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RC Auto: intestarla al figlio o al genitore

E’ più conveniente per un neopatentato intestarsi la polizza o farlo a nome di un genitore?

Risparmiare sui costi della RC Auto è buona cosa, soprattutto se a stipulare la polizza è un neopatentato che ancora vive a carico dei suoi genitori. Una scelta da un po’ di tempo facilitata dalla Legge Bersani in vigore dal 2007 che permette al ragazzo di utilizzare la classe di merito del genitore. Ma esistono altri modi per riuscire a pagare una polizza auto meno cara intestandosi vettura e assicurazione senza utilizzare la scappatoia permessa dalla Legge Bersani? Cosa conviene fare?

Auto e RCA intestata al ragazzo

Se il giovane, nonostante sia convivente sotto lo stesso tetto dei genitori, decide di intestarsi auto e polizza partirà da una classe di merito salatissima: la quattordicesima. La tariffa è molto cara perché il ragazzo, secondo le statistiche della compagnia assicurativa è altamente a rischio di sinistro, ancora di più se residente in determinate zone dove furti, frodi e incidenti sono all’ordine del giorno. Tuttavia, se non causerà incidenti, in teoria, il prezzo della polizza dovrebbe scendere lentamente, mentre in caso di sinistro la classe di merito peggiorerà ulteriormente con un grave rincaro tariffario. L’indipendenza costa.

Auto e RCA intestata ai genitori

Con la vettura e la polizza intestata ad uno dei genitori si ha diritto alla prima classe di merito pagando così una RCA non particolarmente onerosa. Bisogna però tenere conto del fatto che, in caso di sinistro, la classe del padre peggiorerà determinando un aumento del costo della RC Auto, per giunta per due o più auto allo stesso momento.

Legge Bersani

Il giovane può intestarsi macchina e assicurazione usufruendo al tempo stesso della classe di merito di uno dei due genitori. Invece di partire dalla classe quattordici, inizierà dalla stessa del genitore che può essere la prima o un’altra classe bassa e non troppo onerosa. Anche in questo caso, se si causa un sinistro la classe salirà di due punti comportando un forte aumento del costo, mentre se non si causano incidenti rimane invariata cosa che non dovrebbe comportare dei rincari tariffari.

Occorre però rammentare che le compagnie assicurative possono applicare i prezzi a loro piacimento in base ad una specifica politica interna tutta loro. Può succedere che, anche sfruttando la Legge Bersani entrando in una classe di merito di uno dei genitori, il ragazzo potrebbe pagare una polizza più cara rispetto a quella del padre o della madre, anche in caso di vetture identiche. Questo perché, secondo le assicurazioni il genitore, essendo un guidatore esperto, si è guadagnato sul campo la sua classe, non come il ragazzo che l’ha semplicemente ereditata senza nessun merito e pertanto, in quanto giovane e inesperto, è più a rischio di sinistro.
Poi dicono che in Italia il merito non funziona…

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