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Revisioni auto: in arrivo un aumento di 10 euro

Un emendamento alla legge di Bilancio prevede un 22% in più per i costi dei collaudi: una compensazione arriverebbe da un “Bonus Veicoli sicuri”, ma Federconsumatori pensa alle famiglie, mentre Cna parla di boccata d’ossigeno per il settore.

Il costo della revisione periodica dei veicoli potrebbe aumentare di 9,95 euro. Il che, all’atto pratico, significa che sottoporre il proprio veicolo al collaudo costerà, rispettivamente, 54,95 euro (da 45 euro) se la revisione viene effettuata presso una delle sedi provinciali del Dipartimento dei Trasporti Terrestri (ex Motorizzazione Civile), e 76,83 euro (da 66,88 euro) se ci si reca presso uno dei circa 5.000 Centri Revisioni presenti sull’intero territorio nazionale. È, in buona sostanza, quanto stabilito in un emendamento di modifica al disegno di legge di Bilancio approvato dalla Commissione alla Camera.

Costi delle revisioni: 22% in più

All’atto pratico, ciò comporterà – qualora dovesse diventare definitivo – un aumento del 22% “tout court”. Non poco, anche se si considera che le tariffe, fissate in forma ufficiale ed uguali per tutti, non subivano un “ritocco” verso l’alto da più di dieci anni.

“Bonus Veicoli Sicuri”: come funziona

Come (parziale) compensazione sull’improvviso aumento del costo di revisione a carico dei consumatori, nello stesso emendamento viene prevista la possibilità, per tutti gli utenti, di usufruire di un “Bonus Veicoli sicuri”. Con questo strumento, la prima revisione che venga effettuata entro tre anni sarà esentata dall’aumento. Tuttavia, il “bonus” avrà valore per una sola “seduta” di collaudo e per un solo veicolo (qualora se ne possieda più di uno, dunque, gli altri veicoli pagheranno il costo intero con la nuova maggiorazione). La maggiore spesa di revisione verrebbe dunque, per una volta, compensata dallo Stato. Le nuove tariffe, indica un “lancio” Ansa, verranno aumentate previo decreto ad hoc, a cura del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed in concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, che dovrà essere emanato entro 30 giorni dalla pubblicazione della nuova legge di Bilancio 2021 in Gazzetta Ufficiale. La stima di costo è nell’ordine di 4 milioni di euro all’anno per il 2021, il 2022 ed il 2023.

Cna: “Boccata d’ossigeno, tariffe ferme da 13 anni”

In una nota, la Confederazione Nazionale dell’Artigianato dichiara di “Apprezzare l’emendamento approvato dalla Commissione Bilancio alla Camera”, risultato di “Un continuo confronto con il Parlamento, ed in particolare con la Commissione Trasporti ed i Ministeri interessati per favorire il completamento della riforma sulle revisioni”. Più che di aumento (che in realtà così è, per milioni di consumatori), Cna preferisce parlare di “Adeguamento” delle tariffe per le revisioni auto, “Ferme da 13 anni”. L’incremento di 9,95 euro “Rappresenta una boccata di ossigeno per i centri di revisione privati, una categoria che da anni registra una crescita rilevante dei costi di gestione in termini di nuove tecnologie impiegate e formazione”.

“Compensazione dallo Stato”

“Fra l’altro – puntualizza la nota pubblicata nel portale Web di Cna – l’adeguamento delle tariffe per le revisioni auto non peserà sulle tasche degli italiani: l’emendamento approvato prevede infatti che lo Stato erogherà un bonus ai proprietari di veicoli, pari all’incremento di 9,95 euro”. Cna “Sollecita il varo in tempi rapidi del relativo decreto con le modalità per il beneficio che in alcun modo dovrà essere anticipato dalle imprese”.

Revisioni automezzi pesanti: bocce ferme

Niente da fare, almeno per il momento, in merito agli auspicati interventi di modifica delle revisioni per i mezzi pesanti, che “Scontano ritardi di oltre un anno, con gravi conseguenze sul fronte della sicurezza stradale”. “La Commissione Trasporti alla Camera – indica Cna – aveva approvato all’unanimità un emendamento per affidare ai centri privati i collaudi e le revisioni dei mezzi pesanti completando così la riforma. L’auspicio è che con l’apertura del Tavolo Istituzionale con il Ministero dei Trasporti, lo scorso 10 dicembre, si possa arrivare al più presto ad una soluzione positiva anche in materia di collaudi e revisione dei mezzi pesanti”.

Federconsumatori: “Famiglie penalizzate”

L’emendamento che fissa un rincaro di quasi 10 euro per i costi di revisione fa storcere il naso a Federconsumatori, che in un comunicato online fa notare come l’aumento, che porta a 76,88 euro il costo medio della revisione, “Penalizza in particolar modo i nuclei che non possono permettersi di cambiare auto, e che dovranno sommare tale aumento (fatta salva la prima revisione) a tutti gli interventi di manutenzione che un’auto richiede”.

Non si capisce il criterio alla base di questa novità

Federconsumatori, appresa la notizia, rimarca che il momento non è dei più indicati per mettere mano alle tariffe, ritoccandole al rialzo: “In una fase di forte difficoltà per le famiglie, in cui mancano le certezze necessarie per progettare acquisti impegnativi ed onerosi, non riusciamo a comprendere la logica che sta dietro a tale misura. Per questo chiediamo al Governo chiarimenti, ma soprattutto modifiche in direzione di una maggiore equità”. La priorità, rimarca l’Associazione, va rivolta “Ai bisogni delle famiglie colpite dalla crisi causata dalla pandemia, dei cittadini che da mesi aspettano di percepire la cassa integrazione e prendere provvedimenti necessari ad attenuare e contrastare l’aumento delle disparità e delle disuguaglianze economiche e sociali in forte crescita nel Paese”.

Revisioni: ecco le proroghe

Con la legge n. 120 dell’11 settembre 2020, che ha convertito il Decreto Semplificazioni con le modifiche recepite, sono arrivati nuovi “slittamenti” alle date di scadenza delle revisioni auto, adottate per venire incontro alle esigenze di milioni di persone di fronte all’emergenza sanitaria.

  • Proroga di sette mesi (per l’Italia ed i Paesi UE) per le revisioni di autovetture, bus, autocaravan, autotreni ed autoarticolati e rimorchi aventi massa superiore a 3,5 tonnellate scadute a marzo, aprile, maggio, giugno, luglio e agosto 2020
  • Proroga fino al 31 dicembre 2020 per i veicoli la cui revisione era in scadenza al 30 settembre (provvedimento valido soltanto in Italia)
  • Proroga al 28 febbraio 2021 del permesso di circolazione (soltanto in Italia) relativo ai veicoli la cui revisione è scaduta ad ottobre, novembre e dicembre 2020
  • Proroga al 31 dicembre della circolazione (soltanto in Italia) per motocicli, ciclomotori, minicar e rimorchi di massa inferiore a 3,5 tonnellate la cui revisione era scaduta ad agosto e settembre 2020
  • Proroga al 28 febbraio 2021, per le stesse categorie L e 01-02, della circolazione (soltanto in Italia) ai veicoli la cui revisione è scaduta ad ottobre, novembre e dicembre 2020.

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