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L’iniezione ad acqua che taglia il 20% di benzina

Il sistema di iniezione ad acqua messo a punto da un tecnico francese ha già riscosso un certo successo oltralpe: ecco come funziona.

Come risparmiare benzina? Le idee in questo senso non mancano. Anzi: si può dire che sono… antiche quanto l’automobile. Con l’evoluzione dei sistemi di alimentazione, dei metalli e dei lubrificanti, è già stato compiuto un notevole passo in avanti: minori attriti, tempi via via più rapidi per il raggiungimento della temperatura d’esercizio del motore, gestione elettronica dei tempi di fasatura delle valvole e di iniezione della miscela aria-carburante nella camera di combustione sono tutte “voci” che nel tempo hanno contribuito alla diminuzione dei consumi e delle emissioni. La tecnica non si ferma di certo qui: ed ecco l’iniezione ad acqua.

Iniezione ad acqua “made in France”

Uno fra i tanti esempi di applicazione nei motori a benzina più recenti di un sistema ben collaudato arriva dalla Francia. Il dispositivo, messo a punto dall’inventore bretone Laurent Baltazar, si chiama “Eco Water” e, dal punto di vista tecnico, si può considerare come un erede in linea retta dei sistemi di iniezione ad acqua che ebbero le prime applicazioni su larga scala durante la Seconda Guerra mondiale, per l’alimentazione dei “caccia” tedeschi e americani. Ma andiamo con ordine.

Prezzo dei carburanti: anche in Francia è elevato

La stampa specializzata d’oltralpe ha ribattezzato “Motore ibrido ad acqua” il kit “Eco Water” realizzato da Laurent Baltazar. Una definizione piuttosto impropria, perché in effetti si tratta di un vero e proprio sistema di iniezione ad acqua che promette il 20% di consumo di carburante in meno.

In effetti, il prezzo raggiunto dalla benzina anche in Francia (le ultime rilevazioni in ordine di tempo, datate lunedì 11 luglio 2022, dànno un prezzo medio “alla pompa” di 1,98 euro al litro) fa sì che anche l’invenzione del tecnico bretone abbia dimostrato un buon gradimento da parte del pubblico. O almeno, così sembra: le fonti Web indicano che l’invenzione (che ha già permesso all’autore di guadagnarsi due riconoscimenti al Concorso “Leonardo da Vinci” indetto dalla Federazione francese degli Inventori e ad un concorso che si è tenuto al Salon de Provence) viene adottata da un migliaio di automobilisti all’anno.

Kit di iniezione ad acqua “Eco Water”: i vantaggi

I vantaggi indicati dagli utenti che hanno montato il kit realizzato da Laurent Baltazar riguardano soprattutto l’ottimizzazione dei consumi, in virtù del fatto che le temperature di funzionamento sono inferiori. Questo avviene grazie al principio di utilizzo dell’acqua distillata, utilizzata in piccola parte nell’iniezione al posto della benzina.

Un sistema conosciuto da molto tempo

Come si accennava più sopra, l’applicazione pratica della “iniezione ad acqua” è di vecchia data: dai “caccia” della seconda Guerra mondiale (il motore tedesco DB 605 montato sui Messerschmitt BF109 e BF 110, il gruppo Bmw 801 montato sul Focke-Wulf Fw 190 ma anche l’unità Pratt & Whitney R-2800-59 del Republic P-47 Thunderbolt a partire dalla versione P-47D e il Packard V-1650-9 montato sul P-51H) e, quasi un secolo prima, dalla teoria delle prime possibili applicazioni nel motore a gas illuminante messo a punto nel 1865 da Pierre Hugon. più vicine ai giorni nostri: l’adozione dell’iniezione di acqua nei collettori di aspirazione delle Toyota Celica GT-Four Gruppo A impiegate nel Mondiale Rally, alle Ford Escort Cosworth, alle monoposto di Formula 1 Ferrari 126 C2 e 126 C3. In tempi più recenti, si ricorda il “Waterboost” progettato da Bosch e adottato da Bmw M4 GTS.

Iniezione ad acqua: Bosch spiega come funziona

La stessa Bosch illustra, più in dettaglio, che in alcuni motori (soprattutto quelli ad alte prestazioni) quasi il 20% della benzina va sprecata per generare l’energia termica sufficiente al raffreddamento dei condotti di aspirazione. Questo quantitativo di carburante, in altre parole, non partecipa attivamente alla combustione. È qui che avviene lo “scambio”: un quinto di benzina che non serve alla combustione viene sostituito dall’acqua distillata, che una volta vaporizzata mediante iniezione e aggiunta alla miscela di aria e benzina permette una maggiore dispersione del calore, proprio per via dell’elevato fabbisogno energetico richiesto nella vaporizzazione e del potere dell’acqua di sottrarre grandi quantità di calore per evaporare.

Con il “Waterboost”, già durante la progettazione si può aumentare il rapporto di compressione (e ottenere più potenza utile), e deriva un migliore riempimento dei cilindri. Ne beneficiano anche il turbo e la minore detonazione della benzina, aumenta la durata delle parti in movimento, le candele hanno una vita più lunga e il lubrificante richiede intervalli di sostituzione più elevati.

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