Italiano beccato a quasi 200 km/h, non c'è solo la multa: espulso dal Paese

In Svizzera le sanzioni per chi supera i limiti di velocità sono tra le più severe d'Europa: multe elevate, ritiro patente e divieto di circolazione

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 16 lug 2025
Italiano beccato a quasi 200 km/h, non c'è solo la multa: espulso dal Paese

Viaggiare sulle strade della Svizzera non è mai stato così impegnativo per chi è abituato a regole più flessibili. Nel cuore dell’Europa, la nazione elvetica ha scelto una linea dura per garantire il rispetto dei limiti di velocità, applicando sanzioni che non solo colpiscono il portafoglio, ma possono incidere profondamente sulla vita degli automobilisti. Il sistema svizzero non ammette deroghe: chi sgarra, paga caro, e spesso paga in modo proporzionale al proprio reddito, secondo una logica che punta a colpire realmente chi infrange le regole, senza alcuna distinzione di nazionalità.

Autorità molto severe

Le autorità elvetiche hanno implementato uno dei sistemi sanzionatori più severi d’Europa. Qui, il rispetto delle norme stradali è un imperativo assoluto e le infrazioni gravi vengono punite senza esitazione. Emblematico è il caso di un cittadino italiano, fermato mentre percorreva un tratto autostradale della A2 a una velocità di 193 km/h, ben oltre il limite di 100 km/h. Per lui, oltre a una sanzione esemplare, è scattato l’allontanamento immediato dal territorio svizzero, a dimostrazione di quanto sia concreto il rischio per chi decide di sfidare le regole.

Una delle peculiarità che rende il sistema svizzero unico è la proporzionalità delle multe rispetto al reddito del trasgressore. Non si tratta di semplici cifre fisse: le sanzioni vengono calcolate in base alle possibilità economiche dell’automobilista, con l’obiettivo di rendere la punizione davvero efficace. Eclatante è il caso di un conducente svizzero che, a seguito di infrazioni multiple, si è visto recapitare una multa superiore ai 105.000 euro. Una cifra che lascia senza parole e che testimonia la determinazione delle autorità nel contrastare i comportamenti pericolosi.

Un pirata della strada

Nel contesto normativo elvetico è stato introdotto il concetto di pirateria della strada, una definizione che mira a colpire con forza i comportamenti più rischiosi e irresponsabili. Chi supera di 40 km/h i limiti urbani, di 50 km/h quelli extraurbani o di 60 km/h i limiti autostradali, viene automaticamente etichettato come “pirata della strada”. Le conseguenze sono pesantissime: si rischia il carcere, la confisca del veicolo e, nei casi più gravi, il ritiro patente a tempo indeterminato. Non si tratta solo di deterrenti simbolici, ma di misure concrete che hanno già cambiato il modo di guidare sulle strade svizzere.

Gli episodi di cronaca recente confermano questa politica di tolleranza zero. A Gentilino, un motociclista di appena ventidue anni è stato fermato mentre sfrecciava a 110 km/h in un tratto urbano dove il limite era di 50 km/h. Stessa sorte per un giovane svizzero ad Airolo, sorpreso a 118 km/h in una zona dove il limite imposto era, ancora una volta, di 50 km/h. In entrambi i casi, la risposta delle autorità è stata immediata e inflessibile: patente ritirata sul posto, senza possibilità di appello.

Nessuno sconto

La polizia cantonale svizzera si distingue per l’approccio rigoroso e per i controlli capillari che vengono effettuati su tutto il territorio. Nessuno è al riparo dai controlli, siano essi automobilisti, motociclisti o conducenti di mezzi pesanti. Il messaggio è chiaro e inequivocabile: in Svizzera, la sicurezza stradale viene prima di tutto, e chi mette a rischio la propria incolumità o quella degli altri deve essere pronto ad affrontare conseguenze estremamente severe.

Un aspetto spesso sottovalutato dagli automobilisti stranieri, in particolare dagli italiani che attraversano il confine, è proprio la rigidità di queste regole. La fama della Svizzera come nazione inflessibile in materia di sicurezza sulle strade non è frutto di esagerazioni o dicerie, ma una realtà ben documentata e supportata da fatti concreti. Attraversare la A2 o qualsiasi altra arteria elvetica senza rispettare i limiti di velocità può trasformarsi in un’esperienza molto amara, sia dal punto di vista economico che personale.

In conclusione, chiunque si metta al volante sulle strade svizzere deve essere pienamente consapevole che ogni comportamento viene monitorato e valutato con attenzione. Il rispetto delle regole non è solo una questione di civiltà, ma una necessità per evitare sanzioni pesanti e complicazioni legali. La sicurezza stradale in Svizzera non è uno slogan, ma una vera e propria missione, sostenuta da un sistema di controlli e sanzioni tra i più avanzati e severi al mondo. Prima di varcare il confine, meglio informarsi e, soprattutto, adeguarsi: in Svizzera, le regole non si discutono, si rispettano.

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