La Junior vende bene ma ad Alfa Romeo serve la piattaforma Giorgio
Alfa Romeo incassa vendite con la Junior ma gli appassionati contestano l'uso di motori condivisi. Stellantis valuta il ritorno della piattaforma Giorgio per ristabilire l'identità
Nel panorama automobilistico contemporaneo, Alfa Romeo si trova di fronte a un bivio che va ben oltre le semplici scelte commerciali: è una questione di identità e sopravvivenza nel mercato globale. Con oltre 60.000 ordini già raccolti per la nuova Junior, il rinvio delle generazioni future di Giulia e Stelvio, e il possibile ritorno della piattaforma Giorgio, il 2025 si configura come un anno cruciale dove la ricerca spietata dell’efficienza economica di Stellantis si scontra direttamente con le aspettative di una clientela profondamente affezionata al dna sportivo che ha sempre caratterizzato la casa italiana.
Le critiche sul motore francese
Al centro delle critiche più feroci dei puristi si posiziona proprio la scelta motoristica della Junior: un tre cilindri da 1.2 litri a 48V derivato dal sistema PureTech francese, portato a 145 CV attraverso interventi di ottimizzazione. Per il management del gruppo, si tratta di una soluzione indubbiamente vincente dal punto di vista della sostenibilità economica, del rispetto delle normative ambientali stringenti e dei volumi di produzione; per i clienti più tradizionalisti e legati alle origini del marchio, invece, questa scelta rappresenta una vera e propria compromissione dell’identità sonora e prestazionale che ha sempre contraddistinto Alfa Romeo nel corso della sua leggendaria storia.
Le pressioni inesorabili del mercato e le esigenze non negoziabili di redditività hanno forzato la casa a operare scelte difficili, limitate oggi dall’impossibilità finanziaria strutturale di sviluppare motori proprietari su larga scala. Eppure, analizzando più attentamente la situazione, emergono segnali incoraggianti e potenzialmente strategici: il rinvio della nuova generazione di Giulia e Stelvio risponde parzialmente alla riluttanza sempre più marcata dei clienti verso l’abbandono completo della combustione tradizionale, mentre fonti interne affidabili segnalano una valutazione seria della possibile reintroduzione della piattaforma Giorgio, quell’architettura a trazione posteriore su cui erano stati investiti milioni di euro in ricerca e sviluppo.
Serve il rilancio della Giorgio
Un possibile rilancio della piattaforma Giorgio rappresenterebbe una vera e propria cesura strategica all’interno della visione di Stellantis: permetterebbe ad Alfa Romeo di recuperare il suo carattere dinamico e progettuale sui segmenti medio-alti, ricucendo progressivamente il rapporto con la clientela storica e rafforzando contemporaneamente la fiducia degli investitori istituzionali e degli analisti di mercato.
La sfida rimane quella di conciliare due imperativi apparentemente contrapposti: mantenere i margini attraverso le economie di scala del gruppo, ma investire simultaneamente in modelli che incarnino pienamente la sportività e la ricerca tecnica che definiscono intrinsecamente il marchio. Il futuro di Alfa Romeo dipenderà dunque dalla sua capacità di trovare un equilibrio reale tra efficienza industriale e autenticità di marca, tra necessità economiche concrete e carattere distintivo. Le prossime decisioni sulla composizione della gamma e sulle piattaforme dedicate saranno osservate con estrema attenzione da appassionati, clienti consapevoli e mercati finanziari globali.