Angelo Sticchi Damiani: decade ufficialmente la presidenza ACI

Il Consiglio di Stato conferma la decadenza di Angelo Sticchi Damiani da presidente ACI. Commissario Tullio Del Sette, elezioni a luglio.

Di Renato Terlisi
Pubblicato il 22 giu 2025
Angelo Sticchi Damiani: decade ufficialmente la presidenza ACI

La lunga era di Angelo Sticchi Damiani alla guida dell’ACI (Automobile Club d’Italia) si è ufficialmente conclusa dopo ben 14 anni e quattro mandati. Una parabola costellata di successi, come il salvataggio di quattro Gran Premi di Formula 1 italiani, ma anche segnata da una recente sentenza del Consiglio di Stato che ha confermato la decadenza del presidente uscente. L’ordinanza 4309/2025 del 19 giugno scorso ha sancito il termine della sua leadership, aprendo una nuova fase per l’ente.

Il massimo organo della giustizia amministrativa ha respinto il ricorso presentato dall’ex presidente, confermando la validità delle contestazioni avanzate dal governo Meloni. Al centro della disputa, il superamento del limite di tre mandati consecutivi, stabilito dalla legge 14/1978 e ulteriormente chiarito dal decreto 208/2024, specifico per gli enti pubblici con natura di federazione sportiva. Questo limite è stato ritenuto prioritario rispetto al diritto individuale di completare il mandato, privilegiando così l’interesse pubblico e il principio costituzionale del buon andamento amministrativo.

Per gestire la fase di transizione, era già stato nominato commissario straordinario il generale Tullio Del Sette, già comandante generale dell’Arma dei Carabinieri. Del Sette guiderà l’ente fino alle elezioni federali previste per luglio. Tra i possibili successori si fanno i nomi di Giuseppina Fusco, attuale direttrice di ACI Roma, e Geronimo La Russa, presidente di ACI Milano e figlio del presidente del Senato. Entrambi potrebbero rappresentare una continuità o una rottura rispetto alla gestione precedente.

La vicenda ha suscitato un ampio dibattito sull’interpretazione delle norme relative ai mandati consecutivi, con il Consiglio di Stato che ha sottolineato la complessità giuridica delle questioni in gioco. L’ordinanza ha inoltre compensato le spese legali della fase cautelare, riconoscendo la delicatezza del caso e le implicazioni istituzionali per l’ACI.

La fine della presidenza di Sticchi Damiani solleva anche interrogativi sul futuro delle manifestazioni sportive organizzate sotto l’egida dell’ACI. In particolare, i riflettori sono puntati sui Gran Premi di Formula 1 di Imola e Monza, nonché sul Rally di Sardegna. Nonostante il circuito di Monza abbia un contratto valido fino al 2031, l’instabilità istituzionale potrebbe complicare i rapporti con gli organizzatori internazionali e mettere a rischio la continuità di eventi di tale portata.

Le prossime elezioni di luglio rappresenteranno un momento cruciale per definire il futuro dell’automobilismo sportivo italiano. L’ACI dovrà garantire una transizione ordinata e al contempo mantenere la fiducia degli stakeholder internazionali, assicurando la continuità operativa durante questo periodo di cambiamento. Il generale Del Sette avrà il compito di traghettare l’ente verso una nuova governance, cercando di preservare la reputazione e l’efficienza che l’ACI ha costruito nel corso degli anni.

La destituzione di Angelo Sticchi Damiani segna dunque la fine di un’epoca per l’ACI, ma al tempo stesso apre la strada a nuove opportunità e sfide. L’ente dovrà affrontare un delicato equilibrio tra il rispetto delle norme e la necessità di garantire la stabilità istituzionale, soprattutto in un settore come quello dell’automobilismo sportivo, dove la competizione è sempre più globale e le aspettative degli appassionati e degli sponsor sono altissime.

Ultime notizie