proprie risposte, prima di confermarle mediante un pulsante specifico presente sul display.

Prova pratica: quanto dura e ore di guida obbligatorie

Per poter prenotare l’esame di guida, è necessario – sia per i privatisti che chi si iscrive in un’autoscuola – superare l’esame di teoria, in quanto è solamente in questo modo che si ottiene il foglio rosa, dal 2022 raddoppiato di validità (da sei mesi a un anno) e che permette tre tentativi di esame.

Per la patente B, i privatisti devono – al momento della prova pratica – dimostrare di avere effettuato almeno 6 ore di esercitazioni di guida obbligatorie in autoscuola, con al proprio fianco un istruttore qualificato ed al volante di un’auto munita di doppi comandi. Nelle 6 ore di esercitazioni alla guida, almeno 2 ore devono prevedere la guida in condizioni di visione notturna, almeno 2 ore di guida in autostrada o su strade extraurbane principali, e almeno 2 ore su strade extraurbane secondarie.

La prova pratica di guida per conseguire la patente B da privatista presenta le stesse modalità stabilite dalla legge dell’esame effettuato appoggiandosi ad un’autoscuola.

Nel dettaglio, l’esame pratico deve avere una durata minima di 25 minuti (esame di guida), e svolgersi in tre “step” per una durata complessiva di almeno 40 minuti:

  • Verifica della capacità del candidato di provvedere alla regolazione dei comandi e dell’assetto di guida (inclinazione e regolazione del sedile di guida, regolazione degli specchi retrovisori, regolazione della cintura di sicurezza e del poggiatesta se quest’ultimo è regolabile, comando di chiusura delle porte, capacità di saper utilizzare almeno due sistemi e/o elementi del veicolo scelti fra luci, indicatori di direzione, clacson, sterzo, freni, controllo pneumatici, controllo livello lubrificante);
  • Verifica della capacità del candidato di effettuare manovre di guida: occorre dimostrare di essere in grado di compierne in maniera corretta almeno 2 (di cui almeno una va effettuata a marcia indietro) scelte fra avanzamento della vettura in linea retta o nella svolta laterale tenendosi nella giusta corsia di marcia, inversione del senso di marcia in avanti e servendosi della marcia indietro, parcheggio (in colonna, a pettine, a spina di pesce) in piano e/o in pendenza, capacità di frenata in relazione ad un punto di arresto predefinito;
  • Verifica del comportamento di guida nel traffico: questa prova, che deve durare almeno 25 minuti, serve all’esaminatore per determinare la capacità del candidato di controllare il veicolo in tutta sicurezza e senza esitazioni, nelle più varie situazioni di viabilità quotidiana: partenza da fermo nell’uscita da un parcheggio o di inserimento nel flusso di veicoli partendo da una strada secondaria, guida in rettilineo e in curva in funzione del comportamento degli altri conducenti (anche su strade strette e a doppio senso di circolazione), inserimento negli incroci con attenzione alle precedenze ed alla segnaletica stradale, cambiamento di direzione e di corsia con utilizzo degli indicatori di direzione e attenzione agli altri veicoli nonché ai segnali stradali, comportamento del conducente in presenza di determinati elementi viari (rotatorie, attraversamenti pedonali, gallerie, salite e discese, spazi di fermata dei mezzi pubblici come autobus e tram, eventuali passaggi a livello), manovre di sorpasso oppure di corretto comportamento se si viene sorpassati da altri veicoli, guida in autostrada o su strade similari (ingresso, circolazione e uscita), arresto e uscita dal veicolo.

Quanto costa prendere la patente B da privatista

Di seguito un rapido schema sulle spese da sostenere, in media, se si consegue la patente B da privatista: in questo riassunto conteggiamo soltanto sei ore di esercitazioni di guida in autoscuola (il minimo) e diamo un costo medio del certificato medico uso patente.

  • Modello C7C 9001: 26,40 euro;
  • Iscrizione all’esame di teoria con bollettino c/c 4028 prestampato: 16 euro;
  • Fototessera (tre): 10 euro;
  • Certificato medico uso patente: 50 euro;
  • Marca da bollo che va allegata al certificato medico: 16 euro;
  • Iscrizione all’esame di guida con bollettino c/c 4028 prestampato: 16 euro;
  • 6 ore minime di esercitazioni di guida obbligatorie con istruttore professionista e auto dotata di doppi comandi: da 240 a 300 euro.

Spesa complessiva (teorica): circa 400-450 euro.

Prendere la patente B da privatista: quando conviene e quando no

Conseguire la patente di guida da privatista è, come abbiamo visto più sopra, del tutto diverso rispetto a tempi passati. In effetti, si può dire che si tratti di un iter “parzialmente da privatista”, in quanto nel computo delle spese da mettere in conto ci sono le sei ore obbligatorie di esercitazione alla guida da svolgere con una vettura munita di doppi comandi, e la prova pratica (esame di guida) che deve tenersi con un’auto anch’essa provvista di doppi comandi.

Esistono degli elementi a favore: maggiore economia, possibilità di fare da se nei tempi e nelle modalità di studio, anche grazie alla disponibilità di numerose applicazioni multimediali e dispense online.

Per contro, è necessario provvedere in autonomia a tutti gli adempimenti burocratici, il che richiede tempo e pazienza.

Pro

  • Ci sono minori spese da sostenere;
  • Le App per smartphone e l’abbondante offerta di dispense online aiutano notevolmente gli aspiranti automobilisti nello studio e nella gestione in autonomia dei tempi e dei modi.

Contro

  • Tutte le necessità burocratiche vanno svolte da se;
  • Bisogna comunque effettuare almeno sei ore di esercitazione di guida in autoscuola (che hanno un costo), e la prova pratica si svolge obbligatoriamente con un’auto munita di doppi comandi (e anche questa è una spesa, seppure non notevolissima, in ogni caso da considerare).

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