Per TUV le auto elettriche sono affidabili come (o più) delle termiche
Il TÜV-Report 2026 evidenzia affidabilità cresciuta per le auto elettriche. Audi Q4, Fiat 500 E e Mazda 2 tra i più solidi; attenzione a illuminazione e sospensioni
Il panorama della mobilità elettrica europea sta subendo una trasformazione radicale che merita tutta la nostra attenzione. Con 9,5 milioni di veicoli ispezionati, il TUV Report pubblicato il 20 novembre 2026 fotografa uno scenario dove il 66,1% dei mezzi circolanti risulta privo di anomalie significative. Questi numeri non sono casuali: rappresentano il culmine di anni di sviluppo tecnologico che ha portato le auto elettriche a raggiungere livelli di maturità tali da competere seriamente con i motori tradizionali. Tuttavia, il rapporto rivela anche vulnerabilità critiche che i costruttori non possono più permettersi di ignorare, soprattutto su componenti come illuminazione, freni e sospensioni.
I Protagonisti del Successo e dell’Insuccesso
Nel firmamento dell’innovazione automobilistica emergono chiaramente i vincitori e i vinti. L’Audi Q4 e-tron e la Fiat 500 E si configurano come le vere protagoniste positive, registrando tassi di guasti rispettivamente del 4,0% e 4,2%. Questi risultati consolidano la reputazione di modelli che hanno saputo coniugare innovazione e solidità costruttiva. Ancor più sorprendente è il dominio incontrastato della Mazda 2 nella sua versione tradizionale, che con appena il 2,9% di difetti demolisce il mito secondo cui l’affidabilità sia esclusiva della tecnologia a batteria.
Completamente diversa è la situazione in casa Tesla, che rappresenta il caso studio più controverso di questa edizione del rapporto. La Tesla Model Y chiude malamente la classifica con il 17,3% di anomalie significative, mentre la Model 3 non è certo in migliori condizioni con il 13,1%. Questi dati accendono i riflettori su questioni spinose riguardanti la qualità costruttiva e, soprattutto, i servizi post-vendita offerti dal costruttore californiano, alimentando un dibattito che ormai attraversa l’intera industria automobilistica.
Le Criticità che Emergono dai Dati
Il TUV Report evidenzia una verità incontrovertibile: l’illuminazione rimane il nemico numero uno indipendentemente dal tipo di alimentazione del veicolo. Ma ciò che preoccupa veramente gli esperti sono le sospensioni e i freni nei modelli elettrici. Il peso supplementare degli accumulatori sottopone questi componenti a sollecitazioni e stress per cui non erano stati originariamente dimensionati dai progettisti, generando usure premature che sfociano in guasti ricorrenti. La Peugeot 208E ha manifestato in tutta evidenza questi problemi già dopo soli due o tre anni di circolazione, rappresentando un campanello d’allarme per il settore.
Come Cambiano le Scelte d’Acquisto
Per chi intende acquistare un’automobile elettrica, il messaggio del TUV Report 2026 è esplicito e non lascia margini di interpretazione. Valutare un veicolo a batteria significa ormai scrutare anche il capitolo manutenzione, andando ben oltre autonomia e prezzo di listino. Nel segmento del mercato auto usate, la crescente affidabilità alimentata dalla riduzione progressiva dei prezzi invita gli acquirenti a esaminare con straordinaria attenzione lo stato della rete assistenziale e le condizioni delle componenti critiche.
Il Verdetto Finale e le Implicazioni Future
La transizione verso l’energia elettrica procede a un ritmo più che soddisfacente, ma il cammino verso la piena maturità tecnologica rimane ancora in salita. Se numerosi modelli reggono adeguatamente il confronto con le vetture tradizionali, l’emergenza di anomalie ricorrenti su componenti specifici ricorda all’industria che l’innovazione richiede aggiustamenti continui e investimenti significativi. Il TUV Report 2026 non rappresenta soltanto una celebrazione dei successi raggiunti, ma costituisce un invito esplicito a tutta l’industria a fare meglio, e in fretta.