Alfa Romeo Tonale: primo contatto con il SUV del Biscione
Abbiamo guidato in anteprima il C-SUV Alfa Romeo Tonale che segna il rilancio del Marchio puntando su fascino, dinamica e sostenibilità
Finalmente ci siamo, possiamo guidare la nuova Alfa Romeo Tonale, la prima vettura elettrificata del Biscione, quella che avvia il percorso con il quale il Brand arriverà a produrre zero emissioni di Co2 entro il 2027. Ovviamente, si passerà per la realizzazione di due elettriche previste per il 2025 e 2026, poi la gamma diventerà totalmente elettrica entro l’anno successivo. Il nuovo SUV di segmento C è una boccata d’aria nuova, che arriva a seguito di una gestazione prolungata: solo il signore del marketing sa quanto era atteso dai vertici del Marchio e dalle concessionarie. Dopotutto, le vetture a ruote alte di segmento C e B sono le più richieste, ed è proprio in quella direzione che bisogna andare per fare numeri.
Questo, è ovvio, ma un conto è dirlo e un conto è farlo, soprattutto nel bel mezzo di una fusione come quella che ha dato luogo al Gruppo Stellantis e di una pandemia. Ora manca un prodotto che estenda la gamma a ruote alte verso il basso e, con Giulia e Stelvio rivitalizzate dal restyling, si potrà risalire la china commerciale. Ma torniamo a lei, alla Tonale, il suo stile ha fatto colpo, e lo dicono i numeri, visto che fino ad ora ha totalizzato 4.200 preordini con 1.200 dei quali trasformati in ordini reali (versione da 130 CV). Merito anche dei 5 anni di garanzia e di una nuova customer experience realizzata ad hoc per la clientela moderna, con tutta una serie di servizi che, ad oggi, sono fondamentali per essere competitivi sul mercato.
Edizione Speciale full optional da 39.000 euro
In fase di lancio è stata proposta la variante Edizione Speciale, che ha portato a formulare un’offerta lancio davvero intrigante, perché si tratta di una serie “speciale” appunto, passatemi la ripetizione, ma non limitata nei numeri, venduta ad un prezzo di 39.000 euro con 3 anni di estensione della garanzia, o mediante un finanziamento che prevede 36 rate da 299 euro ed un anticipo di 11.560 euro.
La dotazione ha tutto quello che serve, sia per farsi notare, come i cerchi da 20 pollici con pinze rosse e design a 5 lobi, un must per gli alfisti doc, che per viaggiare sicuri, come i fari a LED Matrix ed il cruise control adattivo. É un’auto completa, e di sicuro impatto estetico. Sotto il cofano c’è il 1.5 mild hybrid da 130 CV, ma adesso si può avere anche con l’unità da 160 CV al costo di 41.000 euro, e in 4 colorazioni differenti: Verde Montreal, Blu Misano, Rosso Alfa, e Grigio Vesuvio.
Listino ufficiale che parte da 35.500 euro
Con la presentazione alla stampa è stato diffuso anche il listino delle altre versioni, che rispondono ai nomi di Super, Sprinti, Ti e Veloce. Chiaramente, per adesso ci sono solamente le due motorizzazioni benzina mild hybrid, come sulla Edizione Speciale della Tonale. e si parte dai 35.500 della Super con propulsore da 130 CV, fino ad arrivare ai 44.800 euro della Veloce da 160 CV.
Considerando la dotazione, la Sprint con navigatore, caricatore wireless, cruise control adattivo, comandi vocali e sensori anteriori e posteriori, rappresenta l’allestimento sui cui puntare per un rapporto qualità/prezzo più equilibrato possibile. Infatti è proposto con l’unità da 130 CV al costo di 38.000 euro. Ma, attualmente, l’Edizione Speciale offre un vantaggio cliente troppo vantaggioso fino a quando rimarrà in gamma.
L’Alfa Romeo Tonale ti seduce con la linea e la dinamica
Lo sguardo tecnologico e cattivo è ammiccante ma al tempo stesso ti fissa negli occhi come a dirti: “io sono un’Alfa”, i cerchi con i 5 lobi sottolineano una tradizione importante, mentre dietro la firma luminosa a tutta larghezza è figlia dei tempi moderni. L’Alfa Romeo Tonale non passa certo inosservata, soprattutto con una livrea accesa, ma anche nera fa la sua figura, con un’aria più misteriosa, e con il grigio diventa più borghese. Rossa poi fa letteralmente girare la testa, ma solo i più audaci potranno sfoggiare una colorazione così eccentrica.
Per chi bada all’eleganza il verde bottiglia metallizzato è una scelta obbligata; si lo so, ho scelto un termine vetusto, ma British racing green su un’Alfa, perdonatemi, proprio non ci sta. Lo stile esterno è il preludio ad un interno che sfrutta tutte le tecnologie di oggi con richiami al passato che fanno commuovere. Mi spiego meglio, solo qualche tempo fa ho provato una Giulia degli anni ’70 ed oggi il quadro strumenti della Tonale in modalità Heritage lo ricorda in maniera fedele nella grafica… Si tratta di dettagli ma che fanno la differenza, soprattutto per chi ha il Brand del Biscione nel cuore.
Chiaro che poi lo schermo da 12,3 pollici è prodigo di informazioni come un laptop, ed offre anche visuali differenti, come quella per tenere d’occhio in maniera più ampia la mappa del navigatore. A proposito di display, nella parte alta della plancia ce n’è un altro da 10,25 pollici che consente di gestire l’infotainment ed al quale ci si può rivolgere direttamente mediante l’assistente Amazon Alexa, basta chiedere e lui risponde. Il bello è che anche da casa si possono avere indicazioni sulla vettura, quindi la comunicazione con il guidatore è a tutto tondo e supera la barriera fisica dell’auto.
Come ogni sistema multimediale di ultima generazione si aggiorna over the air, e il collegamento con gli smartphone avviene senza controindicazioni. Detto questo, passiamo alla questione spazio: in 4 si viaggia comodi, ma in 5 non si sta male, perché il tunnel centrale è basso, mentre il bagagliaio da 500 litri è più che sufficiente per le esigenze di una famiglia. Il passo di 2,63 metri aiuta ad avere centimetri in abbondanza per le ginocchia, e così dietro ci si accomoda senza rinunce.
Potrei continuare la disamina interna dell’Alfa Romeo Tonale parlando di plastiche curate nella parte alta della plancia, rigide più in basso, e, in alcuni punti, come il cannocchiale della strumentazione, perfettibili nell’assemblaggio, ma su delle auto preserie ci sta, poi per fine giugno, quando i primi esemplari usciranno dallo stabilimento di Pomigliano, dovranno essere perfetti, come ci ha assicurato Jean-Philippe Imparato, AD di Alfa Romeo.
Al volante l’Alfa Romeo Tonale non delude ma lo sterzo della preserie è perfettibile
Il momento che aspettavo ed aspettavamo è arrivato: è ora di accendere il motore e di mettersi al volante. La curiosità è così elevata che mi ricorda quella che avevo per la 4C; d’accordo, è un prodotto completamente differente per prezzo, destinazione d’uso, e platea, ma era troppo che non arrivava una nuova Alfa, ed un’Alfa non è mai un’auto comune, non può esserlo, nemmeno quando si rivolge alla clientela estesa dei C-SUV. In effetti un punto in comune con la 4C c’è, ed è lo sviluppo affidato all’Ingegner Domenico Bagnasco, già papà della 8C Competizione, della 4C appunto, e della Giulia GTA.
Per questo quando ci hanno raccontato che sotto pelle ci sono sospensioni McPherson sia all’avantreno che al retrotreno, e che la trazione è anteriore, fatta eccezione per l’ibrida plug-in da 275 CV, che è integrale, non ho arricciato il naso, né mi sono sentito subito orfano della piattaforma Giorgio, quella di Giulia e Stelvio, per capirci, che tanto mi ha regalato in termini di piacere di guida. Ed ho voluto approfondire la questione, così, andando a fondo, precisamente nel fondo della vettura, ho scoperto che ci sono boccole più rigide, angoli specifici di King-pin, cuscinetti di terza generazione, questi come su Gulia e Stelvio, e parti della scocca che vanno a rinforzare, offrendo supporto e rigidità, sia l’avantreno che il retrotreno.
Per agevolare l’assorbimento degli ammortizzatori c’è il sistema FSD (frequency selective dumping) che, senza andare troppo per le lunghe, adatta il lavoro delle sospensioni alla tipologia di strada favorendo lo scorrimento sul pavé, per esempio, ed una maggiore fermezza tra le curve. Ecco, le curve con una trazione anteriore, già vi vedo imprecare come dei provetti piloti, che sfrutta il lavoro dell’impianto frenante per trasferire un maggior quantitativo di coppia alla ruota esterna, il sottosterzo diventa un ricordo, così come i pattinamenti, e si può beneficiare di inserimento rapido, mentre il retrotreno segue la traiettoria senza apparire mai slegato.
In un tratto misto, con tornanti in quantità, ho provato a metterla alla prova nei limiti di una guida su strada, e devo ammettere che la vettura fa tutto quello che mi aveva raccontato l’Ingegnere Bagnasco poco prima: il rollio è contenuto al punto da aiutarmi a comprendere l’approssimarsi del limite prima di entrare in curva, la stabilità in appoggio è a prova di neofita, e regala sicurezza e confidenza, mentre in uscita il retrotreno è rapido e composto. La frenata, grazie al collegamento elettronico del pedale presenta una modulabilità da riferimento, e forse potrebbe apparire sin troppo pronta a chi non mastica un minimo di guida sportiva.
Ma è un’Alfa, per cui mi piace molto che sia così reattiva in frenata, mi convince meno la velocità con cui si attivano gli indicatori d’emergenza, perché potrebbero segnalare un pericolo erronaemente. Certo, con le scarpe da 20 pollici le asperità più marcate e le giunture dell’asfalto si fanno sentire, anche quando gli ammortizzatori con il sistema FSD fanno gli straordinari, ma in gamma ci saranno anche gommature più inclini alle tormentate strade italiane.
Piuttosto, il compromesso maggiore l’ho riscontrato sullo sterzo, abituato al bisturi di Giulia e Stelvio, sulla Tonale c’è una leggerezza iniziale che stupisce, in corrispondenza del punto zero, e solo quando si arriva ad un certo angolo di sterzata, la consistenza torna ad essere quella di sempre piuttosto rapidamente. Per cui in curva nessun problema, in percorrenza assicura un feeling elevato, così come in uscita, semmai bisogna farci l’abitudine in ingresso, ma in città il fenomeno non disturba, così come nella guida di tutti i giorni. E’ come se lo sterzo avesse una doppia natura che si manifesta in maniera spontanea, anche se in dynamic diventa un filo più incisivo, come è giusto che sia.
Le prestazioni ci sono, lo scatto da 0 a 100 km/h è coperto in 8,8 secondi e la velocità massima raggiunge i 210 km/h sull’esemplare provato. Inoltre, il 1.5 mild hybrid da 160 CV non si risparmia, coadiuvato dal motore elettrico a 48 V da 15 kW alloggiato nel cambio automatico a doppia frizione a 7 rapporti, per cui è sin troppo facile andare più forte di quanto si pensi e di quanto si potrebbe, sotto questo aspetto non ci sono dubbi: è un’Alfa! Interessanti anche le soluzioni a livello di propulsore come la nuova camera di combustione, il doppio variatore di fase, il rapporto di compressione elevato, nello specifico 12,5:1, l’iniezione diretta da 350 bar, e la turbina a geometria variabile che aiuta ad erogare 240 Nm a 1.500 giri e mantiene il picco di coppia lungo tutto l’arco di erogazione.
L’ibrido leggero Alfa Romeo è particolare anche a livello di batteria, visto che quest’ultima, con tecnologia agli ioni di litio, ha una capacità doppia di quella generalmente utilizzata con questi sistemi, precisamente di 0,8 kWh. Al momento della presentazione alla stampa specializzata è stata questa la motorizzazione prescelta, la mild hybrid benzina più potente, ma la gamma Tonale annovera anche la variante mild hybrid 1.5 da 130 CV, la 1.6 turbodiesel da 130 CV e la power-unit ibrida plug-in da 275 CV, che arriverà in un secondo momento.
La decisione è condivisibile, perché l’unità provata nella nostra presa di contatto mi ha offerto un giusto compromesso, la parola ritorna prepotentemente, e bisogna farci l’abitudine quando si parla di un’auto da utilizzare a 360°, consentendomi un sano coinvolgimento di guida senza trascurare le esigenze di consumo e sostenibilità. Per le percorrenze però aspetto di guidare l’auto per qualche giorno, in modo da valutare come si comporta su vari percorsi e con una guida standard, ma sulla carta la Casa dichiara un valore di circa 6l/100km con variazioni derivanti dalla gommatura. I circa 9,8 l/100 km rilevati dal computer di bordo in un tratto pieno di curve e con molte salite non è da prendere come riferimento, anche per via di una condotta non proprio sostenibile.
NFT per un maggiore valore residuo
L’Alfa Romeo Tonale rappresenta il nuovo corso del Brand e lo fa offrendo ai proprietari la possibilità di generare degli NFT (non fungible token), per dar vita ad una sorta di carta d’identità dell’auto annoverando tutti gli interventi di manutenzione, il chilometraggio, ed altre informazioni, in modo che in fase di rivendita le informazioni sullo stato di salute della vettura siano certe ed incontrovertibili. Una scelta interessante pensata per salvaguardare il valore residuo dell’auto, che dimostra maggiore attenzione verso il cliente.