Auto elettriche, ibride o a idrogeno: qual è davvero la scelta più pulita?
Analisi dettagliata sulle emissioni di auto elettriche, ibride, a idrogeno e biocarburanti secondo il nuovo rapporto ICCT in Europa
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Le auto elettriche si confermano protagoniste indiscusse della mobilità sostenibile in Europa, secondo i dati emersi dall’ultimo studio dell’International Council on Clean Transportation (ICCT). L’analisi, dal titolo “Life-cycle greenhouse gas emissions from passenger cars in the European Union”, mette in luce numeri sorprendenti che rivoluzionano il modo in cui valutiamo l’impatto ambientale delle diverse tecnologie automobilistiche.
Emissioni nel mirino
Lo studio si concentra sull’intero ciclo di vita delle vetture, evidenziando come le emissioni gas serra delle BEV (Battery Electric Vehicle) di segmento medio siano drasticamente inferiori rispetto alle auto tradizionali a benzina. Parliamo di soli 63 grammi di CO2 per chilometro contro i 235 grammi delle concorrenti endotermiche. In termini percentuali, ciò si traduce in un abbattimento delle emissioni pari al 73%, un dato che rende le auto elettriche la soluzione più efficace per ridurre l’impronta carbonica nel settore dei trasporti.
Il vantaggio delle BEV diventa ancora più marcato quando la ricarica avviene sfruttando un mix energetico composto esclusivamente da fonti rinnovabili. In questo scenario, le emissioni scendono ulteriormente a 52 g/km. Anche le vetture alimentate a idrogeno prodotto da fonti rinnovabili raggiungono risultati simili, con emissioni di circa 50 g/km. Tuttavia, se l’idrogeno viene generato tramite gas naturale, il beneficio ambientale si riduce drasticamente, facendo salire le emissioni a 175 g/km.
Come vanno le plug-in
Le altre tecnologie, invece, risultano molto meno performanti in termini di sostenibilità. Le auto diesel si attestano su 234 g/km, mentre quelle a gas naturale raggiungono i 203 g/km. Le ibride convenzionali riescono a tagliare le emissioni solo del 20% rispetto alle auto a benzina, mentre le PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicle) si fermano a una riduzione del 30%. Tuttavia, quest’ultimo dato viene definito poco realistico dal rapporto ICCT.
Un aspetto particolarmente critico riguarda proprio le PHEV. L’analisi rivela una notevole discrepanza tra i consumi dichiarati in fase di omologazione e quelli effettivamente registrati nell’uso quotidiano. Secondo i dati raccolti su milioni di veicoli, i consumi reali delle PHEV risultano superiori del 240% rispetto ai valori ufficiali per i modelli del 2021, e addirittura del 306% per quelli venduti nel 2022. Questa differenza è dovuta principalmente al fatto che gli automobilisti sfruttano la modalità elettrica molto meno di quanto previsto nei test standardizzati.
Tra BEV e biocarburanti
Un altro tema centrale è il cosiddetto “debito emissivo” iniziale delle auto elettriche, legato soprattutto alla produzione delle batterie. Lo studio ICCT dimostra che questo debito viene compensato dopo appena 17.000 km di percorrenza, una distanza facilmente raggiungibile in poco più di un anno di utilizzo medio. Da quel momento in poi, ogni chilometro percorso con una BEV contribuisce a ridurre sensibilmente le emissioni gas serra rispetto a qualsiasi veicolo a combustione interna.
Per quanto riguarda i biocarburanti, spesso proposti come soluzione alternativa e sostenibile, il rapporto ICCT ne ridimensiona fortemente il potenziale: anche in uno scenario di ampia diffusione, la riduzione delle emissioni si attesterebbe appena allo 0,5-0,6% per le auto a benzina e al 3% per quelle diesel. Un contributo quindi marginale rispetto all’efficacia delle auto elettriche.
Lo studio sottolinea anche l’importanza di adottare metodologie corrette nel confronto tra le diverse tecnologie. Utilizzare un mix energetico non aggiornato o basarsi su consumi teorici invece che reali può portare a risultati distorti, penalizzando ingiustamente le auto elettriche e ostacolando la transizione verso una mobilità sostenibile.
Alla luce di questi dati, appare chiaro che l’elettrificazione del parco auto europeo rappresenta la strategia più efficace per tagliare drasticamente le emissioni gas serra del settore trasporti. Tuttavia, per massimizzare i benefici ambientali, è fondamentale continuare a decarbonizzare anche la produzione di energia elettrica, così da garantire che il mix energetico a disposizione sia sempre più pulito e sostenibile.