Home Motorsport 1994-2009: 15 anni senza Ayrton Senna

1994-2009: 15 anni senza Ayrton Senna

Nella giornata del primo maggio ricorre il triste anniversario della morte di Ayrton Senna, uno dei più grandi piloti di Formula Uno di tutti i tempi. Sono passati 15 anni da quel Gran Premio di San Marino del 1994, quando il campione brasiliano rimase vittima di un pauroso incidente a bordo della sua Williams Renault.


Nella giornata del primo maggio ricorre il triste anniversario della morte di Ayrton Senna, uno dei più grandi piloti di Formula Uno di tutti i tempi. Sono passati 15 anni da quel Gran Premio di San Marino del 1994, quando il campione brasiliano rimase vittima di un pauroso incidente a bordo della sua Williams Renault. Da allora la Formula Uno è profondamente cambiata, ma Senna è sempre rimasto nel cuore di tutti gli appassionati, perché il suo talento per la guida lo rendeva oggettivamente affascinante sotto il profilo agonistico. Campione del mondo nella stagioni 1988, 1990 e 1991, Senna ha tenuto incollati davanti alla tv migliaia di spettatori in tutto il pianeta, di cui non possono non ricordarsi gli accessi duelli che il pilota carioca consumava assieme al suo rivale Alain Prost.

Ayrton Senna, pilota classe 1960, cominciò la sua carriera agonistica a 13 anni sui kart. Fino al 1983 è stato impegnato nelle serie minori, mentre il debutto in F1 avvenne l’anno seguente al volante della Toleman Hart, scuderia che poi diventò Benetton F1. Memorabile il secondo posto conquistato da Senna nel GP di Monaco, sotto il diluvio. A Montecarlo, il pilota brasiliano dette espressione delle sue doti migliori in gara: grande capacità di guida e totale controllo della monoposto sul bagnato.

L’exploit dimostrato da Senna con la Toleman gli valse, per la stagione 1985, il posto alla Lotus motorizzata Renault. La prima vittoria di Ayrton arrivò nel Gran Premio di Portogallo, sempre sotto una pioggia incessante. Senna rimase alla guida della scuderia fondata da Colin Chapman anche nelle stagioni ’86 e ’87. In quest’ultima, nonostante la Lotus fosse equipaggiata con i motori Honda, si rivelò poco adatta alle aspettative di Senna, voglioso di conquistare il titolo iridato.

Ayrton Senna 1994-2009
Ayrton Senna 1994-2009
Ayrton Senna 1994-2009
Ayrton Senna 1994-2009

Ayrton Senna 1994-2009
Ayrton Senna 1994-2009
Ayrton Senna 1994-2009
Ayrton Senna 1994-2009

Nel 1988, Ayrton Senna passò alla McLaren Honda come compagno di Alain Prost. Da quel momento cominciò la storica ed inevitabile rivalità tra i due piloti. Senna riuscì comunque nel suo intento: grazie alla conquista di 8 vittorie, si aggiudicò il suo primo titolo mondiale a Suzuka in Giappone, con una gara in anticipo, proprio ai danni di Prost.

L’anno seguente, Senna da campione in carica puntava al bis. Ma la lotta interna con il “Professore” si fece più accesa che mai. A Suzuka, ci fu lo storico contatto tra i due e in cui ebbe la peggio Prost. Senna riuscì a proseguire la gara ma fu fermato dai commissari per irregolarità nella manovra con il suo compagno di squadra e il titolo mondiale finì nelle mani del francese. Nel 1990 la musica non cambiò, perché Senna e Prost si trovavano ancora una volta rivali per il titolo ma con il campione in carica al volante però della Ferrari. Il mondiale si decise ancora una volta a Suzuka e questa volta fu Senna a restituire il torto subito, spedendo Prost fuori pista alla prima curva. E così, Ayrton fu campione del mondo per la seconda volta in carriera.

Senna si laureò campione anche nel ’91 ma per lui fu una vittoria quasi facile, visto il calo di competitività sia della Ferrari che di Prost. Nonostante tutto, Senna dovette vedersela con la forte ascesa della Williams Renault, condotta da Nigel Mansell, ritornato alla scuderia inglese dopo la breve parentesi a Maranello. Infatti, l’anno dopo Senna nulla poté fare contro Mansell e la Williams a causa di un vistoso calo di affidabilità della McLaren e del motore V12 Honda che a fine ’92 abbandonò il Circus.

Nel 1993, Senna rimase in McLaren, questa volta motorizzata Ford. La Williams si dimostrò ancora più imbattibile dell’anno precedente che, dopo la migrazione di Mansell verso la Formula Kart americana, fu affidata ad Alain Prost, di ritorno dall’anno sabbatico. Ayrton fece gli straordinari riuscendo a conquistare 5 vittorie che però non furono sufficienti per combattere lo strapotere di Williams e Prost, il quale a fine anno si laureò campione del mondo per la quarta volta dando così il suo addio alla F1.

A fine stagione Senna aveva deciso di lasciare dopo 6 stagioni il team di Woking. Voci di corridoio davano molto probabile il passaggio del campione brasiliano alla Ferrari. Ma alla fine Ayrton decise di prendere il posto di Prost alla Williams e la scuderia di Maranello si dovette accontentare del ritorno di Berger, nelle ultime stagioni compagno di squadra di Senna.

Così, nel 1994 Senna si trasferì alla Williams campione in carica. Sembrava un titolo già segnato in anticipo, ma per Senna la partenza della stagione si rivelò difficile: nonostante nel weekend avesse conquistato entrambe le pole, si assistette ai ritiri del pilota brasiliano nelle prime due gare, poi vinte da Michael Schumacher su Benetton Ford.

Senna conquistò anche la pole del Gran Premio di San Marino, durante la sessione di prove svoltasi in uno scenario tragico: infatti, il weekend fu caratterizzato dal grave incidente occorso a Rubens Barrichello su Jordan il venerdì alla “Variante Bassa” (senza gravi conseguenze) e dall’incidente mortale di Roland Ratzenberger alla curva “Villeneuve” durante le qualifiche.

Ma in gara, alle 14:17, durante il settimo giro, Senna uscì improvvisamente di pista alla curva del “Tamburello”, a causa del cedimento del piantone dello sterzo, modificato in occasione della gara stessa, in quanto il pilota si era lamentato della scarsa visibilità della strumentazione. Il piantone – allungato e saldato manualmente – cedette in seguito alle sollecitazioni, portando a conseguenze tragiche: Senna, impotente nel governare la monoposto, riuscì a frenare ma non ad evitare il tremendo impatto con il muro del “Tamburello”.

A causa dell’urto violento, Ayrton subì una frattura alla base del cranio. Inoltre, il puntone della sospensione anteriore destra, spezzandosi, si piantò sopra il bordo superiore della visiera del casco del pilota, penetrando nella regione temporale destra e provocando lesioni gravi ed irreversibili. Senna fu subito trasportato con un elicottero al Policlinico di Bologna, dove spirò alle 18:40 del primo maggio 1994.

Ayrton Senna, a 34 anni, lasciò tutto e tutti dopo aver conquistato 3 titoli mondiali, 41 vittorie e 65 pole position. Quest’ultimo risultato è rimasto per tanti anni un record, superato poi solo da Schumacher con la Ferrari. Colleghi, familiari ed amici, ricordano di Senna il suo forte carattere. Alle volte si dimostrava cupo e riservato, quasi mai sorridente. Altre volte rissoso, soprattutto nell’episodio con Eddie Irvine del 1993, con cui Senna finì alle mani per difendere il connazionale e grande amico Rubens Barrichello. La figura di Senna è diventata simbolo di solidarietà per via delle campagne di raccolta fondi a sostegno dei poveri del suo Paese. La sensibilità dell’uomo Ayrton Senna è testimoniata da una bandiera austriaca, rinvenuta al momento del suo fatale incidente e che Ayrton portò con se per poi sventolarla in caso di vittoria in ricordo di Ratzenberger, con cui ha condiviso il tragico destino.

Ayrton Senna 1994-2009
Ayrton Senna 1994-2009
Ayrton Senna 1994-2009
Ayrton Senna 1994-2009
Ayrton Senna 1994-2009
Ayrton Senna 1994-2009
Ayrton Senna 1994-2009
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Ayrton Senna 1994-2009
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