Citroën ferma tutte le auto con airbag Takata dopo l'ultimo incidente
Citroën avvia il richiamo di 441.000 C3 e DS3 in Europa per airbag Takata difettosi, responsabili di incidenti mortali in Francia
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Una nuova tragedia riaccende i riflettori sul caso degli airbag Takata, già noto come uno dei più gravi scandali industriali nel settore automobilistico. A Reims, una donna di 37 anni ha perso la vita a causa di un malfunzionamento di questi dispositivi, spingendo Citroën ad avviare una massiccia campagna di richiamo veicoli per garantire la sicurezza dei propri clienti. Il richiamo coinvolge in particolare i modelli C3 e DS3, dotati di airbag difettosi.
Stop immediato alle vetture
In risposta all’emergenza, il CEO di Citroën, Xavier Chardon, ha annunciato una rigorosa politica di “stop drive”, imponendo l’immediato fermo dei veicoli interessati fino a quando non saranno riparati presso le officine autorizzate. Questa azione mira a garantire interventi rapidi e su larga scala, con una particolare attenzione ai 82.000 veicoli attualmente in circolazione in Francia. Nel complesso, il programma di richiamo coinvolgerà 441.000 unità in Europa, con una seconda fase prevista per il 2025 che si concentrerà su 236.900 veicoli nel nord della Francia, dopo una prima fase nella primavera 2024 dedicata ai paesi del sud Europa.
Il problema tecnico degli airbag Takata è noto dal 2014 e riguarda la degradazione del propellente utilizzato nei dispositivi. In condizioni di elevata umidità e temperature elevate, il propellente può causare l’esplosione dell’airbag, proiettando frammenti metallici e plastici all’interno dell’abitacolo, con conseguenze potenzialmente letali per gli occupanti del veicolo. Questo difetto ha già provocato almeno 18 decessi in Francia e decine di vittime in tutto il mondo.
Non sono gli unici
Citroën non è l’unica casa automobilistica a fronteggiare questa emergenza. Numerosi altri costruttori di rilievo, tra cui Honda, Toyota, Volkswagen, Stellantis, Nissan, Tesla, Ford, BMW e Ferrari, sono stati costretti a intraprendere campagne di richiamo simili. La portata globale del problema ha evidenziato le sfide logistiche legate al raggiungimento di tutti i proprietari dei veicoli interessati e alla gestione delle riparazioni su vasta scala.
L’iniziativa di Citroën sottolinea l’urgenza di risolvere definitivamente questa criticità. Per garantire il successo del piano, è essenziale la collaborazione tra aziende, autorità competenti e, soprattutto, i proprietari dei veicoli coinvolti. Questi ultimi devono prestare massima attenzione agli avvisi di richiamo e recarsi tempestivamente nei centri assistenza per la sostituzione dei componenti difettosi.
Con l’adozione di misure così severe e il coinvolgimento di un numero così elevato di veicoli, il caso degli airbag Takata rappresenta un monito per l’intero settore automobilistico, richiamando l’importanza di una maggiore attenzione alla qualità e alla sicurezza dei componenti utilizzati nei veicoli. La risposta tempestiva di Citroën, con la sua politica di “stop drive” e il piano di richiamo, rappresenta un passo significativo verso la tutela dei consumatori e la prevenzione di ulteriori tragedie.
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