I marchi tedeschi trattano con gli USA per ridurre i dazi

BMW, Mercedes e Volkswagen trattano con gli USA per ridurre i dazi, sfruttando investimenti e produzione locale. Mercati ottimisti

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 30 mag 2025
I marchi tedeschi trattano con gli USA per ridurre i dazi

Il dialogo strategico tra le principali case automobilistiche tedesche e gli Stati Uniti sta prendendo forma attorno a una proposta innovativa di “crediti” doganali. Questo meccanismo potrebbe rappresentare un punto di svolta nei rapporti commerciali transatlantici, mitigando l’impatto delle politiche protezionistiche americane e favorendo nuovi investimenti nel settore.

Una proposta innovativa sul tavolo

Il cuore della proposta prevede l’introduzione di un sistema di “crediti” per i veicoli prodotti negli Stati Uniti e successivamente esportati verso altri mercati. Questi crediti, concepiti per compensare o ridurre i dazi auto USA, sono condizionati all’impegno delle aziende tedesche a realizzare nuovi investimenti significativi negli stabilimenti americani. Tale sistema, se approvato, potrebbe essere implementato rapidamente, con una possibile attuazione già entro giugno, qualora i negoziati procedano senza intoppi.

Presenza tedesca consolidata negli Stati Uniti

Le case automobilistiche tedesche vantano già una presenza importante negli Stati Uniti, considerato un mercato extraeuropeo primario per le loro vendite. Tra queste, BMW si distingue come il maggiore esportatore di automobili dagli USA in termini di volume, grazie al suo impianto di Spartanburg, South Carolina. La casa automobilistica sta persino valutando l’introduzione di ulteriori turni produttivi per aumentare la capacità.

Allo stesso modo, Mercedes-Benz ha scelto lo stabilimento di Vance, Alabama, come hub centrale per la produzione di SUV, con piani per avviare la produzione del modello GLC a partire dal 2027. Anche Volkswagen, attraverso il marchio Audi, sta implementando una strategia di produzione locale per alcuni modelli, un’iniziativa avviata prima dell’inasprimento delle misure protezionistiche americane.

Il ruolo dell’Europa

Parallelamente, la Commissione Europea sta accelerando i negoziati bilaterali con Washington per evitare l’introduzione di nuovi dazi o per mantenere invariati quelli esistenti. Bruxelles ha richiesto alle aziende coinvolte informazioni dettagliate sui loro piani di investimenti auto USA, considerandoli fondamentali per rafforzare la posizione negoziale dell’Unione.

Come contromisura preventiva, l’UE sta anche valutando l’introduzione di tariffe su veicoli e componenti importati dagli Stati Uniti, cercando però di evitare un’escalation commerciale che potrebbe danneggiare entrambe le parti.

Reazioni del mercato

La prospettiva di un accordo ha già avuto un impatto positivo sui mercati finanziari. Le azioni di BMW hanno registrato un incremento del 3,3%, mentre quelle di Mercedes-Benz sono salite del 2,6%. Anche Volkswagen ha beneficiato della notizia, con un aumento iniziale del 2,2% delle sue azioni.

Considerando che gli Stati Uniti rappresentano il quinto fornitore di automobili per l’Unione Europea, l’esito di questi negoziati potrebbe segnare un’importante svolta nelle relazioni commerciali transatlantiche del settore automotive. L’accordo, se finalizzato, potrebbe stabilire nuovi equilibri e creare precedenti significativi per future intese commerciali.

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