Porsche, a rischio il 25% dei posti di lavoro in Germania: 5.500 persone

Porsche considera trasferimenti produttivi, esternalizzazioni e tagli che potrebbero colpire fino al 25% dei dipendenti in Germania; bonus ridotto e costi per batterie in aumento

Porsche, a rischio il 25% dei posti di lavoro in Germania: 5.500 persone
G C
Giorgio Colari
Pubblicato il 12 dic 2025

Nel cuore della Germania, una delle più iconiche case automobilistiche del mondo si trova a un bivio cruciale: Porsche è alle prese con una delle più profonde crisi occupazionali della sua storia recente, dovendo bilanciare la salvaguardia dei posti di lavoro con la necessità di rimanere competitiva in un mercato globale in rapida evoluzione. I numeri che emergono sono emblematici: 23.000 dipendenti tedeschi coinvolti, 5.500 tagli previsti, una spesa straordinaria di 1,3 miliardi di euro stimata per il 2025, e un piano che prevede il trasferimento di alcune attività produttive all’estero insieme a una significativa riduzione dei benefit aziendali.

Strategia di ristrutturazione in atto

La strategia di ristrutturazione, racchiusa nel cosiddetto “Pacchetto Futuro”, si presenta come una risposta obbligata alle nuove sfide imposte dalla transizione verso la mobilità elettrica. Gli storici stabilimenti di Zuffenhausen e il prestigioso centro di ricerca di Weissach sono direttamente coinvolti in questo processo di revisione, con un impatto che va ben oltre i confini fisici degli impianti e tocca profondamente il tessuto sociale delle comunità locali.

A guidare il confronto tra azienda e lavoratori è Ibrahim Aslan, presidente del Comitato Aziendale Generale, che si trova ad affrontare una negoziazione delicata su più fronti. Le misure al vaglio non si limitano alla semplice riduzione del personale, ma includono anche l’esternalizzazione di diversi servizi e il trasferimento di alcune attività produttive in paesi dove il costo della manodopera è più contenuto. Un ulteriore elemento di preoccupazione riguarda la restrizione dei programmi di previdenza complementare e la contrazione delle opportunità di apprendistato, con ripercussioni dirette sulle prospettive future delle nuove generazioni di lavoratori.

Riduzione del bonus ai dipendenti

Il segnale più evidente delle difficoltà economiche che Porsche sta attraversando è rappresentato dalla riduzione del bonus dipendenti: nel 2023 la cifra corrisposta era di 9.690 euro, mentre nel 2024 è scesa drasticamente a 5.250 euro. Questo calo significativo è il riflesso di margini aziendali sempre più compressi, in un contesto in cui la competizione internazionale si fa sempre più serrata e le risorse disponibili vengono progressivamente assorbite dagli investimenti necessari per la transizione tecnologica.

Il vero nodo centrale della crisi è legato allo sviluppo delle batterie e all’elettrificazione dell’intera gamma. La necessità di investire ingenti capitali in ricerca e sviluppo, così come nella riconversione degli impianti produttivi, sta mettendo a dura prova i modelli occupazionali tradizionali. L’impatto di questa rivoluzione non si limita alla sola Porsche: l’intero settore automobilistico tedesco, e più in generale mitteleuropeo, si trova ad affrontare pressioni senza precedenti sia dal punto di vista tecnologico che da quello finanziario.

L’esempio di Audi

Un esempio emblematico arriva da Audi, che ha recentemente annunciato la soppressione di 7.500 posizioni entro il 2029. Questa tendenza si inserisce in un quadro più ampio, in cui le case automobilistiche sono chiamate a rivedere i propri assetti organizzativi per fronteggiare la concorrenza globale e i costi elevatissimi dell’innovazione. Le trattative con i sindacati sono ancora in corso e mirano a ottenere ammortizzatori sociali adeguati e piani di ricollocazione che possano attenuare l’impatto sociale dei tagli.

Nonostante gli sforzi, tuttavia, il clima di incertezza rimane elevato. I tempi e la portata definitiva dei licenziamenti non sono ancora stati definiti con precisione, lasciando i lavoratori in una situazione di grande preoccupazione per il proprio futuro. La trasformazione della mobilità, trainata dalla corsa verso l’elettrificazione e la digitalizzazione, rappresenta una sfida che impone sacrifici e richiede una profonda revisione dei modelli industriali tradizionali.

Ti potrebbe interessare: