Produzione auto in Italia, contrazione del 22,4% nei primi mesi del 2025
La produzione automotive italiana crolla del 22,4% nel primo quadrimestre 2025. Possibili soluzioni dai fondi MASE per veicoli a zero emissioni
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La situazione dell’industria automobilistica italiana continua a peggiorare, mostrando segnali di una crisi strutturale sempre più profonda. Nei primi quattro mesi del 2025, la produzione automotive ha subito una contrazione complessiva del 22,4%, confermando un trend negativo già evidente nel 2024. Secondo i dati ISTAT, il mese di aprile 2025 ha segnato un ulteriore peggioramento, con un calo produttivo del 17,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Un crollo verticale
Particolarmente preoccupante è la situazione delle autovetture. La crisi auto Italia ha raggiunto il suo apice ad aprile, quando sono state prodotte appena 17.000 unità, registrando un crollo del 47,5% rispetto al 2024. La produzione di autoveicoli nel complesso ha subito una flessione del 30% nel mese e del 29% nel quadrimestre. Questi numeri evidenziano la gravità della situazione, che sembra lontana da una risoluzione a breve termine.
Il segmento dei componenti e accessori non è immune a questa contrazione. Nel mese di aprile 2025, l’attività in questo settore è diminuita del 6,4%, mentre il calo complessivo per il periodo gennaio-aprile è stato del 15,9%. Tuttavia, in un panorama generalmente negativo, emerge un segnale positivo dal comparto delle carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi, che ha registrato una crescita del 12,9% ad aprile e del 5,6% nel quadrimestre. Questo risultato rappresenta una nota di speranza in un contesto dominato da difficoltà.
Stimolare la domanda
Una possibile via d’uscita dalla crisi potrebbe arrivare dai fondi MASE, pari a circa 600 milioni di euro, riassegnati dal PNRR e destinati a incentivare l’acquisto di veicoli zero emissioni. Gianmarco Giorda, direttore generale di ANFIA, ha sottolineato l’importanza di questi fondi per stimolare la domanda e sostenere la transizione verso una mobilità più sostenibile. Tuttavia, resta da vedere se queste misure saranno sufficienti a invertire la rotta.
La crisi attuale non è un fenomeno isolato, ma il proseguimento di un declino iniziato già nel 2024, anno in cui il settore aveva registrato una diminuzione complessiva del 22,7%, con un drammatico calo del 36,6% a dicembre. Nonostante ciò, alcuni analisti intravedono opportunità di ripresa. L’Italia potrebbe posizionarsi come un hub produttivo di rilievo, capace di attrarre investimenti da parte di grandi case automobilistiche internazionali. Tuttavia, per realizzare questa visione, saranno necessarie strategie mirate e interventi tempestivi.
I prossimi mesi saranno cruciali per determinare se le misure di sostegno e gli incentivi riusciranno a mitigare il calo produzione 2025 e a rilanciare il settore. Nel frattempo, l’industria automobilistica italiana continua a navigare in acque agitate, con una stabilità che appare sempre più lontana. La capacità di affrontare questa crisi dipenderà dalla rapidità e dall’efficacia delle azioni intraprese, nonché dalla collaborazione tra istituzioni e operatori del settore.
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