Auto elettriche causano la nausea più delle termiche? Cosa dice uno studio

Auto elettriche e cinetosi: come la memoria di movimento e la frenata rigenerativa influiscono sul malessere dei passeggeri. Scopri di più

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 6 lug 2025
Auto elettriche causano la nausea più delle termiche? Cosa dice uno studio

Il silenzio, l’assenza di vibrazioni e la tecnologia avanzata delle auto elettriche rappresentano un traguardo innovativo nel mondo automobilistico. Tuttavia, per molti passeggeri, queste caratteristiche si traducono in un’esperienza di viaggio non sempre confortevole, causando nausea, vertigini e un generale senso di malessere.

La radice di questo disagio risiede nella cosiddetta memoria di movimento, un fenomeno studiato e riportato dal quotidiano britannico The Guardian. Il nostro cervello, abituato per decenni agli stimoli sonori e vibratori dei veicoli a combustione interna, si trova in difficoltà nell’adattarsi al nuovo contesto privo di tali segnali. Questo crea un conflitto sensoriale che può portare a episodi di cinetosi, un disturbo noto per colpire chi viaggia su mezzi di trasporto.

La frenata rigenerativa peggiora la situazione

Un elemento che contribuisce a peggiorare questa condizione è la frenata rigenerativa, una tecnologia distintiva delle auto elettriche. Questo sistema, progettato per recuperare energia durante le decelerazioni, genera rallentamenti a bassa frequenza che amplificano il disagio. Studi recenti del 2024 hanno confermato una correlazione diretta tra l’intensità della rigenerazione e la comparsa di sintomi come nausea e capogiri.

Il meccanismo fisiologico alla base di questi sintomi è noto come “neural mismatch”. Si tratta di una condizione in cui il cervello riceve segnali contrastanti dai diversi sistemi sensoriali, come la vista, l’udito e il sistema vestibolare. Questa discrepanza viene interpretata dal cervello come un segnale di pericolo, attivando reazioni fisiche quali sudorazione fredda e vertigini.

Chi guida non soffre

Un aspetto interessante è che chi guida raramente soffre di questi disturbi. Il guidatore, infatti, anticipa mentalmente i movimenti del veicolo, riducendo significativamente il conflitto sensoriale. I passeggeri, invece, non avendo il controllo del mezzo, risultano più vulnerabili.

Con l’avvento dei veicoli autonomi, questa problematica potrebbe diventare ancora più rilevante. Per questo motivo, i ricercatori stanno lavorando su diverse soluzioni. Tra queste, si stanno studiando indicatori visivi o tattili che possano preparare il cervello ai cambiamenti di velocità e direzione. Nel frattempo, semplici accorgimenti come sedersi nei posti anteriori o utilizzare rimedi naturali come lo zenzero e la menta piperita possono aiutare a mitigare i sintomi.

Man mano che la tecnologia progredisce, è probabile che le prossime generazioni di auto elettriche saranno progettate per offrire un’esperienza di viaggio più confortevole per tutti gli occupanti, indipendentemente dalla loro sensibilità al movimento. La comprensione approfondita di questi fenomeni e l’implementazione di nuove soluzioni tecnologiche potrebbero trasformare il modo in cui viviamo la mobilità del futuro.

Ultime notizie