Maserati, appena 45 vetture prodotte in sei mesi: crollo del 71,9%
Maserati affronta la crisi più grave della sua storia: nel 2025 produzione ai minimi, appena 45 auto prodotte a Modena e futuro incerto per i lavoratori
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La storica casa automobilistica Maserati si trova oggi a dover affrontare una delle fasi più delicate della sua lunga tradizione, segnata da una crisi senza precedenti. La realtà produttiva di Modena, cuore pulsante del marchio del Tridente, ha registrato nel primo semestre del 2025 numeri allarmanti: soltanto 45 vetture uscite dalle linee di produzione, a fronte di un crollo del 71,9% rispetto all’anno precedente. Un dato che fotografa un panorama inquietante e mette in luce tutte le difficoltà di un settore, quello delle auto di lusso, sempre più in affanno tra calo delle vendite e una domanda in costante diminuzione.
Ricorso agli ammortizzatori sociali
A rendere ancora più evidente la gravità della situazione è il ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali. I circa 130 dipendenti dello stabilimento hanno potuto lavorare appena 11 giorni in sei mesi, mentre per il resto del tempo sono stati coperti dal Contratto di Solidarietà. L’impiego medio del personale si è così attestato intorno al 50%, a conferma di un’attività produttiva praticamente ferma. La fotografia scattata dalla Fim-Cisl, il sindacato di riferimento, restituisce un quadro drammatico e mette in guardia sul futuro dello storico marchio modenese.
Le cause di questa crisi sono molteplici e affondano le radici nelle recenti scelte strategiche del gruppo Stellantis, che controlla Maserati. Alla fine del 2024, la holding automobilistica ha infatti deciso di sospendere il lancio della versione elettrica Folgore dei modelli MC20 e MC20 Cielo, inizialmente previsto per il primo trimestre del 2025. Questa scelta ha avuto un impatto immediato sulla programmazione industriale, contribuendo a un ulteriore rallentamento delle attività. Parallelamente, Stellantis ha portato a termine l’investimento per l’Atelier Fuoriserie, il reparto dedicato alla personalizzazione delle vetture, un settore che rappresenta una delle poche note positive in questo momento di grande difficoltà.
Un timido segnale di speranza
Tuttavia, nonostante il quadro complessivo sia ancora molto incerto, qualche timido segnale di speranza comincia a intravedersi all’orizzonte. In particolare, la decisione di riportare a Modena l’assemblaggio delle Maserati GranTurismo e GranCabrio, a partire dall’ultimo trimestre del 2025, si inserisce nell’ambito di un più ampio progetto di rilancio legato alla Motor Valley. Questo intervento, fortemente voluto da Stellantis, punta a ridare centralità allo stabilimento modenese e a ridurre progressivamente il ricorso agli ammortizzatori sociali, restituendo fiducia e prospettive ai lavoratori e all’intero territorio.
Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim-Cisl, non nasconde la sua preoccupazione: “Siamo di fronte al momento più difficile degli ultimi decenni per Maserati,” afferma, sottolineando come il futuro dell’impianto dipenda ora dalle strategie che verranno messe in campo dal CEO Santo Ficili e da Jean Philippe Imparato, responsabile di Stellantis in Europa. Tra le ipotesi allo studio, anche possibili sinergie e collaborazioni con Alfa Romeo, altro marchio di punta del gruppo, che potrebbero aprire nuove prospettive e contribuire a rafforzare la presenza del polo modenese nell’industria automobilistica internazionale.
Le reali difficoltà
La situazione che sta vivendo Maserati riflette, in realtà, le difficoltà che attraversano l’intero comparto automobilistico italiano. Il settore si trova infatti a dover gestire una transizione complessa verso l’elettrico, affrontando contemporaneamente l’aumento dei costi di produzione e una concorrenza internazionale sempre più agguerrita. In questo scenario, il rilancio dei modelli iconici e l’investimento sulla personalizzazione rappresentano forse le uniche armi a disposizione per tentare di invertire la rotta e restituire centralità e prestigio allo storico marchio del Tridente.
In definitiva, il destino di Maserati resta appeso alle decisioni che verranno prese nei prossimi mesi. La speranza è che la tradizione, l’innovazione e la capacità di adattarsi ai nuovi scenari possano consentire al brand di superare questa difficile fase e di tornare protagonista nel panorama automobilistico globale. Solo il tempo dirà se il Tridente saprà risorgere dalle proprie ceneri, tornando a rappresentare un simbolo di eccellenza e passione per tutti gli appassionati di auto di lusso.