Opel Grandland, luce e IA per comunicare in guida autonoma SAE 3

Al Simposio ISAL 2025 Opel, Stellantis e TU Darmstadt presentano la Grandland dimostrativa: luci intelligenti, telecamere e IA per comunicare con pedoni e veicoli in modalità SAE 3, aprendo la strada a nuove sfide normative e di standardizzazione

Opel Grandland, luce e IA per comunicare in guida autonoma SAE 3
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Giorgio Colari
Pubblicato il 23 set 2025

Nel panorama dell’innovazione automobilistica, la comunicazione tra veicoli autonomi e pedoni rappresenta una delle sfide più affascinanti e cruciali per la sicurezza stradale. Proprio su questo fronte si inserisce la sperimentazione della Opel Grandland, che, in occasione dell’ISAL 2025 di Darmstadt, ha svelato un sistema rivoluzionario di interazione visiva tra auto e utenti della strada. Il progetto, sviluppato con il contributo dell’TU Darmstadt e all’interno dell’ecosistema Stellantis, ridefinisce il concetto di illuminazione veicolare e apre nuove prospettive sulla mobilità urbana del futuro.

Una visione funzionale

Alla base di questa innovazione c’è una visione che va oltre la semplice funzione di illuminare la carreggiata. La Opel Grandland prototipale si affida a un linguaggio luminoso codificato, in cui ogni colore trasmette un’informazione chiara e immediata agli utenti della strada. L’obiettivo è quello di garantire un dialogo intuitivo tra veicolo e pedone, favorendo una maggiore sicurezza e comprensione reciproca in situazioni potenzialmente critiche.

Il sistema ideato sfrutta un codice cromatico appositamente progettato: il ciano segnala che la vettura sta operando in modalità autonoma, il magenta avverte la presenza di un pedone sul percorso, mentre il verde comunica la possibilità di attraversare in sicurezza. Questa scelta cromatica non è casuale: si tratta di una soluzione pensata per evitare qualsiasi sovrapposizione con i segnali convenzionali, come il rosso delle luci di arresto, e per garantire che ogni messaggio sia univoco e facilmente interpretabile.

Un linguaggio visivo intelligente

L’implementazione di questo linguaggio visivo si traduce in scenari concreti e immediatamente riconoscibili. Quando la Opel Grandland rileva un pedone, il sistema riduce la velocità e attiva la luce magenta; una volta fermo, il veicolo illumina la zona con una luce verde e mostra sul display frontale un’icona che invita all’attraversamento. Tutto questo è reso possibile da una rete di telecamere, sensori e, soprattutto, da un’avanzata intelligenza artificiale in grado di identificare ostacoli, interpretare i gesti delle persone e prevedere i comportamenti dei pedoni.

Il cuore tecnologico del sistema non si limita al riconoscimento, ma integra anche algoritmi predittivi e capacità di autoapprendimento. Nel caso in cui la situazione superi le capacità gestionali del veicolo, la tecnologia rispetta gli standard di sicurezza SAE 3, richiedendo l’intervento del conducente e garantendo così un elevato livello di affidabilità e tutela per tutti gli utenti della strada.

Un punto di partenza

Non si tratta di un punto di partenza improvvisato: la base di questa sperimentazione poggia sulle soluzioni Intelli-Lux già disponibili nella gamma Opel, che hanno ridefinito negli ultimi anni il concetto di illuminazione veicolare adattiva e intelligente. La collaborazione con l’TU Darmstadt si inserisce nella rete globale OpenLabs di Stellantis, a testimonianza di come l’innovazione nasca dalla sinergia tra industria e mondo accademico, con un’attenzione particolare alla ricerca applicata e alle esigenze reali del mercato.

Tuttavia, la strada verso una diffusione capillare di questo sistema non è priva di ostacoli. Uno dei principali interrogativi riguarda la standardizzazione: perché il linguaggio luminoso sia davvero efficace, è fondamentale che venga adottato da tutti i costruttori automobilistici, evitando così confusione tra i diversi utenti della strada. Altrettanto importante è verificare la reale comprensibilità dei segnali, considerando le differenti categorie di utenti e le molteplici condizioni ambientali in cui i veicoli operano quotidianamente.

Un punto fondamentale

Gli esperti concordano su un punto fondamentale: affinché questo nuovo sistema possa rappresentare un vero passo avanti nella sicurezza stradale, deve risultare immediatamente comprensibile anche a chi non ha familiarità con le tecnologie più avanzate. Solo così sarà possibile trasformare la comunicazione tra veicoli autonomi e ambiente in un valore aggiunto per tutti, riducendo i rischi e aumentando la fiducia verso la mobilità intelligente.

In conclusione, la sperimentazione della Opel Grandland e la collaborazione tra Stellantis e TU Darmstadt segnano una tappa importante nel percorso verso veicoli autonomi sempre più trasparenti e integrati nel tessuto urbano. Serviranno ulteriori test, verifiche sul campo e adeguamenti normativi, ma la direzione è ormai tracciata: il futuro della mobilità passa anche attraverso la luce, la tecnologia e la capacità di dialogare in modo semplice e universale con tutti gli utenti della strada.

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