Leapmotor T03, l'esperienza dopo 80.000 km e 5 anni sulle strade italiane

Scopri l’esperienza reale dopo 5 anni e 80.000 km con Leapmotor T03: autonomia, difetti ricorrenti, durata batteria e costi di manutenzione

Leapmotor T03, l'esperienza dopo 80.000 km e 5 anni sulle strade italiane
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Giorgio Colari
Pubblicato il 9 dic 2025

Un viaggio di oltre 80.000 chilometri in cinque anni con una citycar cinese può raccontare molto più di quanto dicano i dati ufficiali. È il caso della Leapmotor T03, una delle auto elettriche più economiche e richieste nel mercato italiano, soprattutto dopo il recente click day degli incentivi statali. La testimonianza diretta di un proprietario italiano, condivisa su Reddit, offre una prospettiva autentica sulla reale qualità costruttiva e sulla capacità di resistenza di questo modello. L’esperienza, vissuta giorno dopo giorno, va oltre le semplici schede tecniche e si trasforma in una lezione concreta sulla durabilità delle vetture elettriche low cost.

Alcune criticità da non trascurare

Fin dall’inizio, la Leapmotor T03 ha mostrato alcune criticità che non sono passate inosservate. Il difetto più evidente, riscontrato sia nei primi esemplari sia nei modelli più recenti, riguarda la presenza di spifferi d’aria provenienti dalle portiere e dai finestrini anteriori triangolari. Questo problema, mai del tutto risolto nel corso degli anni, si ripresenta puntualmente e può influenzare il comfort a bordo, specialmente nei mesi più freddi o durante i viaggi a velocità sostenuta. Chi sta valutando l’acquisto di questa vettura dovrebbe considerare attentamente una prova su strada per capire se questo aspetto possa risultare tollerabile nel lungo periodo.

Un tema centrale emerso dall’esperienza del proprietario riguarda la garanzia. La copertura standard offerta dalla casa madre è di 3 anni o 100.000 chilometri, ma molti rivenditori propongono estensioni fino a 5 anni. Tuttavia, superato il terzo anno, la frequenza dei guasti tende ad aumentare in modo significativo. Il componente più problematico si è rivelato essere il compressore, che spesso inizia a dare problemi proprio dopo il termine della copertura base. Questo elemento, se difettoso, può compromettere il contatto ad alta tensione della batteria, con potenziali rischi per la sicurezza durante la marcia. Intervenire fuori garanzia può comportare costi elevati e, qualora si ricorra a officine non autorizzate, si rischia di perdere la copertura sul sistema trielettrico.

La durata della batteria

Uno degli aspetti più discussi quando si parla di auto elettriche riguarda la durata batteria. Nel caso della Leapmotor T03, i dati raccolti in cinque anni sono piuttosto chiari: l’autonomia dichiarata di 403 chilometri è scesa a circa 360 chilometri, con una perdita complessiva dell’11%. Un calo che, seppur rientri nella media annuale del 2-3% tipica delle batterie agli ioni di litio, diventa più evidente in autostrada, dove l’autonomia reale può scendere a soli 100 chilometri con una ricarica completa. Questo aspetto invita a riflettere sull’utilizzo prevalente che si intende fare dell’auto prima dell’acquisto, specialmente se si prevedono frequenti viaggi su percorsi extraurbani.

Un altro punto dolente, spesso sottovalutato in fase di acquisto, è il servizio post vendita. L’esperienza dell’utente italiano sottolinea come, a fronte di costi di intervento spesso elevati, l’efficienza e la qualità dell’assistenza siano ancora lontane dagli standard delle principali case automobilistiche europee. La rete di assistenza, infatti, risulta ancora in fase di consolidamento e può lasciare i clienti insoddisfatti, soprattutto in caso di guasti complessi o ricambi non immediatamente disponibili. Per Leapmotor, investire in questo settore diventa fondamentale per rafforzare la fiducia dei consumatori italiani e garantire un’esperienza di proprietà più serena.

Nonostante queste criticità, la Leapmotor T03 mantiene comunque un punto di forza difficilmente eguagliabile nella sua categoria: il rapporto qualità-prezzo. Resta una delle auto elettriche più accessibili sul mercato, con consumi reali particolarmente contenuti che la rendono ideale per chi cerca una soluzione urbana economica e sostenibile. La lezione che emerge da questa lunga esperienza non è una condanna senza appello, ma piuttosto un invito a valutare con consapevolezza i compromessi necessari tra prezzo d’acquisto, qualità costruttiva e longevità nel tempo.

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