Ecobonus auto elettriche, perché slittano a ottobre e cosa cambia

Ecobonus auto elettriche 2025: perché rischiano di slittare, cosa cambia per famiglie e imprese e quali sono le nuove regole e le polemiche sulle mappe ISTAT

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 8 set 2025
Ecobonus auto elettriche, perché slittano a ottobre e cosa cambia

Il percorso verso la mobilità elettrica in Italia sembra ancora una volta rallentato da ostacoli burocratici e decisioni incerte. L’atteso varo degli ecobonus per le auto elettriche nel 2025, inizialmente previsto per settembre, è stato ufficialmente rimandato, generando non poca preoccupazione tra chi vedeva in questi incentivi un’opportunità concreta per accelerare la transizione ecologica del Paese.

Decisioni da riformulare

Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha confermato che «sarebbe tutto pronto, ma le decisioni sulle mappe ISTAT ci costringono a un rinvio di almeno un mese e mezzo». Parole che risuonano come un campanello d’allarme per un settore già segnato da una crescita lenta e da molte incertezze. Alla base dello slittamento c’è la necessità di aggiornare le mappe ISTAT sulle aree di pendolarismo, elemento chiave per stabilire chi potrà effettivamente accedere agli ecobonus. Il dilemma è se affidarsi a cartografie ormai datate di oltre dieci anni o attendere i nuovi rilevamenti, con la conseguenza che solo i residenti nelle cosiddette “aree urbane funzionali” potrebbero beneficiare degli aiuti statali.

Questa incertezza sta generando tensioni palpabili tra famiglie e imprese, due categorie che attendevano con ansia la pubblicazione dei nuovi incentivi. Per le famiglie con un ISEE inferiore a 30.000 euro, il sogno di accedere a contributi fino a 11.000 euro per l’acquisto di auto elettriche si allontana ancora una volta. Nel frattempo, le imprese restano in attesa di misure che potrebbero garantire fino a 20.000 euro per ogni veicolo acquistato, fondamentali per rinnovare le flotte e abbattere i costi operativi.

Incentivi non solo al reddito

A rendere la situazione ancora più complessa è la decisione, giudicata da molti controversa, di subordinare l’accesso agli incentivi non solo al reddito, ma anche al CAP di residenza. Questa scelta rischia di escludere proprio quelle zone del Paese che avrebbero maggiore bisogno di supporto per avviare la transizione ecologica. Diversi osservatori e associazioni di categoria hanno espresso forti critiche verso questo approccio, sottolineando come la discriminazione basata sul CAP di residenza possa compromettere la diffusione delle auto elettriche nelle aree meno servite e meno sviluppate.

Dal canto suo, il Governo difende la propria posizione sostenendo che solo dati aggiornati e precisi potranno garantire una distribuzione più equa ed efficace delle risorse pubbliche. Tuttavia, il posticipo degli ecobonus da settembre fino, potenzialmente, a Natale, rischia di mettere in seria difficoltà non solo i produttori di auto elettriche, che avevano già pianificato campagne promozionali e cicli produttivi, ma anche i consumatori che attendevano il momento propizio per sostituire la propria vettura con un modello a zero emissioni.

Situazione di stallo

La situazione di stallo, se non risolta rapidamente, potrebbe avere effetti negativi sull’intero mercato automotive italiano. La domanda di auto elettriche è già oggi piuttosto debole rispetto ad altri Paesi europei, e questa nuova incertezza normativa rischia di frenare ulteriormente gli investimenti e le scelte di acquisto. Il settore, che avrebbe bisogno di segnali chiari e di una strategia di lungo termine, si trova invece a dover fare i conti con una burocrazia che sembra ignorare le reali esigenze di famiglie e imprese.

Nel frattempo, l’Italia rischia di perdere terreno nella corsa verso la transizione ecologica, proprio mentre la sostenibilità ambientale diventa una priorità a livello globale. Se il futuro della mobilità elettrica resta in bilico, la responsabilità non può che ricadere su chi avrebbe dovuto promuovere con decisione questa svolta. L’auspicio è che il rinvio degli ecobonus sia solo temporaneo e che, una volta risolti i nodi sulle mappe ISTAT e sui criteri di accesso, il sistema degli incentivi possa finalmente diventare uno strumento efficace per favorire la diffusione delle auto elettriche e accompagnare il Paese verso una mobilità più sostenibile, accessibile e innovativa.

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