L'ex stella del Manchester United parcheggia in uno spazio disabili: polemiche

Wayne Rooney multato per aver parcheggiato la sua Audi 4x4 in uno spazio disabili a Wilmslow. Reazioni e riflessioni sul rispetto delle regole stradali

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 10 lug 2025
L'ex stella del Manchester United parcheggia in uno spazio disabili: polemiche

Un episodio che ha fatto discutere la tranquilla comunità di Wilmslow, nel cuore del Cheshire, vede protagonista una delle figure più iconiche del calcio inglese. L’ex attaccante del Manchester United, oggi volto noto della BBC, è stato infatti sorpreso a lasciare la sua lussuosa Audi 4×4 in un spazio disabili riservato, suscitando un’ondata di polemiche tra residenti e utenti dei social network. Il gesto, avvenuto nei pressi di un noto barbiere locale, ha riacceso i riflettori su un problema tanto diffuso quanto sottovalutato: il parcheggio selvaggio nei posti destinati a chi ne ha davvero bisogno.

La dinamica del gesto

La scena si è svolta in pieno giorno, con la vettura dell’ex campione parcheggiata senza alcuna esitazione in uno stallo chiaramente contrassegnato da segnaletica orizzontale e verticale. Il fatto che Wayne Rooney abbia scelto di ignorare tali indicazioni ha indignato la comunità, non solo per la violazione in sé, ma anche per il messaggio negativo trasmesso da una figura pubblica di tale rilevanza. L’episodio è stato prontamente immortalato e condiviso sui social, dove ha scatenato un acceso dibattito tra chi chiede maggiore rispetto delle regole stradali e chi, invece, minimizza l’accaduto in virtù dello status del protagonista.

A rendere ancora più singolare la vicenda è il fatto che l’ex calciatore abbia rischiato di incorrere in una multa salata, prevista dal regolamento locale: nella zona di Wilmslow, infatti, la sanzione per la sosta abusiva in un spazio disabili può raggiungere le 70 sterline, con la possibilità di arrivare fino a 105 sterline se il pagamento non avviene entro 28 giorni. Per una persona comune, una cifra non trascurabile; per una star del calcio, con un patrimonio stimato in milioni di sterline, poco più di un fastidio. Eppure, la questione etica rimane centrale: il rispetto delle regole è un dovere che dovrebbe valere per tutti, a prescindere dalla notorietà o dalle disponibilità economiche.

L’incidente assume un significato particolare se si considera il recente cambio di carriera di Wayne Rooney. Dopo una serie di esperienze non particolarmente fortunate sulle panchine di Derby County, DC United, Birmingham City e Plymouth Argyle, l’ex bomber ha scelto di intraprendere la strada del commentatore sportivo. La BBC lo ha accolto tra le sue fila, affidandogli un ruolo di primo piano all’interno di Match Of The Day, storico programma di approfondimento calcistico. Un incarico prestigioso, che gli garantirà un compenso di circa 800.000 sterline in due anni e che lo vedrà protagonista anche in vista dei Mondiali 2026.

Una vita sotto ai riflettori

Parallelamente, anche la vita privata di Rooney è costantemente sotto i riflettori. La moglie Coleen Rooney, personaggio altrettanto noto nel panorama mediatico britannico, ha recentemente firmato un contratto milionario con Disney per la realizzazione di un documentario dedicato alla loro famiglia. I Rooney, insieme ai quattro figli, vivono in una villa lussuosa nel Cheshire, simbolo di un successo che va ben oltre i confini del rettangolo di gioco.

Tuttavia, episodi come quello avvenuto a Wilmslow dimostrano come la fama non possa e non debba costituire un lasciapassare per eludere le regole stradali. Ogni anno, nel Regno Unito, vengono comminate multe per milioni di sterline a causa del parcheggio selvaggio negli stalli riservati alle persone con disabilità. Il caso che ha coinvolto l’ex calciatore inglese, dunque, non rappresenta un’eccezione, ma si inserisce in un fenomeno più ampio e preoccupante. La sosta abusiva in uno spazio disabili non è solo una violazione amministrativa, ma anche un gesto che limita concretamente la libertà e l’autonomia di chi si trova quotidianamente a dover fare i conti con barriere e ostacoli.

Non ci sono dichiarazioni in merito

Al momento, non sono ancora arrivate dichiarazioni ufficiali da parte di Wayne Rooney, ma l’auspicio della comunità è che l’episodio possa servire da monito, ricordando che il rispetto delle norme è un principio fondamentale di convivenza civile. In un’epoca in cui ogni gesto pubblico viene amplificato dai media e dai social, il comportamento di personaggi di spicco assume un valore esemplare, capace di influenzare positivamente – o negativamente – l’opinione pubblica.

In definitiva, il caso Rooney a Wilmslow è molto più di una semplice infrazione: è lo specchio di una società che, spesso, fatica a riconoscere l’importanza delle regole e dell’uguaglianza di fronte alla legge. Un invito, rivolto a tutti, a riflettere sull’importanza di garantire a ciascuno il diritto di accesso e mobilità, senza eccezioni e senza scorciatoie, nemmeno per le star del calcio.

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