Home Motorsport Peugeot 9X8: ecco la hypercar senza alettone che debutterà nel WEC 2022

Peugeot 9X8: ecco la hypercar senza alettone che debutterà nel WEC 2022

Riflettori puntati sulla configurazione pressoché definitiva della novità ad alimentazione ibrida da 680 CV che il marchio di Sochaux schiererà in pista nella massima serie a ruote coperte: fra gli elementi-novità, spicca l’assenza dell’ala posteriore.

La sigla che identifica il nuovo modello costituisce un omaggio alla tradizione del marchio nella principale serie sportiva dedicata alle “ruote coperte”, e nello stesso tempo riassume i contenuti tecnologici della sua categoria di appartenenza. In estrema sintesi: Peugeot 9X8, svelata in anteprima streaming alla presenza dei vertici di Sochaux, dei responsabili tecnici del progetto e dei piloti che dal 2022 la porteranno in pista. Con 9X8 – denominazione che raccoglie idealmente il testimone dalle “storiche” 905 di inizio anni 90 e di 908 delle vittorie targate 2009, prima cioè che il management di Peugeot decidesse di ritirarsi dalla scena del Mondiale Endurance – Peugeot sancisce ufficialmente il suo ritorno nel massimo Campionato di durata, che avverrà nel 2022 con due esemplari della nuovissima Le Mans Hypercar.

Ecco chi le guiderà

Definiti i piloti chiamati a condurle in gara:

  • Paul Di Resta;
  • Loïc Duval;
  • Mikkel Jensen;
  • Kevin Magnussen;
  • Gustavo Menezes;
  • James Rossiter;
  • Jean-Eric Vergne.

Un legame con le strategie di marchio

Nel dettaglio, la “X” indica il modulo di elettrificazione con trasmissione a trazione integrale, schema del resto prescritto dai regolamenti Hypercar, secondo cui un’unità motrice termica da 680 CV di potenza massima agisce sulle ruote posteriori, ed un motore elettrico da 272 CV viene collegato alle ruote anteriori ed effettua la propria azione dinamica oltre i 120 km/h. La potenza complessiva di sistema è quindi “limitata” a 680 CV.

C’è poi il numero “8”, che – spiegano i “piani alti” Peugeot – integra di fatto la nuova hypercar nella “normale” lineup di corrente produzione, compresa 508 nella cui gamma contempla la declinazione ultra-high performance Peugeot Sport Engineered. Da sottolineare, proprio in relazione alla sigla di modello, la voluta appartenenza di Peugeot 9X8 alla strategia di sviluppo “Neo-Performance” che Peugeot ha sviluppato a partire dal 2020 e rivolta ad offrire prestazioni elevate e nello stesso tempo responsabili tanto nella produzione di serie quanto in quella destinata alle competizioni.

“Dove eravamo rimasti?”

I programmi di sviluppo della nuova “supercoupé” di Sochaux che dalla stagione 2022 porterà nuovamente in auge lo “stemma del Leone” nel WEC – e sarà, nello specifico, un debutto per Peugeot sotto la nuova orbita Stellantis – sono in fase di evoluzione: ricordiamo che i primi dettagli erano stati resi noti, nella seconda metà di settembre 2020, in occasione della 24 Ore di Le Mans che si era svolta eccezionalmente in edizione tardo-estiva a causa dell’emergenza Covid che aveva reso impossibile la sua effettuazione nella tradizionale collocazione di metà giugno.

Il reveal in diretta streaming del nuovo capitolo dell’approccio di Peugeot nella categoria Le Mans Hypercar del WEC è stato animato da Linda Jackson, da inizio 2021 amministratore delegato di Peugeot, coadiuvata per la parte tecnica nell’illustrazione della novità 9X8 da Olivier Jansonnie, direttore tecnico di Peugeot Sport, e Matthias Hossann, direttore della Divisione Design del marchio francese che alla 24 Ore di Le Mans ha riportato tre storiche vittorie: due, ottenute nel 1992 e nel 1993 sotto la guida di Jean Todt (che di fatto, alla fine del 1981, aveva creato la nuova immagine sportiva per il marchio francese, con la realizzazione del reparto corse Peugeot Talbot Sport) con la leggendaria Peugeot 905; e, dopo quattordici anni, con Peugeot 908 HDi FAP che nel 2007 aveva contrassegnato il primo rientro del marchio francese nelle gare di durata.

Quattro i titoli conquistati: nel 1992 (Campionato mondiale Sport Prototipi), nel 2007 (Le Mans Series) e, in due edizioni consecutive, nel biennio 2010-2011 (Intercontinental Le Mans Cup) con l’”evoluzione” Peugeot 908.

Dopo più di mezzo secolo, al bando gli alettoni?

A livello estetico-funzionale, Peugeot 9X8 mette in evidenza una sostanziale pulizia e fluidità delle linee esterne, in cui l’alettone posteriore… spicca per la sua assenza. Questa soluzione, rimarcano i dirigenti tecnici, appartiene ad un preciso indirizzo hi-tech, che si rifà alla sperimentazione – portata avanti dalle équipe di Design ed Engineering di Peugeot – verso nuove soluzioni aerodinamiche e stilistiche.

Ne deriva una linea piacevolmente “personale”, che trae peraltro origine ad una felice regolamentazione tecnica: per le vetture della categoria Le Mans Hypercar (LMH), in effetti, il “capitolato” introdotto da FIA ed ACO-Automobile Club de l’Ouest concede ai progettisti più libertà nel disegno delle superfici aerodinamiche: ne deriva un’interessante e inedita riflessione verso lo sviluppo di vetture nuove in tutto e per tutto, più aperte all’inventiva delle équipe di disegnatori.

La differenza sta, forse, “sotto”

Il responsabile di progetto Olivier Jansonnie indica che l’ottimizzazione della vettura a livello aerodinamico sarà frutto di un costante lavoro di affinamento, e porterà ad un carico variabile anche senza l’apporto dell’alettone (che, ironicamente, viene sottolineato da una scritta – “We need no rear wing”, ovvero “Non abbiamo bisogno dell’ala posteriore” – che sormonta un ampio diffusore incorniciato dai tre artigli luminosi che concorrono a formare i gruppi ottici posteriori):

Il nuovo regolamento Le Mans Hypercar (LMH) è stato progettato per livellare tutti i vettori classici delle prestazioni. Progettare 9X8 è stata un’esperienza appassionante perché abbiamo avuto la libertà di inventare, di innovare e di esplorare modi fuori dal comune per ottimizzare le prestazioni della vettura, soprattutto la sua aerodinamica. Il regolamento prevede che sia ammesso un unico elemento aerodinamico regolabile, senza specificare che debba essere l’alettone posteriore. I nostri calcoli e le nostre simulazioni hanno dimostrato che possiamo avere ottime prestazioni anche senza un’ala posteriore.

È quindi chiaro che le performance aerodinamiche della vettura saranno affinate attraverso un processo di engineering sulla carrozzeria stessa –a livello di scarichi, come è possibile osservare dalla forma dei terminali che agiscono sulla “coda” dalla caratteristica forma “a cucchiaio”, ma anche in virtù della presenza di ampie feritoie sulle ruote anteriori, una “pinna” che prolunga l’airscope e delle sottili appendici verticali collocate in corrispondenza della rastremata zona posteriore – e grazie alle possibilità regolamentari offerte per il layout del fondo.

I dettagli di propulsione

Come si accennava più sopra, ed a conferma di quanto annunciato a settembre 2020, Peugeot 9X8 viene provvista – come da regolamento Le Mans Hypercar – di un modulo elettrificato: nella fattispecie, è il sistema Peugeot Hybrid4 che abbina un’unità biturbo benzina a 6 cilindri a V di 90° da 680 CV di potenza massima, collocato alle spalle dell’abitacolo in posizione centrale e provvisto di cambio sequenziale a sette rapporti, con un motogeneratore elettrico da 272 CV che agisce sulle ruote anteriori a sua volta alimentato da una batteria da 900V ad elevati valori di densità e di potenza.

La vedremo su strada, un giorno?

Una domanda che molti appassionati si pongono è relativa all’eventualità che Peugeot 9X8 venga poi prodotta anche in una piccola serie “street legal”. Potrebbe essere così (e restiamo nel campo delle più pure ipotesi): in questa fase di sviluppo, tuttavia, i vertici di Sochaux preferiscono puntare i propri riflettori sulla liaison fra competizioni e normale produzione finalizzata al costante sviluppo delle nuove tecnologie di alimentazione elettrificata in relazione alla durata ed all’efficienza complessiva del veicolo, come dichiara Linda Jackson:

L’impegno di Peugeot nelle gare di Endurance va oltre l’aspetto sportivo. Queste gare sono un laboratorio estremo per Peugeot, il che spiega come mai il nostro legame con Le Mans sia così forte. Il risultato sportivo è importante, ma forse lo è ancora di più la validazione delle nostre tecnologie e delle nostre ricerche in una gara di 24 Ore disputata in condizioni estreme. Testeremo in gara il sistema ibrido e le tecnologie relative alla riduzione dei consumi di carburante, dunque delle emissioni di CO2, che sviluppiamo attualmente per i nostri veicoli di serie. Le nostre équipe Peugeot Sport sono ansiose di vedere che le loro ricerche vengono integrate nelle auto delle nostre gamme. Per i nostri clienti, Le Mans è un laboratorio che testimonia la qualità delle nostre vetture.

La scheda tecnica

  • Categoria: LMH – Le Mans Hypercar;
  • Lunghezza: 5 m;
  • Larghezza: 2,08 m;
  • Altezza: 1,18 m:
  • Passo: 3.045 mm;
  • Motorizzazione: Peugeot Hybrid4 500 KW (4 ruote motrici);
  • Retrotreno: motore termico V6 a 90° da 2,6 litri biturbo da 500 kW (680 CV) e trasmissione sequenziale a 7 rapporti;
  • Avantreno: motore-generatore elettrico da 200 kW (272 CV) con riduttore monorapporto;
  • Batteria: Aad alta densità, da 900V di tensione, sviluppata in collaborazione tra Peugeot Sport, TotalEnergies-Saft;
  • Carburante e lubrificanti: TotalEnergies.

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