Volkswagen, guai con l'elettrico: si fermano due fabbriche
Volkswagen fermerà per una settimana gli impianti di Zwickau e Dresda per adeguare la produzione alla domanda. Tra i fattori: concorrenza cinese, dazi USA e incertezza consumatori
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La transizione verso la mobilità elettrica continua a essere una sfida complessa per i grandi costruttori automobilistici europei. In questo scenario in continua evoluzione, Volkswagen annuncia una sospensione temporanea della produzione di veicoli elettrici nei suoi storici stabilimenti di Zwickau e Dresda, a partire dal 6 ottobre 2025. Questa decisione, che si inserisce in una strategia di riorganizzazione produttiva e adeguamento alla reale domanda di mercato, evidenzia come anche i leader del settore debbano fare i conti con dinamiche globali sempre più incerte e competitive.
Il fermo produttivo interesserà due siti emblematici della transizione elettrica del gruppo di Wolfsburg. Lo stabilimento di Zwickau, completamente riconvertito alla produzione di auto a batteria, è la culla di modelli come la ID3, ID.4, ID.5 e Audi Q4 e-tron. In parallelo, la “Fabbrica di Vetro” di Dresda, specializzata soprattutto nell’assemblaggio della ID3, si avvia verso la chiusura definitiva entro la fine del 2025, secondo quanto già concordato con le rappresentanze sindacali.
Periodo delle vacanze
La sospensione della produzione, che coincide con il periodo delle vacanze scolastiche della Sassonia, si configura come una scelta mirata a evitare l’accumulo di scorte eccessive di veicoli elettrici invenduti. In particolare, il gruppo ha già adottato misure simili nello stabilimento di Emden, dove i turni sono stati ridotti per i modelli ID.4 e ID.7. L’obiettivo dichiarato è ottimizzare la gestione della catena produttiva, riallineando la capacità industriale alla domanda effettiva, che si è rivelata più debole rispetto alle aspettative iniziali.
Questa pausa produttiva si inserisce in un contesto globale complesso per Volkswagen, che si trova a fronteggiare una serie di sfide rilevanti nel mercato delle auto a batteria. Tra queste, spiccano la volatilità della domanda da parte dei consumatori, la crescente pressione della concorrenza cinese e le barriere commerciali imposte dagli Stati Uniti, che limitano le esportazioni europee. Nonostante queste difficoltà, il primo semestre del 2025 ha visto un risultato positivo per il gruppo tedesco: le consegne globali di veicoli elettrici sono cresciute del 47% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, raggiungendo quota 465.500 unità.
In Europa cresce il settore
Il mercato europeo si è dimostrato particolarmente ricettivo, con un incremento delle vendite dell’89% e un totale di 347.900 veicoli elettrici consegnati, pari a una quota di mercato vicina al 28%. In Germania, Volkswagen ha addirittura superato Tesla nel primo trimestre 2025, con la nuova ID3 in vetta alla classifica dei modelli elettrici più venduti, seguita dalla ID.4 e dalla Skoda Enyaq. Questo successo, tuttavia, si contrappone a performance meno brillanti in Cina, dove il gruppo continua a incontrare difficoltà significative a causa della forte concorrenza locale e di un mercato sempre più competitivo.
Per quanto riguarda lo stabilimento di Dresda, la chiusura già programmata apre nuovi scenari per il futuro del sito. Tra le ipotesi in campo vi è la trasformazione della struttura in un centro dimostrativo o in una realtà con funzioni differenti dall’assemblaggio, mentre sindacati e autorità locali monitorano con attenzione i piani di ricollocamento dei lavoratori coinvolti. La gestione delle risorse umane rappresenta infatti un ulteriore banco di prova per il gruppo, che dovrà dimostrare sensibilità e responsabilità sociale nel processo di riconversione.
Una sospensione pesante
Questa sospensione produttiva sottolinea come la transizione verso la mobilità elettrica, pur procedendo con determinazione, sia ancora soggetta a molteplici incognite. I consumatori europei, pur mostrando crescente interesse, rimangono in parte incerti, mentre il contesto internazionale impone a Volkswagen un approccio sempre più cauto e flessibile. La necessità di adattarsi rapidamente alle fluttuazioni della domanda e alle strategie dei concorrenti, soprattutto in mercati chiave come la Cina, rappresenta una sfida che richiede visione strategica e capacità di innovazione.
In definitiva, la pausa nelle linee di Zwickau e Dresda non è solo un episodio isolato, ma il segnale di una fase di aggiustamento per l’intero settore automobilistico europeo. Un momento che impone riflessioni profonde su modelli produttivi, strategie commerciali e, soprattutto, sulla capacità di interpretare e anticipare le esigenze di un mercato in rapida trasformazione.
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