Storia della muscle car che fu bandita dalle corse

Esplora la storia della Dodge Daytona IROC R/T, l'auto anni '90 che dominava le corse ma fu bandita per la sua potenza

Di Fabrizio Caratani
Pubblicato il 13 giu 2025
Storia della muscle car che fu bandita dalle corse

224 cavalli, 6 secondi per passare da 0 a 100 km/h, meno di 1.200 esemplari prodotti e oltre 30 anni di culto tra gli appassionati. Questi numeri raccontano la leggenda della Dodge Daytona del 1992, nella sua iconica versione IROC R/T. Una muscle car americana così potente e tecnicamente avanzata da essere bandita dalle competizioni per il suo netto predominio.

Nel panorama delle muscle car americane, modelli iconici come la Charger e la Challenger hanno spesso rubato la scena, lasciando in ombra gemme nascoste come la Dodge Daytona IROC R/T. Questo modello rappresentava il perfetto connubio tra innovazione ingegneristica e prestazioni estreme, frutto di una collaborazione straordinaria con la britannica Lotus. Il risultato fu un’auto che, ancora oggi, viene ricordata come una delle più affascinanti anomalie nella storia dell’automobilismo sportivo.

Un motore che è un gioiello

Il motore di questa rarità era un quattro cilindri turbo da 2.2 litri, sviluppato in collaborazione con Lotus, capace di sprigionare una potenza straordinaria per l’epoca. Il motore Lotus, infatti, permetteva alla Dodge Daytona di superare rivali blasonate come la Ford Mustang, non solo in termini di accelerazione ma anche di maneggevolezza. Le sue performance la resero una protagonista indiscussa nei campionati SCCA e nella serie IMSA Firehawk, dove il suo dominio incontrastato divenne presto oggetto di discussione.

Proprio questo successo nelle competizioni si rivelò il suo più grande limite. Gli organizzatori dei campionati, ritenendo “sleale” il vantaggio tecnologico della IROC R/T, decisero di imporre limitazioni sempre più stringenti, fino a escluderla definitivamente dalle gare. Questo episodio segnò un momento controverso nella storia delle competizioni automobilistiche, evidenziando come l’eccellenza tecnica possa talvolta essere vista come una minaccia.

Pochi esemplari, ma quanti?

Un altro elemento che alimenta il fascino della Dodge Daytona IROC R/T è l’incertezza sul numero esatto di esemplari prodotti. Le stime variano tra 250 e 1.200 unità, rendendo ogni esemplare sopravvissuto un autentico pezzo da collezione. Questa rarità ha contribuito a cementare il suo status di culto tra gli appassionati di auto d’epoca e i collezionisti.

Dal punto di vista estetico, la IROC R/T incarnava lo stile audace dei primi anni ’90, con linee aerodinamiche aggressive e interni essenziali, progettati per esaltare l’esperienza di guida piuttosto che il comfort. Ogni dettaglio, dalla configurazione meccanica al design, era orientato alla massimizzazione delle prestazioni, rendendola una vettura tanto funzionale quanto affascinante.

La parabola della Dodge Daytona IROC R/T è breve ma intensa, un racconto che unisce innovazione, successo e, infine, un paradossale declino. Questa vettura, con il suo motore Lotus e il suo dominio nelle competizioni SCCA, è oggi un simbolo di come essere troppo avanti rispetto ai propri tempi possa trasformarsi in un’arma a doppio taglio. Per gli appassionati, rimane una testimonianza indelebile di un’epoca in cui l’ingegneria automobilistica sfidava i limiti, senza compromessi.

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