McLaren, asta record: vendute le monoposto del futuro prima del debutto

McLaren sorprende il mercato: tre vetture da gara, tra cui la MCL40A di Formula 1, vendute all’asta prima ancora di debuttare in pista

McLaren, asta record: vendute le monoposto del futuro prima del debutto
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Giorgio Colari
Pubblicato il 9 dic 2025

Una vera e propria rivoluzione scuote il mercato delle auto da competizione: per la prima volta nella storia, tre vetture destinate a diventare protagoniste dei principali campionati mondiali vengono cedute all’asta ancora prima di aver debuttato ufficialmente in pista. Protagonista di questa operazione pionieristica è McLaren, che segna un nuovo capitolo nel rapporto tra team, collezionisti e appassionati, riscrivendo le regole del collezionismo legato al motorsport.

Un evento eccezionale

I numeri parlano chiaro e testimoniano l’eccezionalità dell’evento: ben 11,4 milioni di dollari sono stati sborsati per la monoposto di Formula 1 MCL40A, 7,59 milioni per il prototipo WEC McLaren United e 848.750 dollari per la IndyCar Arrow McLaren Dallara Chevrolet DW12. Tre vetture che, a oggi, non hanno ancora percorso un solo chilometro in gara e che saranno affidate nei prossimi anni a piloti di assoluto rilievo come Lando Norris, Oscar Piastri e Pato O’Ward. Si tratta di nomi che già risuonano tra i tifosi e che contribuiscono ad accrescere l’aura di esclusività attorno a questa vendita anticipata.

La scelta di mettere all’asta queste tre auto da competizione prima ancora che abbiano calcato l’asfalto delle piste mondiali rappresenta una svolta epocale. Fino ad oggi, era consuetudine vedere simili esemplari cambiare proprietario solo al termine della loro carriera agonistica, quando il loro valore era ormai consolidato da risultati e storia. McLaren, invece, decide di anticipare i tempi, aprendo scenari inediti e dando vita a un modello di business innovativo che potrebbe ispirare altri grandi team.

Una strategia precisa

Dietro questa operazione si cela una strategia ben precisa: raccogliere capitali preziosi già nella fase di sviluppo delle vetture, garantendo al tempo stesso ai nuovi proprietari un’esperienza esclusiva e altamente personalizzata. I fortunati vincitori dell’asta non riceveranno le proprie vetture prima del 2028, ma avranno accesso a una serie di benefit che alimentano il senso di appartenenza al mondo McLaren. Tra questi, spiccano inviti VIP alle gare del 2026, l’opportunità di vivere da vicino il paddock e di collezionare gadget unici come le tute personalizzate dei piloti ufficiali, tra cui le iconiche divise di Lando Norris, Oscar Piastri e Pato O’Ward.

L’operazione, tuttavia, non è priva di detrattori. Se da un lato molti esaltano la capacità di McLaren di innovare anche sul piano commerciale, dall’altro non mancano le voci critiche che vedono in questa vendita anticipata una deriva eccessivamente mercificata dello sport. Alcuni puristi temono che il fascino delle auto da competizione possa essere offuscato da logiche di mercato sempre più aggressive, mentre altri sostengono che iniziative di questo tipo siano fondamentali per mantenere vivo l’interesse e l’appeal del motorsport globale.

Una rottura con la tradizione

Di certo, questa mossa segna un punto di rottura con la tradizione. Mai prima d’ora un costruttore aveva osato proporre all’asta monoposto e prototipi non ancora testati in gara, spostando l’attenzione dal valore sportivo a quello emozionale e di investimento. Il caso della MCL40A di Formula 1, così come quello del prototipo WEC e della IndyCar Arrow McLaren Dallara Chevrolet DW12, testimonia come il confine tra passione, collezionismo e business sia sempre più labile.

Ora l’intero settore guarda con attenzione a questa iniziativa, chiedendosi se e come gli altri grandi team seguiranno l’esempio. L’apertura di McLaren verso nuovi orizzonti potrebbe innescare una vera e propria trasformazione nel mercato delle auto da competizione da collezione, dando vita a una nuova era dove la vendita anticipata diventa non solo una strategia commerciale, ma anche un potente strumento di marketing e fidelizzazione. Il futuro del motorsport, tra innovazione tecnica e rivoluzione commerciale, passa anche da qui.

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