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Renault Arkana: la prova di redazione

4 tester hanno concentrato le loro attenzioni sul SUV coupé di Renault proposto con unità elettrificate.

Quando i SUV coupé vengono sdoganati anche da un brand generalista come Renault, la curiosità è condivisa, per cui l’Arkana non è sfuggita alla prova di redazione, dove ogni tester ha potuto dire la sua su un prodotto originale e molto interessante, pensato e costruito nel segno dell’elettrificazione.

Tester 1

Ricordo con piacere l’effetto dirompente nel mondo SUV della BMW X6 di prima generazione, un’auto unica in quel momento, che ha fatto scuola, e la Renault Arkana, in parte, ne riprende i tratti riproponendoli in base allo stile attuale della Casa della Losanga. Fari a LED con firma luminosa a C, e posteriore con luci che si incontrano al centro del baule rappresentano il legame di design con la Megane, ma il SUV Coupé transalpino mostra i muscoli attraverso passaruota scolpiti, cerchi in lega importanti, e si distingue dalla massa delle proposte di segmento C a ruote alte con i montanti posteriori inclinati ed il lunotto che scende verso il basso in modo agile e sfuggente.

Certo, la visibilità non è delle migliori in manovra, ed è bene affidarsi a retrovisori e retrocamera, ma non si passa mai inosservati, soprattutto se la si sceglie in una colorazione vivace, ma anche nera ha il suo fascino.

Chi proprio non può farne a meno, può scegliere la variante RS Line con dettagli aerodinamici ripresi dalle RS più specialistiche, ma anche con l’allestimento Intens ha una silhouette interessante. Con un’altezza che sfiora il metro e sessanta centimetri è anche imponente, quindi ha un carattere forte, ma è abbastanza compatta, come dimostra la lunghezza di 4,57 metri, per cui rappresenta il giusto compromesso tra una guida urbana ed extraurbana.

Tester 2

Chi “tiene famiglia” deve pensare anche all’abitabilità, e sì che in redazione c’è chi può permettersi anche una due posti, ma il mondo è bello perché è vario, e quindi vado a valutare l’abitacolo anche in base allo spazio interno.

Davanti si viaggia comodi, con una plancia che si estende in orizzontale in cui, come sull’ultima Captur, spunta il display da 9,3 pollici per l’infotainment che calamita subito l’attenzione. Anche la strumentazione è digitale, e varia in base alle modalità di guida, mentre nella console centrale i pulsanti che richiamano alcune funzioni, come il My Sense, risultano pratici, alla stregua di quelli del climatizzatore, che però non è bi-zona, ma vanta pratiche bocchette posteriori. Utili anche le 2 prese USB subito al di sotto delle manopole del clima.

La zona posteriore non è da meno, visto che lo spazio è abbondante sia per le ginocchia che per la testa, e si può viaggiare anche in 3 senza troppe rinunce. Nonostante l’elettrificazione, il bagagliaio è ampio, si parte da 498 litri, con la variante full hybrid che perde 38 litri, ma francamente nell’utilizzo quotidiano la cosa non disturba. Semmai è l’altezza da terra del vano di carico, 78 cm, a creare qualche problematica con gli oggetti più pesanti, ma non si può avere tutto dalla vita, il look sportivo impone qualche sacrificio.

Tester 3

L’aspetto da coupé si riflette anche nella soddisfazione al volante? In parte sì, perché lo sterzo è pronto, il telaio consente di prendersi qualche libertà sul misto, e la velocità non manca, soprattutto sulla mild hybrid con il 1.3 turbo benzina. Chiaramente, va tenuto conto delle esigenze di sostenibilità di cui un’auto moderna necessita.

Quindi, se si vuole sfruttare tutto il suo potenziale con più insistenza, la variante mild hybrid è quella che più si presta ad una guida coinvolta, e non è un discorso di potenza pura (160 CV mild hybrid, 145 CV E-Tech), quanto di erogazione e trasmissione. Infatti, mentre mild hybrid sfrutta un cambio a doppia frizione a 7 rapporti, la E-Tech, che ha una trasmissione unica nel suo genere, si vedano le prove di Clio e Captur con la stessa power-unit, mostra qualche incertezza nei cambi marcia nel momento in cui si tende a sfruttarne la meccanica.

Il discorso però si capovolge a favore della full hybrid quando si parla di consumi, visto che quest’ultima sui percorsi extraurbani può ottenere medie superiori ai 20 km/l, mentre in città supera i 17 km/l, con una media generale di 17,5 km/l inficiata solamente da un peggioramento delle percorrenze in autostrada dove non arriva ai 15 km/l. Numeri decisamente migliori della variante con l’ibrido leggero che non va oltre i 14-15 km/l di media generale.

Tester 4

Bella è bella, oggettivamente questa Arkana è un proposta interessante, e la metterei tra le papabili per un possibile acquisto di un SUV di segmento C, ma la sicurezza? Dopo qualche giorno al volante sono rimasto soddisfatto degli ADAS presenti sulla vettura in prova, che, in pratica, presenta una guida autonoma di livello 2, quindi offre tutti gli aiuti che consentono all’auto di rimanere in carreggiata e tenere la distanza di sicurezza, tanto per citarne alcuni tra i più importanti.

Ma, volendo, con l’easy park assist, si può godere anche del sistema di parcheggio semiautomatico per eliminare anche quest’incombenza. Niente male, considerando quanto la vita frenetica di questi tempi sia foriera di distrazioni, che spesso, ammettiamolo, provengono dal telefono. Per quest’ultimo, fortunatamente, c’è un bel vano con tanto di ricarica ad induzione, in modo che si possa collegare alla vettura per effettuare le chiamate senza staccare le mani dal volante, un malcostume che, oltre ad essere pericoloso, è vietato dal codice della strada.

Considerando la dotazione di serie, che annovera anche ADAS che su altre vetture più blasonate sono a pagamento, il prezzo risulta piuttosto interessante, visto che parte da 30.350 euro per la mild hybrid in allestimento Intens con il 1.3 sovralimentato a 4 cilindri, ed arriva ai 34.650 euro della E-Tech full hybrid nella variante RS Line.

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