Il concessionario Saab abbandonato da anni è spettrale: 20 auto presenti
Nel nord della Francia, un’ex concessionaria Saab abbandonata rivela oltre venti auto dimenticate: un viaggio surreale tra officine polverose, brochure ingiallite e il silenzio di un marchio ormai scomparso
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Un vecchio concessionario Saab situato nel nord della Francia emerge come una vera capsula del tempo. Chiuso da almeno un decennio e immortalato nel video di RangerRick TV, l’edificio è rimasto praticamente intatto: auto d’epoca, uffici polverosi e officine lasciate al loro destino.
La struttura fu inaugurata nel 1972 e gestita da due fratelli, che affiancarono all’attività Saab anche un rivenditore Husqvarna. La botta finale arrivò quando uno dei fratelli si ammalò, aggravata dalla crisi finanziaria globale e dal crollo del marchio Saab nel 2011. La liquidazione dell’azienda venne avviata intorno al 2010, ma per ragioni ignote non venne mai completata, lasciando la sede piena di auto da vendere .
Nell’officina compaiono altre auto
All’interno del grande showroom si trovano tre vetture: due Saab 9‑3 e una 9‑5. Sebbene manchino pneumatici, ci siano vetri rotti e parti depredate, i telai appaiono ancora solidi e potenzialmente recuperabili. Un cartellino di uno dei veicoli indica che il chilometraggio era di circa 59.608 miglia (96 000 km), e il libretto suggerisce che la vettura fosse immatricolata poco dopo il 2000.
Ma la sorpresa più grande attende nell’officina: più di venti vetture, perlopiù Saab – inclusi modelli 9000, 9‑3, 9‑5 – affiancate a qualche Peugeot, Citroën e Renault. Si notano anche parti di ricambio, come motori smontati e accessori, un vero scrigno per gli appassionati che cercano pezzi per il restauro.
Negli uffici adiacenti, il tempo sembra essersi fermato: mobili d’ufficio abbandonati, brochure sbiadite, campioni di vernice e poster promozionali alle pareti. Documenti e oggetti personali giacciono sparsi sul suolo, testimoni del lockdown improvviso dell’attività .
Nel tempo è stato vandalizzato
Ahimè, da quando il sito è diventato noto online, ha subito incursioni di vandali e predoni: i vetri sono stati rotti, pneumatici rimossi e pezzi sottratti alle auto. I ladri hanno anche saccheggiato gli uffici alla ricerca di tesori Saab. Nonostante gli atti di vandalismo, alcune auto paiono in condizioni relativamente buone. Un accurato lavoro di pulizia e il rabbocco dei fluidi potrebbero riportare alla vita queste creature appoggiate decenni fa.
Il video di RangerRick TV colpisce per l’atmosfera malinconica che avvolge l’intero sito. Un tempo vivace centro di vendita e assistenza, oggi appare immobile: un monumento silenzioso alla caduta di Saab e alla vicenda personale di una famiglia industriale scossa dalla malattia e dalla crisi. In conclusione, questa struttura racconta più di una semplice storia di auto abbandonate: narra la parabola di un marchio innovativo, di un’impresa locale cresciuta con esso e poi travolta da eventi macroeconomici e personali. Lasciata intatta per anni, è diventata oggi un riflesso sbiadito delle speranze e delle sfide vissute da tanti abitanti del mondo automobilistico.
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