Roma è pronta ad accogliere le auto a guida autonoma: quando arriveranno
La guida autonoma arriva a Roma con taxi e bus senza conducente. Scopri come questa innovazione rivoluziona il trasporto pubblico e la mobilità urbana della capitale
Nel corso di un convegno significativo tenutosi presso lo Spazio Europa, l’europarlamentare Nicola Zingaretti ha pronunciato parole che riassumono perfettamente lo spirito del nostro tempo: “L’Italia e l’Europa non possono arrivare ultime. La guida autonoma non è fantascienza: è una rivoluzione industriale e culturale che sta già cambiando il mondo.” Queste affermazioni non rappresentano mere speranze, ma riflettono una realtà concreta. Negli Stati Uniti, a San Francisco, i taxi autonomi circolano quotidianamente nelle strade senza alcun conducente umano, dimostrando che questa tecnologia non appartiene più al regno della fantasia.
L’evento di questa mattina ha radunato oltre cento ricercatori, rappresentanti delle principali istituzioni europee e italiane, insieme all’assessore alla mobilità di Roma Eugenio Patanè. L’atmosfera che si respirava era quella di una città consapevole che il cambiamento non rappresenta più una possibilità remota, ma una necessità imminente. La trasformazione del trasporto pubblico della capitale richiede visione strategica e azioni concrete, non rimandabili.
Servono aggiornamenti, anche legislativi
Durante gli interventi, è emerso chiaramente come la questione non riguardi esclusivamente l’aspetto tecnologico. Il vero ostacolo risiede nella necessità di costruire un framework normativo moderno e coerente. Il Codice della Strada e il decreto smart road del 2018 si rivelano oggi profondamente obsoleti, poiché furono concepiti in un’epoca in cui la mobilità urbana era ancora interamente governata da conducenti umani. Eliminare questi vincoli normativi rappresenta il primo passo imprescindibile per permettere l’effettiva implementazione della rivoluzione della mobilità nei nostri centri urbani.
L’assessore Patanè ha individuato nel trasporto pubblico a chiamata il contesto ideale per questa innovazione, soprattutto nelle fasce orarie serali e notturne e nelle zone periferiche dove i mezzi tradizionali faticano a garantire una copertura sufficiente. Questa osservazione rivela una comprensione profonda delle reali necessità della città.
I vantaggi potenziali di questa transizione sono impressionanti e meritano attenzione: una riduzione significativa del tasso di incidentalità, un contributo sostanziale alla sostenibilità ambientale attraverso minore inquinamento, una fluidificazione del traffico urbano e, non ultimo, un accesso democratico ai trasporti per persone con difficoltà di guida o mobilità ridotta. L’europarlamentare Pierfrancesco Maran ha sottolineato come questa soluzione potrebbe colmare efficacemente i vuoti lasciati dal servizio pubblico convenzionale.
Un laboratorio di innovazione
Tuttavia, Andrea Casu ha ribadito un concetto fondamentale: il successo di questa transizione dipende dalla capacità di costruire una vera sinergia collaborativa tra istituzioni, sindacati, lavoratori e imprese. Il messaggio chiave è stato particolarmente significativo: “Non dobbiamo subire il futuro, ma costruirlo insieme”. Questa prospettiva evidenzia come l’innovazione tecnologica non possa essere imposta dall’alto, ma debba nascere dal dialogo e dalla cooperazione.
Il CEO di Olivetti Quang Ngo Dinh ha presentato le Smart Roads come evoluzione naturale del concetto di Smart City, confermando la disponibilità dell’industria tecnologica a supportare questa trasformazione radicale. Roma, città che ha sempre rappresentato un centro di innovazione nel corso della storia, potrebbe diventare il laboratorio ideale per sviluppare modelli di mobilità urbana autonoma che siano coerenti con il contesto europeo, a condizione che le istituzioni agiscano con la tempestività e la visione strategica che questo momento storico esige.