Nuovo richiamo Stellantis per problemi al motore 1.2 PureTech Gen 3
Stellantis richiama migliaia di auto dei suoi marchi per problemi al motore PureTech 1.2 Gen 3 per rischio incendio
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Nuove ombre si addensano sul percorso industriale di Stellantis, uno dei principali attori globali del settore automotive, alle prese con una nuova problematica che riguarda il suo propulsore di punta: il motore PureTech 1.2. L’ultimo capitolo di questa vicenda vede coinvolti non solo i clienti italiani, ma anche migliaia di automobilisti in tutta Europa, a causa di un difetto potenzialmente pericoloso che ha portato all’avvio di una massiccia campagna di richiamo auto.
Rischio incendio
Al centro dell’attenzione, questa volta, c’è un’anomalia riscontrata nei tubi ad alta pressione del carburante. Secondo quanto comunicato dal costruttore, un serraggio insufficiente dei dadi sul tubo potrebbe causare perdite carburante, generando un concreto rischio incendio. Si tratta di un inconveniente che interessa la terza generazione del propulsore, denominata PureTech 1.2 EB Gen3, che avrebbe dovuto rappresentare la svolta definitiva in termini di affidabilità e sicurezza.
La portata del problema è significativa: soltanto in Francia sono quasi 238.000 i veicoli coinvolti, ma la procedura di richiamo riguarda l’intero mercato europeo. La lista dei marchi interessati è ampia e include nomi di primo piano del gruppo Stellantis: Alfa Romeo, Citroën, DS, Fiat, Jeep, Lancia, Opel e Peugeot. I modelli soggetti al richiamo sono equipaggiati con il motore PureTech 1.2, sia nella versione tradizionale sia nella più recente variante mild hybrid, con potenze comprese tra 100 e 145 CV e prodotti tra il 2023 e il 2025.
Doveva essere la versione definitiva e affidabile
Il dato che rende la vicenda particolarmente frustrante per molti clienti è che questa terza generazione del motore era stata lanciata sul mercato come la risposta definitiva alle criticità delle versioni precedenti. I modelli antecedenti, infatti, erano stati spesso al centro delle cronache per i problemi legati alla cinghia di distribuzione in bagno d’olio, un difetto che aveva compromesso l’affidabilità del propulsore e causato numerosi interventi in garanzia. Con la versione EB Gen3, Stellantis aveva dichiarato di aver completamente riprogettato il motore, sostituendo la cinghia con una catena di distribuzione e rinnovando oltre il 70% dei componenti. L’obiettivo era quello di riconquistare la fiducia dei consumatori e proporre un prodotto finalmente all’altezza delle aspettative.
Nonostante le rassicurazioni dell’azienda sulla bassa probabilità che si verifichino incidenti gravi, la dimensione dell’intervento è tale da sollevare nuovi interrogativi sulla qualità costruttiva di alcuni componenti chiave dei motori moderni. La complessità tecnologica crescente, infatti, sembra rendere sempre più difficile per i costruttori garantire un livello di affidabilità adeguato, anche nei modelli di ultima generazione.
Avanti con una procedura di riparazione
Per quanto riguarda la soluzione tecnica al problema, Stellantis ha già predisposto una procedura di riparazione che, secondo quanto dichiarato, sarà rapida e completamente gratuita per i clienti. L’intervento consiste nel semplice, ma fondamentale, serraggio corretto dei dadi difettosi sui tubi ad alta pressione del carburante. Nel frattempo, i proprietari dei veicoli interessati sono invitati a prestare la massima attenzione a segnali di allarme come l’odore di benzina nell’abitacolo, consumi anomali o l’accensione di spie sul cruscotto. Qualora si riscontrassero tali sintomi, è fondamentale rivolgersi immediatamente alla rete di assistenza ufficiale.
Questo nuovo episodio rischia di riaccendere i dubbi già esistenti tra i consumatori circa la reale affidabilità dei motori più moderni e la capacità dei grandi gruppi automobilistici di prevenire difetti di fabbricazione che possono avere ripercussioni sulla sicurezza. Per Stellantis, la sfida sarà quella di dimostrare la propria trasparenza e tempestività nella gestione delle criticità, lavorando per ristabilire la fiducia degli automobilisti. Solo attraverso un approccio responsabile e un dialogo costante con i clienti sarà possibile superare questo ennesimo banco di prova per la reputazione del gruppo e dei suoi numerosi brand, tra cui Alfa Romeo, Citroën, DS, Fiat, Jeep, Lancia, Opel e Peugeot.
In definitiva, la vicenda del motore PureTech 1.2 EB Gen3 rappresenta un campanello d’allarme per l’intero settore: la spinta verso l’innovazione tecnologica deve necessariamente andare di pari passo con il mantenimento di elevati standard qualitativi, affinché la sicurezza e la fiducia degli utenti non vengano mai messe in secondo piano.
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