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Rubrica Amarcord: Lancia Prisma

Recensione della Lancia Prisma.


Come di consueto, prima di raccontarvi un’altra storia per la nostra Rubrica Amarcord, vi ricordiamo che potete partecipare anche voi a questa rubrica: inviateci il vostro racconto a suggerimenti@autoblog.it allegando qualche immagine… I migliori saranno pubblicati. Oggi non vi parleremo di un’automobile prodotta per svariati anni bensì di una vettura commercializzata solamente sette anni in due serie, rimasta comunque impressa nei cuori di molti. Si tratta della Lancia Prisma, presentata per la prima volta al pubblico nel 1982.

Le linee sobrie e classiche che caratterizzano l’auto disegnata da Giorgetto Giugiaro riscuotono successo fin da subito. Inizialmente sono disponibili tre differenti propulsori a benzina: due monoalbero (1.3 litri da 78 CV e 1.5 litri da 85 CV) e un 1.6 litri 105 cavalli bialbero. Due anni dopo ad essi si affianca un 1.9 litri diesel, il primo motore Lancia a gasolio, nella variante aspirata e sovralimentata in grado di sviluppare rispettivamente 65 / 80 cavalli. Su tutte le versioni le sospensioni sono a quattro ruote indipendenti tipo Mc Pherson, la trazione è anteriore e la trasmissione manuale a cinque rapporti. L’impianto frenante è misto ad eccezione del 1.6 sulla quale vengono montati quattro dischi.

Gli interni ben rifiniti e curati presentano una ricca strumentazione: tachimetro con conta chilometri parziale e totale, contagiri, voltometro, indicatori di temperatura acqua e livello carburante. Sulla “millesei” troviamo inoltre il check control, attraverso il quale si possono visualizzare le principali funzioni e le relative anomalie. Notevole la capacità del vano bagagli (450 litri) di forma regolare e con apertura a filo del piano di carico; a richiesta inoltre è possibile avere il sedile posteriore a ribaltamento frazionato.

Lancia Prisma
Lancia Prisma
Lancia Prisma
Lancia Prisma

La seconda serie


Nel 1986 in seguito a un restyling viene presentata al Salone di Torino la seconda serie. Oltre agli interni maggiormente rifiniti e curati rispetto alla precedente versione, le principali novità estetiche riguardano il frontale con paraurti rivisti (a richiesta si possono integrare i fendinebbia) la griglia dalle dimensioni generose, e i nuovi fari posteriori. Debuttano anche due inediti propulsori: 1.6 i.e. e 2.0.

Il primo si avvale dell’impianto elettronico I.A.W. Weber-Minarelli, sviluppa 108 cavalli, rimpiazza la precedente versione a carburatore in commercio e con una velocità massima di oltre 190 Km/h risulta uno dei motori più performanti della sua categoria. Il secondo invece, derivato da quello utilizzato sulla Thema, è caratterizzato dalla presenza di due alberi controrotanti di equilibratura che ne riducono le vibrazioni. Esso è montato sulla Prisma 4WD, dotata di un sofisticato sistema di trazione integrale permanente –sviluppato in collaborazione con la Steyr Puch- con tre differenziali. Gli elementi estetici di spicco riguardano la verniciatura bicolore, le pronunciate minigonne laterali e i vistosi cerchi in lega.

Due anni più tardi nasce il classico allestimento di fine serie, ovvero la Prisma LX. Disponibile esclusivamente con il motore 1.5 litri, esteriormente è facilmente riconoscibile grazie ai colori esclusivi (platino, nero e grigio dolmen). Internamente invece si contraddistingue per la presenza della moquette. L’anno successivo, con la nascita della Dedra, la Prisma va in pensione dopo essere stata prodotta in più di 300mila esemplari.

Lancia Prisma
Lancia Prisma
Lancia Prisma
Lancia Prisma

La Prisma dell’Avvocato Agnelli


Il Presidente della Fiat, Gianni Agnelli, all’epoca possedeva una Prisma esclusiva costruita solamente in due esemplari, di cui uno distrutto durante una sessione di prove. Sotto il cofano di questa versione, allestita presso le officine Abarth, pulsa un 2.0 litri turbo con una potenza di ben 200 cavalli. Oltre ai classici optional presenti su tutti i modelli “standard” l’abitacolo di questa vettura è caratterizzato dall’impiego di Alcantara. Infine, il colore blu diplomatico è stato scelto personalmente dall’Avvocato che riteneva fosse la giusta tonalità per passare inosservato e confondersi nel traffico di Torino.

Lancia Prisma
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