Ma quale licenziamento, McGovern è ancora il designer di Jaguar

Nel panorama dell’industria automobilistica, poche figure hanno saputo incarnare la visione creativa di un marchio come Gerry McGovern. La recente ondata di indiscrezioni e la successiva smentita ufficiale da parte di Jaguar Land Rover hanno acceso i riflettori sulle dinamiche interne del gruppo britannico, generando un vero e proprio “giallo” che continua a tenere banco tra addetti ai lavori, appassionati e osservatori del settore.

Le indiscrezioni sono state smentite

Tutto ha avuto inizio nei primi giorni di dicembre 2025, quando sui principali media e social network sono circolate con insistenza voci riguardanti il presunto licenziamento di McGovern, storico Chief Creative Officer della casa. Secondo queste indiscrezioni, il designer – 69 anni, considerato l’artefice della rinascita stilistica di Land Rover – sarebbe stato allontanato dall’azienda con effetto immediato, addirittura accompagnato fuori dagli uffici in circostanze che hanno alimentato titoli sensazionalistici e una ridda di speculazioni.

La risposta di Jaguar Land Rover non si è fatta attendere, ma è apparsa tanto laconica quanto evasiva: “Non è vero che abbiamo licenziato Gerry McGovern e non intendiamo commentare ulteriormente le speculazioni.” Una dichiarazione che, invece di spegnere il clamore, ha finito per sollevare ulteriori interrogativi. Il comunicato, infatti, non ha fornito alcun dettaglio circa l’attuale posizione di McGovern né ha chiarito se siano in atto riorganizzazioni interne o modifiche alle responsabilità del management creativo.

Il ruolo non cambia

Questo silenzio istituzionale non è casuale. In un settore dove il ruolo di Chief Creative Officer è cruciale per la definizione della strategia e dell’identità di un brand, ogni incertezza al vertice viene scrutata con attenzione. McGovern, dal 2006 a capo del design di Land Rover e dal 2020 anche di Jaguar, è universalmente riconosciuto per aver plasmato alcuni dei modelli più iconici e redditizi degli ultimi anni. La sua firma è indelebile sulla Range Rover Evoque, uno dei maggiori successi commerciali della casa, ma anche su scelte più controverse, come la recente Jaguar Type 00: un concept elettrico dalle linee audaci che ha diviso pubblico e critica, complice una campagna pubblicitaria fortemente polarizzante.

Non è solo il contenuto della smentita a destare sospetti, ma anche la tempistica. Il ritardo di dieci giorni tra la diffusione delle voci e la presa di posizione ufficiale suggerisce che la questione sia tutt’altro che chiusa. Analisti e osservatori di settore ipotizzano che dietro la comunicazione minimalista si celino tensioni interne, forse legate a una ristrutturazione organizzativa, a cambiamenti di leadership o a divergenze sulla strategia di transizione verso l’elettrico. Il fatto che, dopo la dichiarazione, non siano emersi ulteriori dettagli contribuisce a mantenere alta la tensione e a lasciare spazio alle interpretazioni più disparate.

Un momento delicato

In un momento in cui l’industria automobilistica è chiamata a reinventarsi per affrontare le sfide della mobilità sostenibile e dell’elettrificazione, la stabilità e la visione del vertice creativo rappresentano un elemento chiave per il successo futuro dei marchi. Le mosse di Jaguar Land Rover saranno quindi osservate con attenzione non solo dagli addetti ai lavori, ma anche dagli investitori e dagli appassionati, consapevoli che ogni cambiamento nella leadership creativa può influenzare profondamente la percezione dei brand e la loro capacità di innovare.

Resta da vedere se la casa britannica deciderà di chiarire ulteriormente la posizione di Gerry McGovern o se opterà per mantenere il riserbo, alimentando così il mistero su una delle figure più emblematiche del design automobilistico contemporaneo. Nel frattempo, l’attesa per eventuali annunci ufficiali sulle nuove strutture creative si fa sempre più carica di aspettative e di interrogativi: il futuro del design Jaguar e Land Rover, e la stessa identità dei marchi, passano anche attraverso la gestione di questo delicato passaggio.