Abarth 600e, il flop è fragoroso: meno di 320 auto vendute nel 2025

Abarth 600e delude: solo 318 unità vendute in Europa nel 2025. Stellantis riflette su una svolta verso il motore termico

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 27 lug 2025
Abarth 600e, il flop è fragoroso: meno di 320 auto vendute nel 2025

Un nuovo scossone colpisce il panorama automobilistico europeo: i numeri della Abarth 600e parlano chiaro e gettano ombre pesanti sul futuro di questo modello. Nei primi sei mesi del 2025, il mercato ha registrato appena 318 unità vendute, una media di poco superiore alle 50 vetture al mese. Un risultato che, più che una battuta d’arresto, rappresenta un vero e proprio allarme per il marchio dello Scorpione, che si trova a fronteggiare una crisi di consenso senza precedenti.

I numeri forniti da Dataforce

I dati forniti da Dataforce by Autonews non lasciano spazio a interpretazioni: la sportiva elettrica del gruppo Stellantis fatica a trovare spazio tra le preferenze degli automobilisti europei. Il confronto con la “sorella minore” è impietoso: la 500e Abarth, anch’essa protagonista di un destino poco felice, ha visto crollare le sue vendite fino a toccare il minimo storico di 14 esemplari venduti nel solo mese di marzo 2024. Numeri che evidenziano una crisi profonda per la gamma Abarth a trazione elettrica.

Ma quali sono le ragioni di questo flop commerciale? Il prezzo di listino superiore ai 40.000 euro ha certamente rappresentato una barriera d’accesso importante, anche a fronte di una dotazione tecnica di tutto rispetto: 280 cavalli, differenziale autobloccante e un concentrato di tecnologia all’avanguardia. Eppure, la ricetta non ha funzionato. Il segmento dei B SUV sportivi elettrici si è rivelato più insidioso del previsto, soprattutto in un contesto europeo ancora titubante verso le auto elettriche. In Italia, in particolare, permangono ostacoli culturali e infrastrutturali che frenano la diffusione di questi modelli.

L’elettrificazione non paga

La strategia di elettrificazione totale adottata da Stellantis per il marchio Abarth si sta rivelando una scelta quantomeno affrettata. Gli appassionati dello Scorpione, da sempre legati al fascino delle prestazioni “vecchia scuola” e al sound inconfondibile del motore termico, sembrano non aver accolto con entusiasmo la svolta green. Il passaggio alla propulsione elettrica ha lasciato orfani molti fan, incapaci di riconoscersi in una sportività che, pur mantenendo numeri da capogiro, fatica a trasmettere emozioni autentiche.

Il quadro complessivo è allarmante: nel primo semestre 2025, l’intera gamma Abarth ha totalizzato appena 1.030 immatricolazioni in Europa (di cui 558 500e Abarth e 154 tra 595 e 695), contro le 4.867 dello stesso periodo dell’anno precedente. Un crollo superiore al 75% che impone una riflessione profonda sulle scelte strategiche del gruppo. Non a caso, da maggio circolano con insistenza voci di un possibile ritorno alle motorizzazioni tradizionali o ibride. Dati così disastrosi sembrano confermare la necessità di una svolta, e il nuovo CEO di Stellantis, Filosa, potrebbe essere chiamato a rivedere l’intera impostazione del brand.

Le alternative galoppano

Le alternative sul tavolo sono diverse: un ritorno deciso al motore termico, magari affiancato da versioni ibride, potrebbe rappresentare la chiave per riconquistare il cuore degli appassionati e restituire identità al marchio. D’altra parte, il rischio di snaturare la tradizione sportiva italiana resta concreto, soprattutto in un’epoca in cui l’innovazione tecnologica sembra essere la parola d’ordine.

Il destino della Abarth 600e appare dunque sospeso tra due poli opposti: da un lato l’ambizione di innovare e traghettare il marchio nel futuro della mobilità sostenibile, dall’altro la necessità di preservare una tradizione sportiva profondamente radicata nella cultura automobilistica italiana. Gli occhi del mercato sono ora puntati sulle prossime mosse di Stellantis: la sfida sarà trovare un equilibrio tra tecnologia, emozione e identità, senza perdere di vista le esigenze di un pubblico sempre più esigente e attento alle radici del marchio.

In attesa di sviluppi concreti, resta la consapevolezza che il percorso verso l’elettrificazione totale non è privo di ostacoli. Il caso della Fiat 600e Abarth insegna che l’innovazione, per quanto necessaria, deve sapersi adattare ai tempi e alle aspettative di una clientela che, almeno per ora, sembra non essere pronta a dire addio alle emozioni forti del motore termico. Il futuro dello Scorpione è tutto da scrivere: la partita è ancora aperta.

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