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AMG Driving Academy: in pista con Jean Alesi

Un corso di AMG Driving Academy e un giro con Jean Alesi in pista a Cervesina. Il racconto della giornata con Coyote Italia.

Un assaggio di corso AMG Driving Academy e un giro con Jean Alesi in pista. Teatro dell’esibizione, il circuito Tazio Nuvolari a Cervesina durante il test drive firmato Coyote Italia. In occasione della presentazione dei prodotti dell’azienda francese, di cui l’ex pilota Ferrari è ambasciatore, a farci compagnia c’erano anche una serie di Mercedes-AMG, con potenze comprese dai 360 ai 510 cavalli.

Gli istruttori della AMG Driving Academy danno un assaggio di quello che le sportive della casa di Affelbanch riescono a mettere in campo. O meglio in pista. Si parte dalla scelta della migliore traiettoria con la A45 AMG da 381 cavalli: la pista con diverse curve e molto tecnica di Cervesina aiuta molto ma se per caso ci si dimentica di frenare o si va troppo lungo, interviene la frenata automatica di emergenza: la regola base è allargarsi in ingresso curva, chiudere la curva sul cordolo e poi accelerare gradualmente in uscita. Si passa poi sulla Mercedes SLC con il test in sottosterzo dove su un nastro di asfalto bagnato – e ai minimi dell’aderenza –  si corregge la traiettoria: qui la parola chiave è accelerare all’improvviso schiacciando bene il pedale (per far entrare il sottosterzo), fino a mollare l’acceleratore e controsterzare riallineando l’auto. Inizialmente sembra un’impresa impossibile ma dopo un paio di tentativi diventa quasi un gioco da ragazzi: basta sentire un po’ l’auto e non fissare un punto fermo fuori dal finestrino.

Il trittico di prove si chiudono con il drag&stop: stavolta ci sono le Mercedes-AMG C63 S Coupè e Cabrio da 511 CV: a disposizione abbiamo accelerazione a manetta di un centinaio di metri e frenata improvvisa con fermata all’interno di un quadrato già predisposto: in questo caso il consiglio degli istruttori è di appoggiarsi al freno e di non appendersi al volante. In caso di ostacolo, infatti, avere le mani libere è fondamentale per correggere la traiettoria e a evitarlo.

Dulcis in fundo l’hot lap con Jean Alesi e con Massimo Arduini, direttore dell’AMG Driving Academy e altro pilota di tutto rispetto. L’auto prescelta è sempre la Mercedes-AMG C63 S, che in pista si fa valere: differenza tra un ex pilota di F1 e noi semplici comuni mortali è evidente fin dalla salita in macchina. In pista poi la classe emerge tutta. Nonostante una dozzina di giri di fila, alla temperatura di oltre 30°C, la guida di Alesi resta sempre la stessa: aggressiva ma pulita, con linee impeccabili e pochi traversi. Ma quando Alesi decide di mettere la macchina di traverso, la raddrizza tranquillamente e con grande facilità nonostante le sue uscite in pista siano ormai sempre più rare. Per il resto pensa a salvare un po’ di gomma, come da la Formula 1 insegna, nonostante il suo impegno nelle corse sia finito da anni. Arduini, invece, corre ancora e le gomme non le risparmia: in pista fischiano continuamente, a ogni curva, e la performance è altrettanto da brivido. La netta vittoria a Misano nel Trofeo Nazionale TCT con la Peugeot 308 la dice lunga sul suo valore.

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