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Tesla incidente mortale: un altro incendio dopo l’urto

Una Model S si schianta in Texas e subito dopo l’auto prende fuoco. Morti due ragazzi. Secondo caso in pochi mesi

Un altro incidente mortale negli Stati Uniti vede una Tesla coinvolta. Tuttavia in questo caso le circostanze sono abbastanza differenti. E’ accaduto martedì 8 maggio in Texas, a Fort Lauderdale. Una Tesla Model S è uscita di strada ed è andata a schiantarsi contro un muro. Morti il guidatore e il passeggero anteriore; il passeggero posteriore è stato proiettato fuori dal veicolo, ora è in ospedale. Tutti gli occupanti del veicolo erano diciottenni.

Il problema in questo caso è che immediatamente dopo l’impatto l’auto ha preso fuoco. Non è ancora stato accertato se i due ragazzi seduti davanti fossero già morti quando è scoppiato l’incendio. Si tratta del secondo caso in pochi mesi in cui una Tesla prende fuoco dopo un incidente. Il precedente episodio è accaduto il 23 marzo in California con una Model X. Si indaga sulle batterie.

Per questo motivo le indagini sono ora seguite anche dalla NTSB (National Transportation Safety Board), l’agenzia federale sulla sicurezza dei trasporti. Il suo presidente, Robert Sumwalt, ha dichiarato: “Il nostro ente investiga da tanto tempo sulle tecnologie emergenti nei trasporti, come gli incendi delle batterie al litio nell’aeronautica commerciale e anche un incendio che riguardava le batterie al litio di una Chevrolet Volt. L’obiettivo di queste indagini è valutare l’impatto di queste tecnologie emergenti quando fanno parte di un incidente nei trasporti“.

Non sembra invece coinvolto questa volta il sistema Autopilot di guida assistita. La polizia ritiene che la causa più probabile dell’incidente sia invece la velocità eccessiva. Inoltre la Tesla ha rilasciato una nota subito dopo l’incidente, affermando: “Non abbiamo ancora potuto recuperare il numero identificativo del veicolo, quindi non siamo stati ancora in grado di accertare se esistono dati dalla scatola nera. Tuttavia, se l’Autopilot fosse stato attivo, esso avrebbe limitato la velocità a 35 miglia orarie (circa 55 Km/h, ndr) in quella strada, il che non coincide con i danni al veicolo e le dichiarazioni dei testimoni“. Nemmeno l’NTSB ritiene che l’Autopilot sia legato a questo caso.

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