Gerhard Berger e la sua ribelle Lamborghini, in barba a Ferrari

Scopri come Gerhard Berger, ex pilota Ferrari, sfidò le regole di Maranello acquistando una Lamborghini Countach nel 1989

Di Renato Terlisi
Pubblicato il 6 mag 2025
Gerhard Berger e la sua ribelle Lamborghini, in barba a Ferrari

“Se vogliono che io guidi solo Ferrari, dovrebbero costruire auto migliori.” Questa frase, attribuita a Gerhard Berger, incarna lo spirito ribelle del pilota austriaco che nel 1989 sfidò apertamente una delle tradizioni più radicate della scuderia di Maranello.

In barba a Ferrari

Secondo le regole imposte dal fondatore Enzo Ferrari, i piloti del Cavallino Rampante dovevano guidare esclusivamente vetture del marchio, anche al di fuori delle competizioni. Una regola che, fino all’arrivo di Berger nel 1987, nessuno aveva osato infrangere. Con il suo stile di guida aggressivo e il suo carisma, Berger si fece subito notare, ma fu la sua scelta del 1989 a scuotere l’ambiente: l’acquisto di una Lamborghini Countach 5000 Quattrovalvole.

Questa vettura non era solo una supercar qualsiasi, ma il simbolo di una filosofia opposta a quella della Ferrari. Dotata di un motore V12 da 5,0 litri capace di erogare circa 470 cavalli, la Countach rappresentava l’essenza della performance estrema. Priva di assistenza elettronica, richiedeva una maestria unica per essere domata, tanto che per effettuare una retromarcia era necessario aprire la portiera e sporgersi all’esterno. Questi dettagli la rendevano affascinante e iconica agli occhi degli appassionati.

La provocazione del pilota austriaco

Il gesto di Berger fu una provocazione chiara. In un periodo in cui la Ferrari stentava a imporsi in Formula 1, superata da scuderie come McLaren e Williams, l’acquisto della Countach fu percepito come un atto di sfida. Era un modo per dichiarare la propria indipendenza e per mettere in discussione le convenzioni. La rivalità tra Ferrari e Lamborghini, già accesa sui mercati, trovò così un nuovo capitolo nella scelta personale di un pilota di fama internazionale.

Nonostante la sua provocazione, Berger rimase legato alla Ferrari fino alla fine del 1989, anno in cui passò alla McLaren. Tuttavia, il suo gesto rimase impresso nella storia del motorsport. Non era solo un pilota talentuoso, ma anche un uomo capace di sfidare le tradizioni e di incarnare uno spirito libero. La sua decisione di acquistare una Lamborghini Countach non fu solo un atto di ribellione, ma anche un tributo a un’idea diversa di supercar italiana: audace, innovativa e senza compromessi.

Questa vicenda sottolinea come, a volte, le scelte personali possano avere un impatto significativo sul panorama automobilistico. La figura di Berger, con la sua personalità carismatica e il suo coraggio, continua a ispirare generazioni di appassionati, dimostrando che anche le regole più rigide possono essere infrante quando si ha la determinazione di seguire le proprie convinzioni.

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