Home Test Drive Mini Clubman Cooper D: la prova di redazione

Mini Clubman Cooper D: la prova di redazione

Con il suo design unito ad un assetto affilato e ad un’abitabilità a prova di famiglia, la Mini Clubman mette d’accordo automobilisti diversi.

Quando si pensa alla Mini viene in mente, per forza di cose, la classica 3 porte che richiama il modello originale, quello degli anni ‘60, ma nella gamma del brand inglese ci sono varianti molto interessanti, come la Clubman: un’auto furba, ma nello stesso tempo divertente e pratica, come abbiamo scoperto nella nostra prova di redazione.

Tester N1

Quando sono salito sulla Mini Clubman ho ritrovato da subito l’atmosfera delle vetture del Marchio inglese, con il valore aggiunto di un divano posteriore degno di questo nome, e in grado di risolvere le esigenze di spazio familiari. Certo, l’abitabilità è compresa tra quella un’auto di segmento B e di una compatta, ed è pur sempre una Mini, quindi ti avvolge, ma contemporaneamente, ti coinvolge. Non abbonda di centimetri per gambe e testa, ma si sta bene anche dopo un lungo viaggio, e ci ritrova circondati da materiali di pregio e da un piacevole design a tutto tondo.

Anche il bagagliaio non è niente male, con 360 litri utili, e quelle portiere a due battenti che rendono caratteristico il portellone e pratico il carico di oggetti ingombranti, che possono essere trasportati dalla Clubman grazie ad un piano di 1.250 litri che si ottiene abbattendo il divano. La doppia apertura del portellone però deve essere tenuta presente quando si parcheggia davanti ad un’altra auto, in quanto può diventare complesso accedere al vano di carico in determinati frangenti.

Tester N2

Non è la più Mini più popolare, ma la Clubman per me è il modello più furbo della gamma e vi spiego il perché: il design è azzeccato, con quei fari leggermente più aerodinamici rispetto alla MINI a 3 e 5 porte, ed un posteriore originale grazie ai gruppi ottici che ne enfatizzano la larghezza; le dimensioni sono giuste, con una lunghezza di 4,25 metri, come un B-SUV, e l’assetto, degno di un’auto da strada, che la rende piuttosto slanciata; il go-kart feeling è rimasto intatto e tra le curve ci si può ancora divertire.

Se dovessi scegliere una Mini prenderei di sicuro una Clubman, magari aggiungendo il quadro strumenti digitale da 5 pollici che aiuta nella guida e si sposa bene con il grande display centrale da 8,8 pollici. Potendo, investirei anche sull’head-up display, per avere tutto sotto controllo anche nei viaggi, e nell’impianto audio Harman Kardon dalla qualità del suono estremamente nitida; in questo modo avrei una piccola wagon premium pratica anche in città, ma non chiamatela così, è una Mini.

Tester N3

Per quanto più lunga rispetto ad una MINI 5 porte (guadagna 23 cm), la Clubman a livello dinamico non ha nulla da invidiare alla sorella minore. Infatti, il volante è preciso e immediato nell’azione, e l’auto segue rapidamente le indicazioni del guidatore, non possiamo chiamarla telepatia, ma con le Mini è una sensazione che si manifesta spesso…

Uno dei punti forti di questo modello è anche la possibilità di poter scegliere nella gamma dei propulsori il 2 litri turbodiesel da 150 CV, un’unità equilibrata come poche, potente, e con coppia da vendere, 350 Nm, che su una vettura di queste dimensioni fa la differenza. Il motore a gasolio, soprattutto quando rispetta le normative attuali a livello di emissioni, non è da condannare, piuttosto da salvaguardare, perché consente di guidare senza stare tutto il tempo con il piede di velluto ottenendo comunque i 18 km/l di media.

I più tradizionalisti la sceglieranno con il cambio manuale, ma l’automatico funziona benissimo e forse si sposa meglio con la destinazione d’uso a tutto tondo dell’auto. L’unico appunto che mi sento di fare alla guida della Clubman è nella visibilità posteriore, in parte limitata dal doppio battente del portellone, ma si tratta di un compromesso alla sua originalità.

Tester N4

Il prezzo di partenza è di 25.550 euro, ma quello è solo l’inizio, la Mini è un’auto che ti costruisci addosso, già passando dalla One alla Cooper si sale di circa 2.300 euro, per avere la turbodiesel con il motore 2.0 da 150 CV l’esborso di base sale ad oltre 30.000 euro, a cui vanno aggiunti 2.100 euro per la trasmissione automatica a 7 rapporti, poi ci sono da scegliere la livrea, il disegno dei cerchi, ed i vari pacchetti.

Insomma, con la Clubman, come per le altre Mini il costo dipende dall’acquirente e dalle sue esigenze, ma è un po’ come scegliere un vestito fatto su misura, alla fine ti calzerà a pennello!

Ultime notizie su Test Drive

Tutto su Test Drive →